Informazioni sul reperimento di un esperto nei paesi dell'UE.
Un esperto è una persona nominata dal giudice o dalle parti al fine di fornire una consulenza in merito a un dato argomento durante i procedimenti giudiziari. Gli esperti rispondono al giudice anche se sono stati nominati dalle parti.
Di norma l'ordinamento nazionale disciplina i compiti e le responsabilità degli esperti. La maggior parte dei paesi prevede requisiti (istruzione, formazione e/o certificazione) per il riconoscimento di un esperto forense. Attualmente non vi è alcun accordo fra gli Stati membri in merito alle qualifiche degli esperti (forensi) e le nomenclature nazionali differiscono significativamente fra loro.
Esistono molti tipi di esperti:
Le schede nazionali su esperti e consulenze forniscono informazioni sull'esistenza di elenchi e registri nazionali di esperti, i requisiti che questi sono tenuti a soddisfare nonché la loro remunerazione e affidabilità, oltre a informazioni sull'esecuzione delle perizie.
Tali schede informative nazionali sono state redatte dallo European Expert and Expertise Institute (EEEI) nell'ambito del progetto "Find an Expert", finanziato dal programma Giustizia della Commissione europea.
Questa pagina è a cura della Commissione europea. Le informazioni contenute in questa pagina non riflettono necessariamente il parere ufficiale della Commissione europea. La Commissione declina ogni responsabilità per quanto riguarda le informazioni o i dati contenuti nel presente documento. Si rinvia all'avviso legale per quanto riguarda le norme sul copyright per le pagine europee.
I. Elenchi e registri dei periti
Solo le persone che, per decisione del ministero della Giustizia o del funzionario delegato dal ministero della Giustizia e su indicazione della Commissione di accreditamento, sono iscritte nel registro nazionale dei periti giudiziari e dei traduttori, interpreti e traduttori-interpreti giurati hanno diritto al titolo di perito giudiziario e ad accettare e svolgere incarichi di perito giudiziario o hanno diritto al titolo di traduttore, interprete o traduttore-interprete giurato e a svolgere incarichi di traduzione o interpretariato ad essi affidati dalla legge.
Le persone fisichevengono iscritte nel suddetto registro se:
Il registro è gestito e costantemente aggiornato dal Servizio pubblico federale della Giustizia.
L'iscrizione al registro nazionale ha validità sei anni e può essere di volta in volta rinnovata per la stessa durata. Al momento, le iscrizioni sono solo provvisorie fino alla costituzione della Commissione di accreditamento. La Commissione di accreditamento è operativa dall'inizio di giugno 2019. La totalità dei quasi 4 000 periti/traduttori/interpreti dovrà essere esaminata entro il 30 novembre 2022.
È stato messo in atto un piano transitorio in base al quale i periti al servizio delle autorità giudiziarie sono tenuti ad adeguarsi alle sue disposizioni entro sei anni dalla data di entrata in vigore della legge del 10 aprile 2014. Di conseguenza, è stata disposta la proroga al 1° dicembre 2022.
Una nuova legge del 20 dicembre 2020 è entrata in vigore il 24 dicembre 2020 e consente a tutti i periti di essere iscritti nella banca dati provvisoria. L'iscrizione provvisoria è limitata al 30 novembre 2022.
Attualmente, solo i giudici hanno accesso al registro. In futuro dovrebbe diventare accessibile a tutti tramite il sito web del Servizio pubblico federale della Giustizia.
Per essere inserito nel registro, il perito deve dimostrare di disporre delle necessarie attitudini professionali e conoscenze giuridiche (articolo 555/8, paragrafo 4 del codice giudiziario).
La prova è costituita:
II. Remunerazione dei periti giudiziari
Nelle cause civili, l'onorario del perito giudiziario è fissato dalle parti. Tuttavia, l'ultima parola spetta al giudice il quale può decidere di ridurre l'onorario del perito giudiziario proposto.
In materia penale, un regio decreto stabilisce l'onorario dei periti giudiziari.
Le parti non possono ottenere il rimborso (in base al gratuito patrocinio) relativamente al pagamento dell'onorario del perito.
III. Responsabilità dei periti giudiziari
I periti giudiziari sono responsabili ai sensi delle norme generali (diritto civile/contrattuale). La responsabilità del perito non è limitata dalla legge.
IV. Informazioni supplementari sui procedimenti peritali
Le principali disposizioni di legge applicabili alla perizia giudiziaria in Belgio sono gli articoli 962–991undecies del codice giudiziario belga: (testo disponibile in neerlandese, francese e tedesco).
Il sistema giuridico belga non distingue tra diversi tipi di periti ma comprende solo i periti giudiziari. Esso distingue solo tra periti giudiziari da un lato e traduttori/interpreti dall'altro.
Tale titolo è tutelato.
1. Nomina dei periti
Ai sensi del codice giudiziario belga, solo i giudici e i giudici istruttori e/o il pubblico ministero possono nominare un perito giudiziario.
Tuttavia, alle parti non è fatto divieto di richiedere il parere di un proprio esperto. L'esperto privato è denominato"consulente tecnico". La legge non ne disciplina l'intervento.
L'articolo 962 del codice giudiziario belga stabilisce che: "Il giudice può, per trovare la soluzione a una controversia per la quale è stato adito o in caso di minaccia oggettiva e attuale di una controversia, incaricare dei periti affinché essi procedano a degli accertamenti o diano un parere tecnico. Il giudice può nominare periti concordati tra le parti. Il giudice può derogare alla scelta delle parti solo con una decisione motivata."
a) Nomina a cura del giudice
Non ci sono differenze tra la nomina dei periti nei procedimenti civili o penali. Gli articoli da 555/6 a 555/16 del codice giudiziario sono applicabili sia in materia civile che penale (articolo 2 del codice giudiziario).
Fatta eccezione per i casi di cui all'articolo 555/15 del codice giudiziario (casi urgenti o laddove non siano disponibili periti con le competenze o la specializzazione richieste), i giudici sono obbligati a nominare un perito iscritto al registro nazionale dei periti giudiziari.
I giudici civili hanno la facoltà di nominare qualsivoglia perito iscritto al registro che ritengano appropriato all'incarico proposto. Inoltre, possono nominare periti scelti dalle parti e non possono derogare a tale scelta senza giustificati motivi.
I periti hanno l'obbligo legale di verificare l'assenza di conflitti di interesse.
b) Nomina a cura delle parti
In materia civile ciascuna delle parti può richiedere il parere del proprio esperto. Tale esperto è denominato "consulente tecnico". Nel nominare un "consulente tecnico" le parti non sono tenute a seguire particolari norme o procedure.
2. Procedura
Il giudice ha la facoltà di decidere se sia necessaria una perizia ai fini della controversia o per stabilire la verità.
Il ruolo del perito è di fornire un parere al giudice in risposta allo specifico incarico assegnatogli.
Il giudice non è mai vincolato al parere del perito.
Nei procedimenti civili, il giudice controlla lo svolgimento della perizia e garantisce il rispetto dei termini e che la testimonianza del perito venga ascoltata.
Il perito è tenuto a rispettare i termini dell'incarico.
Le parti possono contestare la relazione peritale mediante dichiarazioni e fornendo una controperizia.
I periti possono contattare le parti nel corso del procedimento ma, nel rispetto del principio del dibattimento in contraddittorio, qualsivoglia comunicazione deve avvenire in presenza di tutte le parti.
a) Relazione peritale
I risultati della valutazione del perito sono presentati in una relazione.
La relazione comprende i preliminari, l'attività e i risultati nonché le conclusioni del perito. Inoltre contiene tutti i documenti consultati dal perito.
La relazione finale è depositata presso il giudice che ha nominato il perito.
Nelle cause civili, se il giudice non ottiene i chiarimenti necessari, può ordinare una perizia supplementare allo stesso perito o richiedere il parere di un altro perito.
b) Udienza dinanzi al giudice
Il giudice può ascoltare il perito in udienza. Su richiesta del perito o delle parti, il giudice può anche sentire i consulenti tecnici delle parti.
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Nella Repubblica ceca esiste un elenco ufficiale dei periti/consulenti tecnici.
A norma dell'articolo 15 della legge n. 254/2019 sui periti/consulenti tecnici e gli organi e organismi che svolgono attività di perizia/consulenza tecnica ("legge sui periti/consulenti tecnici"), attuata mediante il decreto di esecuzione n. 503/2020 del ministero della Giustizia, del 26 novembre 2020, l'elenco dei periti/consulenti tecnici è accessibile al pubblico.
L'elenco è consultabile qui. Nell'elenco sono inclusi anche gli organi e organismi abilitati a svolgere attività di perizia/consulenza tecnica.
La gestione dell'elenco dei periti/consulenti tecnici è di competenza del ministero della Giustizia.
A norma dell'articolo 5, comma 1, della legge sui periti/consulenti tecnici, attuata mediante il decreto n. 503/2020, per poter essere iscritti dell'elenco i periti/consulenti tecnici devono soddisfare i seguenti criteri:
Gli organi e organismi che svolgono attività di perizia/consulenza tecnica sono tenuti a rispettare le condizioni specifiche illustrate agli articoli 6 e 7 della legge sui periti/consulenti tecnici.
Per essere iscritti nell'elenco, i periti/consulenti tecnici devono prestare il giuramento seguente: "Giuro che nella mia attività di perito/consulente tecnico agirò nel rispetto della legge, in modo imparziale e indipendente, che farò pieno uso di tutte le mie conoscenze, che mi adopererò per formarmi ulteriormente e che assumerò un atteggiamento di riservatezza nei confronti dei fatti di cui vengo a conoscenza nell'esercizio della mia attività di perito/consulente tecnico."
Per essere inclusi nell'elenco, i periti/consulenti tecnici devono presentare domanda al ministero della Giustizia.
Non è tuttavia necessario che sottoscrivano un codice di condotta o un codice deontologico.
I periti/consulenti tecnici possono essere rimossi dall'elenco per uno dei motivi seguenti:
La decadenza del diritto di svolgere l'attività di perito/consulente tecnico a seguito della revoca della pertinente autorizzazione da parte del ministero è disciplinata dall'articolo 14, comma 1, della legge sui periti/consulenti tecnici. Tale disposizione si applica nei casi in cui un perito/consulente tecnico non soddisfa più i requisiti per la sua nomina, non ha presentato elementi comprovanti la sottoscrizione della polizza assicurativa obbligatoria, non è in grado di svolgere la propria attività nel lungo periodo per motivi medici, professionali o altri motivi gravi, versa in stato di inattività (avendo reso meno di tre perizie/consulenze nei cinque anni precedenti) o viola in maniera grave o persistente gli obblighi stabiliti dalla legge sui periti/consulenti tecnici.
L'elenco dei periti/consulenti tecnici viene aggiornato periodicamente dal ministero della Giustizia.
È possibile trovare un perito/consulente tecnico utilizzando lo strumento di ricerca, che consente di consultare l'elenco completo dei periti/consulenti tecnici e degli organi e organismi che svolgono attività di perizia/consulenza tecnica.
L'elenco è ripartito in base all'ambito di attività dei periti/consulenti tecnici, al loro settore di competenza e, se del caso, alla loro specializzazione. Attualmente la legge sui periti/consulenti tecnici prevede 52 ambiti di attività principali. Nell'allegato 1 del decreto di esecuzione n. 505/2020 figura un elenco dei settori di competenza in cui sono suddivisi i diversi ambiti di attività.
I periti/consulenti tecnici devono inserire per via elettronica i dettagli dell'attività svolta in un registro delle perizie/consulenze rese, accessibile da remoto e gestito dal ministero della Giustizia.
Possono essere nominate come periti/consulenti tecnici solo persone che abbiano conseguito il livello di formazione necessario e dispongano dell'esperienza professionale minima richiesta nell'ambito di attività e nel settore di competenza in cui sono specializzate. Per svolgere attività di perizia/consulenza tecnica non è necessario essere membri di un'organizzazione professionale di periti/consulenti tecnici.
In alcuni ambiti di attività e settori di specializzazione è tuttavia necessario disporre di un attestato di competenza professionale rilasciato da un'associazione professionale legalmente costituita, di cui i periti/consulenti tecnici devono obbligatoriamente essere membri (a norma dell'allegato 2 del decreto di esecuzione n. 505/2020) per poter svolgere attività di perizia/consulenza tecnica.
I periti/consulenti tecnici sono tenuti ad aggiornare o ampliare le proprie conoscenze. Il ministero della Giustizia contribuisce a erogare loro formazione e ulteriore sostegno professionale.
La remunerazione dei periti/consulenti tecnici è disciplinata dal contratto stipulato con il soggetto che richiede la perizia/consulenza tecnica oppure dalla legge sui periti/consulenti tecnici e dal decreto di esecuzione n. 504/2020 sull'onorario dei periti/consulenti tecnici.
Le modalità di remunerazione dei periti/consulenti tecnici sono soggette a limitazioni. Al perito/consulente tecnico non può essere corrisposta remunerazione in forza di un contratto se i suoi servizi sono richiesti da una pubblica autorità (ad esempio un tribunale o un'autorità amministrativa).
Oltre alla remunerazione, il perito/consulente tecnico ha diritto al rimborso delle spese sostenute e a un indennizzo per il tempo impiegato per svolgere le attività pertinenti, compreso il tempo di viaggio impiegato per recarsi in un luogo diverso dalla sua sede legale.
I periti/consulenti tecnici nominati dal giudice possono ricevere un pagamento anticipato.
L'onorario del perito/consulente tecnico è pagato con le modalità illustrate di seguito.
Procedimenti civili
L'onorario del consulente tecnico è incluso nelle spese di giudizio. Ciascuna parte si fa carico delle spese da essa sostenute e di quelle sostenute dai propri rappresentanti. Il giudice accorda alla parte vittoriosa il rimborso delle spese sostenute per esercitare o difendere un suo diritto nei confronti della parte soccombente. Qualora la parte risulti solo parzialmente vittoriosa, il giudice ripartisce equamente il rimborso delle spese o stabilisce che nessuna delle parti ha diritto a essere rimborsata. In base all'esito del procedimento, lo Stato ha il diritto di essere rimborsato dalle parti per le spese da esso sostenute in relazione al giudizio, salvo il caso in cui si preveda che le parti saranno esentate dal pagamento delle spese processuali.
Procedimenti penali
Le spese da sostenere per un procedimento penale, comprese quelle relative all'esecuzione, sono a carico dello Stato. L'imputato che sia giudicato colpevole in via definitiva è tenuto a versare allo Stato una somma forfettaria a titolo di rimborso delle spese, anche nei casi in cui durante il procedimento è stata richiesta una perizia/consulenza tecnica. Tutte le spese che eccedono l'importo della somma forfettaria sono a carico dello Stato. Fatte salve alcune eccezioni, le spese sostenute per consulenze tecniche non richieste dallo Stato non sono a carico di quest'ultimo.
A norma della legge sui periti/consulenti tecnici, questi ultimi sono responsabili degli illeciti da loro commessi (articolo 39) o dell'eventuale commissione del reato di falso giuramento e falsa perizia/consulenza tecnica, nel caso in cui rendano dichiarazioni mendaci, gravemente distorte o incomplete (articolo 346 della legge n. 40/2009, codice penale).
La legge sui periti/consulenti tecnici stabilisce inoltre le responsabilità proprie degli stessi a norma del diritto privato. I periti/consulenti tecnici sono tenuti a risarcire qualsiasi danno cagionato nell'esercizio delle loro attività di perizia/consulenza tecnica. Sono tuttavia sollevati da qualsiasi responsabilità qualora dimostrino che non avrebbero potuto prevenire il danno anche se avessero compiuto tutti gli atti in loro potere.
La legge non impone limiti massimi alla responsabilità dei periti/consulenti tecnici.
L'assicurazione obbligatoria del perito/consulente tecnico contribuisce a coprire le sue responsabilità per i danni cagionati nell'esercizio delle attività di perizia/consulenza tecnica.
Le principali normative applicabili all'attività dei periti/consulenti tecnici nella Repubblica ceca sono la legge n. 254/2019 sui periti/consulenti tecnici e gli organi e organismi che svolgono attività di perizia/consulenza tecnica, la legge n. 99/1963, il codice di procedura civile, la legge n. 141/1961 sul procedimento giurisdizionale penale (codice di procedura penale) e la legge n. 500/2004, il codice del processo amministrativo.
Norme generali analoghe disciplinano la nomina di un perito/consulente tecnico da parte delle pubbliche autorità nell'ambito di un procedimento civile, penale o amministrativo.
La qualifica di "perito", "consulente tecnico" o "organo/organismo che svolge attività di perizia/consulenza tecnica" può essere utilizzata solo dai soggetti autorizzati.
L'ordinamento giuridico ceco non fa distinzione tra periti/consulenti tecnici d'ufficio o di parte specializzati in ambito tecnico, legale o di altro tipo.
Nel pertinente elenco figurano complessivamente circa 6 000 periti/consulenti tecnici.
Un perito/consulente tecnico può essere nominato da un giudice, da un'altra pubblica autorità o dalle parti coinvolte nel procedimento.
Nei procedimenti civili e amministrativi non è possibile nominare un consulente tecnico prima dell'avvio del procedimento.
Per quanto riguarda i procedimenti penali, l'articolo 105, comma 1, del codice di procedura penale stabilisce quanto segue: "Se per accertare i fatti pertinenti al procedimento penale sono necessarie conoscenze specialistiche, l'autorità coinvolta nel procedimento penale richiede il parere di un professionista. Se tale procedura non è sufficiente a causa della complessità della questione in esame, l'autorità coinvolta nel procedimento penale nomina un perito/consulente tecnico. Nella fase predibattimentale il perito/consulente tecnico è nominato dall'autorità coinvolta nel procedimento penale che ritiene che il parere del perito/consulente tecnico sia necessario per la decisione (ad esempio un funzionario di polizia o il pubblico ministero); diversamente, il perito/consulente tecnico è nominato dal pubblico ministero, se l'esame della questione è stato rinviato per consentire lo svolgimento indagini più approfondite, o dal presidente del collegio giudicante durante la fase dibattimentale. La nomina del perito/consulente tecnico è notificata all'imputato e, durante la fase dibattimentale, al pubblico ministero. La nomina è notificata anche a terzi, qualora si ritenga che ciò sia necessario affinché essi compiano azioni o si adoperino per consentire lo svolgimento dell'attività del perito/consulente tecnico, ad esempio permettendogli di accedere a un determinato luogo."
Il giudice può nominare periti/consulenti tecnici incaricati di valutare questioni di fatto pertinenti a un determinato procedimento. Vi sono inoltre casi in cui sia il diritto civile sia il diritto penale prevedono che la nomina di un perito/consulente tecnico sia obbligatoria (alcuni casi discendono anche dalla giurisprudenza). È possibile nominare periti/consulenti tecnici nell'ambito delle fasi preliminari o pre-dibattimentali.
L'articolo 105, comma 1, della legge n. 141/1961 sul procedimento giurisdizionale penale (codice di procedura penale) stabilisce quanto segue: "Se per accertare i fatti pertinenti al procedimento penale sono necessarie conoscenze specialistiche, l'autorità coinvolta nel procedimento penale richiede il parere di un professionista. Se tale procedura non è sufficiente a causa della complessità della questione in esame, l'autorità coinvolta nel procedimento penale nomina un perito/consulente tecnico."
Non vi sono differenze rilevanti per quanto riguarda la nomina di un perito/consulente tecnico nell'ambito di un procedimento civile, penale o amministrativo.
I periti/consulenti tecnici sono obbligati per legge a segnalare qualsiasi eventuale conflitto di interessi.
Nei casi in cui il giudice provvede alla nomina di periti/consulenti tecnici, questi devono essere scelti dall'apposito elenco. Salvo che le circostanze lo impediscano, saranno nominati periti/consulenti tecnici che hanno la propria sede legale o il proprio indirizzo di contatto nella circoscrizione regionale in cui il tribunale ha la propria sede principale o una sede secondaria. Se nell'elenco non figura alcun perito/consulente tecnico che risponde ai requisiti pertinenti o nel caso in cui nessun perito/consulente tecnico iscritto nell'elenco possa rendere la perizia/consulenza tecnica, il giudice può nominare in via eccezionale una persona non iscritta nell'elenco come "perito/consulente tecnico d'ufficio ad hoc" (articolo 26 della legge sui periti/consulenti tecnici).
Le parti coinvolte nel procedimento possono nominare un consulente tecnico in qualsiasi momento. La relazione elaborata da un consulente tecnico di parte (iscritto nell'elenco nazionale dei periti/consulenti tecnici) ha la stessa autorevolezza della relazione redatta da un perito/consulente tecnico nominato dal giudice. Tale relazione deve tuttavia includere una clausola con la quale il consulente tecnico si dichiara a conoscenza delle conseguenze derivanti dal rendere consapevolmente una consulenza mendace (articolo 127a del codice di procedura civile; articolo 110a del codice di procedura penale).
Le parti non devono seguire particolari procedure per la nomina di un consulente tecnico. La relazione da questi elaborata deve tuttavia contenere informazioni che chiariscano se il consulente verrà remunerato in forza di un contratto, precisando che tale remunerazione non dipende dall'esito della consulenza.
Le due parti coinvolte in un procedimento con rito ordinario non possono nominare contemporaneamente uno stesso consulente tecnico.
Il giudice non può disporre che le due parti nominino un unico consulente tecnico (come avviene invece nei procedimenti per controversie di modesta entità o con rito abbreviato) anziché nominare ciascuna un proprio consulente.
Le parti devono fornire al consulente tecnico istruzioni dettagliate e i quesiti ai quali dovrà rispondere.
Se il giudice ha dubbi in merito alla correttezza di una relazione di consulenza tecnica o se quest'ultima è poco chiara o incompleta, occorre chiedere al consulente tecnico di fornire chiarimenti o informazioni supplementari. Nel caso in cui ciò non avvenga, il giudice chiederà a un altro consulente tecnico di riesaminare la relazione. Di norma i consulenti tecnici vengono interrogati durante l'udienza.
Il giudice non è mai vincolato al parere di un consulente tecnico. La consulenza tecnica ha la stessa importanza di qualsiasi altra prova e il giudice è tenuto a valutarla in maniera oggettiva e nel contesto delle altre prove. Non vi è presunzione dell'esattezza della consulenza resa dal consulente tecnico nominato dal giudice. La consulenza resa da un consulente tecnico di parte ha lo stesso peso di quella resa da un consulente tecnico nominato da giudice.
Le parti possono sollevare obiezioni che mettano in discussione la consulenza resa da un consulente tecnico.
Non esiste alcuna procedura che preveda che i consulenti tecnici si riuniscano o vengano interrogati prima dell'udienza per definire con precisione le questioni e permettere al giudice di comprendere le differenze di opinione. Durante il procedimento i consulenti tecnici possono mantenere contatti con le parti, ma non possono rendere la propria relazione se vi sono dubbi sulla loro imparzialità.
Nel momento in cui un consulente tecnico viene a conoscenza di qualunque fatto che non lo renda idoneo a rendere la consulenza, deve immediatamente notificare la circostanza al soggetto che ha richiesto la consulenza; lo stesso obbligo si applica anche agli altri soggetti coinvolti nel procedimento. La decisione di estromettere un consulente tecnico dal procedimento è assunta dall'autorità che lo ha nominato.
Le parti in causa sono tenute a collaborare con i consulenti tecnici. In alcuni casi, alle parti è fatta richiesta di sottoporsi all'esame del consulente tecnico o di rispondere alle sue domande.
In particolare, il consulente tecnico non è tenuto a tenere riunioni con le parti per raccogliere le loro osservazioni.
La relazione elaborata da un consulente tecnico deve essere completa, attendibile e riesaminabile. I requisiti formali che la relazione deve rispettare sono illustrati agli articoli 27 e 28 della legge sui periti/consulenti tecnici e nel decreto di esecuzione n. 503/2020.
Gli elementi necessari nella relazione di un consulente tecnico sono i seguenti:
Il consulente tecnico non è tenuto a presentare una relazione preliminare.
Nella relazione, il consulente tecnico non è tenuto a esaminare le argomentazioni delle parti al di là delle condizioni di riferimento stabilite dal giudice.
Il consulente tecnico ha il dovere di svolgere le attività di consulenza personalmente e solo nell'ambito di attività, nel settore di competenza e, se del caso, nel campo di specializzazione in relazione a cui ha ottenuto l'autorizzazione, operando in maniera diligente, indipendente, imparziale ed entro i termini concordati o stabiliti. Il consulente tecnico può, con il consenso del soggetto che ha richiesto la consulenza, nominare un consulente che esamini questioni sussidiarie.
Il consulente tecnico deve mantenere un atteggiamento di riservatezza nello svolgimento delle proprie attività.
Il consulente tecnico può rifiutarsi di rendere una consulenza solo sulla base dei motivi previsti dalla legge (articolo 19 della legge sui periti/consulenti tecnici).
Il consulente tecnico presenta i risultati della propria attività di consulenza per iscritto. La legge consente al consulente tecnico di presentare i risultati della propria attività di consulenza in formato elettronico o oralmente, se il soggetto che ha richiesto la consulenza acconsente.
Al consulente tecnico può essere chiesto di confermare, integrare o illustrare il suo parere dinanzi al giudice.
I consulenti tecnici devono essere presenti all'udienza preliminare, se il giudice lo richiede.
Devono inoltre comparire all'udienza per rispondere alle domande del giudice e delle parti, se così viene intimato loro.
Di norma i consulenti tecnici vengono interrogati durante l'udienza.
Le informazioni presentate qui sono state raccolte durante lo svolgimento del progetto "Find an expert" tramite referenti selezionati in vari paesi dallo European Expertise & Experts Institute (EEEI).
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In Danimarca vi sono diversi tipi di esperti e la nomina, i procedimenti che li vedono coinvolti e l'esistenza o meno di un elenco/registro pubblico degli esperti dipende dal tipo di esperto in questione.
Esempi di esperti:
Inoltre anche le associazioni possono fornire consulenze in determinati settori.
In taluni casi l'organo giurisdizionale può trovare l'esperto in una banca dati interna alla quale hanno accesso tutti gli organi giurisdizionali danesi. L'iter per la nomina di tali esperti può variare, tuttavia un aspetto comune a tutti gli esperti è che essi devono presentare una reputazione ineccepibile. Talvolta l'elenco/il registro di tali esperti viene pubblicato anche sul sito web degli organi giurisdizionali danesi per garantire la trasparenza.
In altri casi l'organo giurisdizionale può nominare qualsiasi persona che ritenga adeguata e competente. In tali casi alcune organizzazioni pubbliche dispongono di registri di esperti, dai quali l'organo giurisdizionale può scegliere quando la questione in esame rientra nell'area di competenza di tali esperti; ciò avviene ad esempio nel settore della medicina legale. In assenza di un elenco e se entrambe le parti di un contenzioso concordano, l'organo giurisdizionale nominerà un esperto che sembra competente. Possono essere nominate soltanto persone con una reputazione ineccepibile.
Non vi sono requisiti per le qualifiche degli esperti. L'organo giurisdizionale non è vincolato dal parere formulato degli esperti e può valutarlo liberamente. Ciò vale anche per il valore probatorio di tale prova. Nel caso in cui l'Amministrazione degli organi giudiziari danesi prenda in considerazione domande di esperti che vorrebbero operare in veste di esperti in controversie di minore entità, detta amministrazione consulta le organizzazioni industriali competenti e richiede la presentazione di un certificato del casellario giudiziario. Oltre a ciò non vi sono prescrizioni per quanto riguarda gli studi o l'esperienza professionale degli esperti.
La remunerazione dipende dal tipo di esperto coinvolto nel caso di specie.
La remunerazione di esperti valutatori, consulenti tecnici d'ufficio in materia di locazioni ed esperti in materia di minori è stabilita per legge ed è l'Amministrazione degli organi giudiziari danesi a definire le norme in materia di remunerazione (articolo 93 della legge in materia di amministrazione della giustizia e articolo 172 della legge sui servizi sociali).
Nei procedimenti civili nel contesto dei quali è richiesta una consulenza tecnica, ad esempio una relazione tecnica, non vi sono tariffe prestabilite né restrizioni agli onorari degli esperti. I servizi degli esperti non possono essere pagati anticipatamente. L'organo giurisdizionale fissa l'onorario dovuto all'esperto nominato da un organo giurisdizionale per la sua relazione e presenza in aula, nonché per il rimborso di eventuali spese sostenute. Prima di decidere, l'organo giurisdizionale chiederà alle parti di formulare le loro osservazioni in merito. Contemporaneamente l'organo giurisdizionale si pronuncerà in merito alla ripartizione di tali somme tra le parti (articolo 208 della legge in materia di amministrazione della giustizia).
La parte che ha richiesto all'organo giurisdizionale di commissionare una relazione di un esperto e il rappresentante legale della parte rispondono per i costi derivanti. Tuttavia l'altra parte e il suo rappresentante legale sono anch'essi responsabili per la quota dei costi attribuibile alla risposta alle loro domande. La parte che ha richiesto la convocazione di un esperto per la partecipazione a un'udienza risponde dei costi corrispondenti. L'organo giurisdizionale può ordinare alle parti di costituire una garanzia a copertura dei costi della relazione dell'esperto richiesta (articolo 208 della legge in materia di amministrazione della giustizia).
Nei procedimenti penali si applicano norme analoghe per quanto concerne le relazioni di esperti (incluse le necessarie modifiche) (articolo 210 della legge in materia di amministrazione della giustizia).
Per quanto concerne i consulenti tecnici coinvolti in controversie di minore entità, gli esperti devono fornire una stima dei costi previsti e non sono autorizzati a rispondere alle domande tecniche prima che venga concordata la remunerazione. Successivamente le parti devono formulare le loro osservazioni in merito alla stima dei costi degli esperti. Va sottolineato che se le parti non riescono a costituire una garanzia a copertura dei costi, l'organo giurisdizionale può decidere di procedere con l'esame del caso senza ricorrere alla relazione di un esperto. L'amministrazione degli organi giudiziari danesi stabilisce le norme (articolo 404 della legge in materia di amministrazione della giustizia).
Non esiste una norma specifica applicabile alla responsabilità degli esperti. L'esperto deve rispettare le norme professionali che disciplinano la sua professione, il principio di imparzialità e il segreto professionale. Di conseguenza la loro responsabilità è disciplinata da norme generali contrattuali/in materia di responsabilità per illeciti. Tali norme non prevedono alcun massimale per quanto concerne la responsabilità.
L'esperto che non rispetta le norme professionali come previsto può essere sostituito, può vedersi ridurre l'onorario o può persino essere considerato responsabile.
L'adozione di un comportamento criminale nello svolgimento della propria missione può comportare accuse penali.
Infine, gli esperti non sono tenuti a disporre di una copertura della loro eventuale responsabilità tramite un'assicurazione di responsabilità professionale.
Le norme concernenti i procedimenti che coinvolgono esperti sono reperibili in leggi diverse e dipendono dal tipo di esperto in questione. Tuttavia, la maggior parte delle norme è riportata nella legge in materia di amministrazione della giustizia (testo unico 2021-09-15 n. 1835). Per quanto concerne gli esperti in materia di minori, le norme sono in parte contenute nella legge sui servizi sociali.
Alcune parti della legge in materia di amministrazione della giustizia sono tradotte in inglese.
In materia civile, gli esperti possono essere nominati dall'organo giurisdizionale o dalle parti. Una parte può chiedere all'organo giurisdizionale di incaricare un esperto di riferire in merito a una o più domande.
In materia penale, l'organo giurisdizionale decide in merito all'opportunità dell'intervento di un esperto quando ciò è richiesto dal convenuto o dall'accusa. Tanto la difesa quanto l'accusa possono chiamare esperti a testimoniare.
Gli esperti devono riferire qualsiasi conflitto di interessi con una parte.
Nelle controversie di minore entità (casi senza valore economico o con un valore inferiore a 50 000 DKK), il giudice può decidere di richiedere il parere di un esperto. Gli esperti che operano nel contesto di controversie di minore entità sono nominati dall'amministrazione degli organi giudiziari danesi.
Il giudice che presiede/l'organo giurisdizionale nomina gli esperti valutatori, ecc. per il caso di specie, qualora si ritenga necessario un loro parere. Il giudice che presiede sceglie un esperto valutatore dall'elenco/dal registro/dalla banca dati interna pertinente ma, in alcune circostanze, non è tenuto a fare riferimento a tali fonti. Prima che il giudice che presiede/l'organo giurisdizionale decida di nominare esperti valutatori, le parti possono formulare osservazioni in merito a tale decisione.
Nel caso in cui le parti richiedano una valutazione da parte di un esperto, possono nominare esse stesse un esperto tuttavia l'organo giurisdizionale non è vincolato dalla loro decisione. Quando le parti concordano in merito alla scelta di un esperto, di norma il giudice lo nominerà (pur non essendo obbligato a farlo). Se l'organo giurisdizionale nomina un esperto deve informare le parti in merito alla persona che intende nominare e consentire alle parti di presentare le loro osservazioni in merito. Laddove esista un elenco/registro, di norma l'organo giurisdizionale o la parte sceglierà un esperto da tale fonte ma non esiste l'obbligo di farlo.
Quando le parti vogliono nominare un esperto affinché formuli un parere, devono seguire un iter particolare: ogni volta che le parti richiedono una relazione di un esperto nel contesto di conteziosi civili, devono presentare una richiesta scritta all'organo giurisdizionale. Tale richiesta deve contenere informazioni sulla finalità di tale relazione e sull'oggetto da sottoporre alla valutazione da parte dell'esperto.
Se l'organo giurisdizionale lo consente, le parti devono sottoporre le loro domande all'organo giurisdizionale. Dopo aver ricevuto le domande, l'organo giurisdizionale nomina uno o più esperti. Come descritto sopra, anche le parti nominano un esperto ma l'organo giurisdizionale non è vincolato dalla loro nomina.
L'iter da seguire dipende dal tipo di esperto coinvolto nel caso di specie. Talvolta l'esperto viene citato a partecipare ad un'udienza per rispondere a domande relative a un determinato argomento (ad esempio un esperto in materia di diritto di famiglia che risponde a domande relative a minori o un esperto valutatore che risponde a domande tecniche) mentre talvolta l'esperto deve soltanto redigere una relazione scritta. Altre volte l'esperto si comporta come un giudice e viene coinvolto nelle deliberazioni.
Si riportano di seguito due esempi.
L'esperto valutatore nominato dal giudice che presiede/dall'organo giurisdizionale per il singolo caso per il quale si ritiene necessario il suo parere agisce come un giudice (ma con conoscenze specialistiche in una disciplina specifica) e prende parte alle deliberazioni degli organi giurisdizionali. Nel diritto di famiglia l'organo giurisdizionale sarà assistito da esperti in materia di minori.
Nei casi in cui la valutazione di un esperto è pertinente in merito a una questione, l'esperto deve rispondere alle domande ricevute dall'organo giurisdizionale redigendo una relazione scritta indirizzata all'organo giurisdizionale. L'esperto deve informare le parti in merito all'orario e al luogo dell'ispezione. Se la relazione dell'esperto è carente, l'organo giurisdizionale può chiedere all'esperto di effettuare nuovamente l'ispezione o di integrarla redigendo una relazione scritta aggiuntiva. Esistono modelli predefiniti per la redazione delle relazioni di esperti. L'organo giurisdizionale non monitora l'attività dell'esperto. In seguito alla presentazione della relazione, le parti possono porre ulteriori domande all'esperto qualora l'organo giurisdizionale lo consenta. L'organo giurisdizionale deciderà quindi se l'esperto dovrà fornire la risposta alle domande aggiuntive per iscritto, in una relazione supplementare, oppure oralmente durante un'udienza. L'esperto può altresì essere citato a partecipare ad un'udienza per rispondere a domande relative alla relazione.
I pareri scritti od orali formulati da esperti possono essere contestati dalle parti durante il dibattimento. In ogni caso, il giudice non è mai vincolato dalle conclusioni formulate dagli esperti.
Nei casi di rilevanza penale, esiste anche l'opzione di far testimoniare gli esperti. Questi ultimi vengono citati e di norma partecipano all'udienza.
Le informazioni qui presentate sono state raccolte durante l'attuazione del progetto "Find an expert" (Trovare un esperto) da contatti per paese selezionati dallo European Expertise & Experts Institute (EEEI, Istituto europeo della perizia e del perito).
La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata allo Stato membro interessato. Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea declina qualsiasi responsabilità per le informazioni e i dati contenuti nel documento e quelli a cui esso rimanda. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.
Esistono albi esaustivi di periti. Esistono circa 200-300 settori di specializzazione diversi.
Nominare un perito iscritto all'albo è una prassi ampiamente seguita dai giudici. Se i requisiti sono soddisfatti, il perito è automaticamente iscritto all'albo. Le camere che gestiscono gli albi sono nominate dallo Stato e sono responsabili del tempestivo aggiornamento di tali albi.
Le norme giuridiche principali applicabili alle perizie giudiziarie in Germania sono:
Una persona può essere iscritta all'albo dei periti se possiede un livello di qualifica particolarmente elevato nel suo settore di competenza. Per essere iscritti all'albo dei periti, è obbligatorio avere un'esperienza professionale adeguata. La competenza deve essere dimostrata presentando un'adeguata documentazione che giustifichi l'attività di perito (ad es. CV, copie dei certificati per tutte le qualifiche accademiche e professionali pertinenti, esperienze lavorative, referenze, relazioni, formazione). Si deve inoltre sostenere un esame presso le camere di industria commercio e artigianato e, nel caso di architetti e ingegneri, presso le rispettive camere professionali. Oltre alle qualifiche, alla formazione continua e all'esperienza, occorre dimostrare la propria indipendenza e integrità.
I periti giurati sono generalmente certificati e iscritti all'albo per cinque anni. Prima dello scadere del quinquennio devono dimostrare la loro competenza, integrità e formazione continua per essere giurati e quindi iscritti all'albo per un altro quinquennio (ad es. mediante verifica e revisione delle relazioni da presentare per una nuova iscrizione per altri cinque anni). Gli organismi responsabili devono impartire la formazione. Se il perito non si attiene alle norme applicabili al suo ruolo o non si tiene professionalmente aggiornato, le camere sono autorizzate a escluderlo dall'albo.
In materia civile, amministrativa e penale, la remunerazione è calcolata sulla base della legge sulla remunerazione e le indennità giudiziarie (JVEG).
Possono essere richiesti anticipi e acconti.
Ogni volta che il perito svolge una missione extragiudiziale, la remunerazione dipende dall'accordo individuale.
Il perito è responsabile della perizia errata, a prescindere dal fatto che sia commissionata da privati o da giudici. Se il perito scelto dal giudice effettua una perizia errata con intento doloso o per grave negligenza e tale perizia errata costituisce la base di una sentenza, la parte che subisce il danno può intraprendere un'azione legale per essere risarcita (articolo 839 bis del codice civile).
Ogniqualvolta il perito svolge una missione extragiudiziale, si applicano le disposizioni generali sulla responsabilità (contrattuale).
I periti sono nominati dal giudice. Le parti hanno tuttavia il diritto di proporre persone da nominare.
Il giudice si avvale di solito di un elenco o di un albo di periti, ma può anche nominare qualsiasi esperto ritenga idoneo e competente. Un perito nominato dal giudice è un esperto nominato e incaricato dal tribunale e il suo dovere principale è assistere il giudice nei limiti della materia di cui è esperto.
Qualora le parti si accordino sulla nomina di determinate persone come periti, il giudice è tenuto a rispettare tale accordo, ma può limitare la scelta a un certo numero di persone.
Il perito che una parte desidera nominare per assisterla non sarà considerato un perito giudiziario ma un perito di parte.
Se il giudice ammette la perizia, deve motivare le proprie decisioni facendo riferimento alle conclusioni del perito. La perizia non vincola il giudice, ma spesso è essenziale ai fini della sentenza. In caso di ispezione in loco, il perito deve contattare tutte le parti. Quando, ad esempio, al perito occorrono maggiori informazioni dalle parti, la gestione della questione spetta generalmente al giudice.
Le parti possono contestare la relazione del perito nominato, mediante osservazioni, oppure possono incaricare un esperto privato e presentare la propria relazione al giudice, fornendo cioè una controperizia.
Per l'assunzione delle prove, è possibile avviare un procedimento autonomo prima del processo ("selbständiges Beweisverfahren"). In tale contesto, il perito può essere nominato prima che si svolga il procedimento principale. L'ambito di tale procedimento è limitato all'assunzione preventiva di mezzi di prova per i successivi procedimenti giudiziari o per evitare liti.
Le udienze seguono un codice di condotta e regole procedurali. Il perito deve rispondere all'interrogatorio in modo obiettivo, comprensibile e completo. Non esiste controinterrogatorio nel diritto processuale tedesco, ma le domande possono essere poste sia dal giudice sia dalle parti.
Nelle cause penali, il giudice nomina il perito scelto dall'albo dei periti giudiziari; altre persone sono scelte solo se richiesto da circostanze particolari (articolo 73, secondo comma, codice di procedura penale). Il giudice può dirigere l'attività del perito. Altre norme figurano nel codice di procedura penale.
Le presenti informazioni sono state raccolte dai contatti nazionali selezionati dall'Istituto europeo della perizia e del perito (European Expertise and Experts Institute, EEEI) nel corso del progetto "Trovare un perito".
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Ai sensi della legge estone sull'esame forense, un esperto è una persona che fornisce una consulenza come legale oppure in materia non giuridica nei casi in cui ciò sia consentito dalla legge. Taluni esperti sono assunti da istituzioni statali ("esperti forensi"), altri sono iscritti nell'elenco di un'istituzione di esperti.
In Estonia vi sono elenchi ufficiali di esperti. Tali elenchi sono accessibili a chiunque. Gli elenchi possono essere scaricati o letti a questo indirizzo e
a questo indirizzo.
L'istituto estone di scienza forense (EFSI), un laboratorio forense statale, è competente per il continuo aggiornamento di tali elenchi. Una persona che soddisfa i requisiti di cui all'articolo 6, primo comma, punti da 1) a 3), e secondo comma, punti 1) e 2), della legge sull'esame forense deve essere iscritta nel secondo elenco di cui sopra.
I requisiti minimi per il riconoscimento dello status di esperto forense si basano sulla legge sull'esame in materia forense. La competenza degli esperti forensi viene acquisita attraverso la formazione.
La formazione di esperti di medicina legale è fornita presso l'Università di Tartu nel contesto del percorso di studi quadriennale di medicina legale in sede. Gli studenti in sede acquisiscono competenze professionali presso l'EFSI che costituisce una delle sedi di formazione dell'Università di Tartu.
Non esiste un istituto di istruzione per la formazione di esperti forensi negli altri settori della scienza forense in Estonia. Gli esperti sono formati presso l'EFSI sotto la guida di professionisti esperti. Nella maggior parte dei casi, la formazione dura 2 anni. Il piano di formazione include argomenti generali e più specifici e il piano mira a consentire all'esperto di acquisire competenze professionali. Il piano di formazione è preparato sulla base delle caratteristiche specifiche di ciascun tipo di consulenza, tenendo conto anche del percorso di studi professionali e della precedente esperienza lavorativa dell'esperto in formazione.
Se un dipendente soddisfa i requisiti stabiliti per rivestire il ruolo di esperto forense di cui alla legge sull'esame forense, ha completato la formazione e ha acquisito un'esperienza sufficiente per fornire pareri indipendenti, gli viene riconosciuto lo status di esperto forense. Una persona può iniziare a lavorare come esperto forense dopo aver prestato il corrispondente giuramento previsto dalla legge sull'esame forense.
Il finanziamento degli esami è descritto nella legge sull'esame forense, capo 5. La conduzione di esami presso un istituto forense statale è finanziata dal bilancio statale annuale. I diritti riscossi per gli esami sono stabiliti nella legge sull'esame forense, articolo 26.
Non esiste un metodo specifico per la remunerazione degli esperti. Nella maggior parte dei casi, gli esperti sono tenuti a fornire un preventivo prima di essere nominati. Il diritto processuale prevede anche il rimborso delle spese dell'esperto.
I costi degli esami comprendono la totalità delle spese sostenute nel contesto dell'esame, comprese quelle sorte a causa del coinvolgimento di esperti o istituzioni che operano in subappalto. I costi di interventi stragiudiziali degli esperti possono essere inclusi nelle spese di giudizio.
Gli esperti possono ricevere un anticipo sui costi.
Gli esperti devono informare qualsiasi parte coinvolta nel procedimento in merito all'avvio dell'esame. L'erogazione intenzionale di un parere falso da parte di un esperto è un reato ai sensi dell'articolo 321 del codice penale.
Gli esperti sono ritenuti responsabili ai sensi del contratto generale e della legge in materia di responsabilità civile. Inoltre, esiste una disposizione specifica del diritto penale che tratta la responsabilità degli esperti: false accuse: 1) la formulazione di accuse intenzionalmente false relative alla commissione di un reato da parte di un'altra persona è punibile con una pena pecuniaria o con una pena detentiva fino a un anno; 2) il medesimo atto, se implica la creazione fraudolenta di prove, è punibile con una pena pecuniaria o una pena detentiva fino a cinque anni.
Gli esperti non sono tenuti a munirsi di una copertura assicurativa per la loro responsabilità civile professionale.
Le disposizioni giuridiche concernenti l'intervento di esperti in Estonia sono disponibili presso le seguenti fonti:
Non vi sono differenze nella nomina di esperti nel contesto di procedimenti civili o amministrativi. Nei procedimenti penali, un esperto forense viene nominato su richiesta presentata all'EFSI di assistenza al pubblico ministero e all'organo giurisdizionale, se necessario.
Il titolo di esperto non è protetto in Estonia. Oltre il 70 % delle controversie penali, il 30 % dei procedimenti civili e il 10 % dei procedimenti amministrativi coinvolgono esperti.
Gli esperti possono essere nominati dall'organo giurisdizionale e, in alcuni casi, anche dalle parti. È possibile nominare esperti anche ai fini di procedimenti preliminari o istruttori. Non vi è alcun obbligo di nominare un esperto iscritto in uno degli elenchi. Nei procedimenti penali durante la fase preliminare, un esperto può essere nominato dalla polizia (autorità incaricata dell'indagine) o da un pubblico ministero.
Se le parti non nominano un esperto o se non raggiungono un accordo su chi nominare oppure nel caso in cui vi sia una relazione di un esperto prodotta prima del dibattimento, l'organo giurisdizionale può nominare un esperto. Nei contenziosi in materia civile, le parti devono versare un deposito per i costi della consulenza prima della nomina dell'esperto. Le parti possono presentare le loro proposte in merito alla persona da nominare come esperto, tuttavia tali proposte non sono vincolanti per l'organo giurisdizionale.
Non vi sono differenze significative per quanto concerne la nomina di un esperto da parte dei diversi organi giurisdizionali e nei diversi settori della giustizia.
Gli esperti nominati da organi giurisdizionali sono tenuti per legge a segnalare qualsiasi conflitto di interessi.
Esiste un requisito generale che prevede che gli esperti svolgano il loro lavoro in maniera esaustiva, completa e oggettiva e garantiscano che i pareri formulati siano scientificamente validi. Ciò è applicabile per tutti i tipi di procedimenti giudiziari.
Le parti possono impugnare la relazione di un esperto mediante dichiarazioni o fornendo un controparere.
L'organo giurisdizionale non è vincolato dal parere formulato dall'esperto. L'organo giurisdizionale può seguire il parere dell'esperto anche se una delle parti ha contestato tale parere durante il dibattimento.
Anche in questo caso, dato che la relazione di un esperto costituisce soltanto una prova tra le altre, l'organo giurisdizionale considererà il valore probatorio del parere di un esperto in relazione ad altre prove.
Non esiste una procedura secondo la quale gli esperti si incontrano prima del processo o vengono sottoposti a un esame in contradditorio.
Un esperto può entrare in contatto con le parti durante il procedimento giudiziario qualora necessiti di maggiori informazioni.
In Estonia le relazioni di esperti possono essere presentate per iscritto e talvolta per via orale. Fatta eccezione per i procedimenti penali, l'esperto non deve seguire una struttura specifica nel fornire la propria relazione.
L'esperto è tenuto ad affrontare le argomentazioni delle parti nella relazione finale. Se le parti richiedono una relazione aggiuntiva in ragione di problemi riscontrati nella relazione originaria, un organo giurisdizionale può ordinare la redazione di una relazione aggiuntiva. In caso di ambiguità, contraddizione o insufficienza di un parere di un esperto che non possa essere risolta mediante ulteriori domande, l'organo giurisdizionale ha il diritto di ordinare un altro esame. Il riesame viene effettuato dal medesimo esperto o da un altro esperto.
Gli esperti non partecipano ad un'udienza preliminare ma sono invitati alle udienze al fine di rispondere alle domande formulate dall'organo giurisdizionale o dalle parti. È prassi comune che gli esperti vengano esaminati in contradditorio. Gli esperti possono essere esaminati tramite una conferenza telefonica qualora le parti concordino a procedere in tal senso prima dell'udienza.
Le informazioni qui presentate sono state raccolte durante l'attuazione del progetto "Find an expert" (Trovare un esperto) da contatti per paese selezionati dallo European Expertise & Experts Institute (EEEI, Istituto europeo della perizia e del perito).
La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata allo Stato membro interessato. Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea declina qualsiasi responsabilità per le informazioni e i dati contenuti nel documento e quelli a cui esso rimanda. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.
In Grecia gli esperti sono iscritti in elenchi in base alla loro specializzazione. I registri di esperti sono tenuti dagli organi giurisdizionali di primo grado (protodikeía). I registri sono pubblici ma vengono utilizzati esclusivamente dai giudici che desiderano nominare un esperto. L'organo giurisdizionale può nominare uno o più esperti se ritiene che i temi in discussione richiedano conoscenze specifiche. Inoltre l'organo giurisdizionale è tenuto a nominare esperti se ciò è richiesto da una parte, a condizione che detto organo ritenga anche che siano necessarie conoscenze specifiche.
Al fine di essere inclusi in tale registro gli esperti devono presentare una domanda.
In seguito a un invito pubblico a presentare domanda presso un organo giurisdizionale di primo grado civile (politikó) o amministrativo (dioikitikó) (tramite il sito web ufficiale di detto organo) qualsiasi parte interessata può presentare una domanda scritta, fornendo i propri dati personali, alla cancelleria dell'organo giurisdizionale di primo grado, dichiarando:
Al termine della procedura di candidatura, che si svolge ogni anno, viene pubblicata una bozza del registro di esperti. Trascorso un termine di impugnazione, il registro finale viene approvato da un collegio di giudici dell'organo giurisdizionale di primo grado (polymelés protodikeío).
Per i procedimenti penali, il registro di esperti viene stabilito dal Consiglio della magistratura del Tribunale per i reati minori (symvoúlio plimmeleiodikón) su proposta del pubblico ministero. Gli esperti devono soddisfare i requisiti seguenti:
Gli esperti possono essere radiati dal registro se lo desiderano, se non soddisfano più i requisiti o se l'autorità competente decide in tal senso.
Gli esperti devono essere membri di un organismo professionale per essere riconosciuti come tali.
Nei procedimenti penali, lo Stato paga la remunerazione dell'esperto. Per quanto concerne i procedimenti civili, la parte attrice deve versare un anticipo sulle spese per gli esperti nominati dall'organo giurisdizionale. Al termine del procedimento giudiziario, tali costi saranno sostenuti dalla parte soccombente. A determinate condizioni le parti possono ottenere il patrocinio a spese dello Stato per quanto concerne la remunerazione di esperti.
Gli esperti sono ritenuti responsabili in virtù del contratto generale e della legge in materia di responsabilità civile. Non sono tenuti a coprire potenziali costi di responsabilità civile stipulando un'assicurazione di responsabilità civile professionale.
Le principali disposizioni giuridiche applicabili alle consulenze giudiziarie in Grecia sono gli articoli 368-392 del codice di procedura civile greco (kódikas politikís dikonomías), il regio decreto n. 566/1968 e l'articolo 20, settimo comma, della legge 2882/2001 (Codice in materia di espropriazioni (kódikas anagkastikón apallotrióseon)). Esaminando i singoli casi, possono essere applicati anche gli articoli 159-168 del Codice greco di procedura amministrativa (kódikas dioikitikís dikonomías) e gli articoli 183-203 del Codice greco di procedura penale (kódikas poinikís dikonomías).
L'organo giurisdizionale ha il potere discrezionale di ordinare l'assunzione di prove dato che l'accertamento della verità è prioritario. L'unico limite a tale potere è il principio del contraddittorio.
Gli esperti possono essere nominati dall'organo giurisdizionale e dalle parti coinvolte. La nomina di esperti nel contesto di procedimenti amministrativi è analoga a quella prevista nei procedimenti civili. Nei procedimenti dinanzi a un organo giurisdizionale penale, l'esperto può essere nominato dal pubblico ministero o dall'organo giurisdizionale durante la fase istruttoria. A tal fine, esiste un registro diverso rispetto a quello utilizzato per i procedimenti civili e l'esperto deve soddisfare requisiti più rigorosi rispetto a quelli previsti per i procedimenti civili e amministrativi.
L'organo giurisdizionale civile ha il potere discrezionale di nominare un esperto d'ufficio o su richiesta esplicita di una parte qualora non sia possibile accertare i fatti pertinenti altrimenti. In tal caso l'udienza viene rinviata a una data successiva alla consegna della relazione dell'esperto. L'organo giurisdizionale è libero di nominare chiunque ritenga idoneo ad agire in veste di esperto. L'esperto deve segnalare qualsiasi conflitto di interessi all'organo giurisdizionale. Gli esperti nominati da organi giurisdizionali hanno accesso ai fascicoli della causa.
In Grecia esistono tre tipi di esperti di parte nominati: i consulenti tecnici (articoli 391-392 del codice di procedura civile, articolo 167 del codice di procedura amministrativa, articoli 204 e seguenti del codice di procedura penale), gli esperti stragiudiziali e i testimoni esperti. Un consulente tecnico è nominato da una delle parti con l'obiettivo di controllare l'azione di un esperto nominato da un organo giurisdizionale. L'esperto stragiudiziale è scelto dalla parte. La sua relazione deve essere invocata e presentata dalle parti, altrimenti viene respinta come inammissibile. Se tali requisiti sono soddisfatti, l'organo giurisdizionale esamina e valuta liberamente il parere dell'esperto. La relazione non è considerata una prova. È anzi legata alla base giuridica dell'argomentazione della parte. I testimoni esperti sono testimoni che dispongono di conoscenze scientifiche o tecniche specifiche e vengono esaminati dall'organo giurisdizionale.
L'organo giurisdizionale può decidere se basare il ragionamento della propria sentenza sul parere dell'esperto o meno. L'organo giurisdizionale può basare la propria sentenza sul parere dell'esperto anche quando la relazione dell'esperto è stata prodotta violando le norme procedurali. Tuttavia se la violazione delle norme procedurali è grave, la relazione dell'esperto viene considerata non esistente. In questo caso, il giudice non può basare il ragionamento della sentenza sul parere dell'esperto.
Gli esperti nominati da organi giurisdizionali possono essere esaminati in contraddittorio dai consulenti tecnici delle parti qualora queste ultime abbiano nominato tali consulenti. L'unico obbligo dell'esperto consiste nel consegnare la relazione. Gli esperti nominati dalle parti possono entrare in contatto con le parti durante il procedimento giudiziario, mentre gli esperti nominati da organi giurisdizionali necessitano dell'autorizzazione di tali organi per farlo.
In Grecia in caso di intervento di esperti non è richiesta una relazione preliminare da parte di questi ultimi. La relazione principale può essere fornita per iscritto o per via orale. Gli esperti non sono tenuti a seguire una determinata struttura nel fornire la propria relazione.
Se l'organo giurisdizionale ritiene che la relazione sia incompleta o in caso di condotta illecita ingiustificata da parte dell'esperto, detto organo può ordinare la stesura di una nuova relazione o di una relazione aggiuntiva, d'ufficio o su richiesta delle parti. L'ordinanza di un organo giurisdizionale può altresì ordinare che l'esperto sostenga le spese di giudizio a causa della sua condotta illecita ingiustificata.
La relazione dell'esperto può essere contestata dalle dichiarazioni delle parti e da un controparere.
Il giudice ordina all'esperto di partecipare a un'udienza soltanto in casi eccezionali.
Le informazioni qui presentate sono state raccolte durante l'attuazione del progetto "Find an expert" (Trovare un esperto) da contatti per paese selezionati dallo European Expertise & Experts Institute (EEEI, Istituto europeo della perizia e del perito).
La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata allo Stato membro interessato. Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea declina qualsiasi responsabilità per le informazioni e i dati contenuti nel documento e quelli a cui esso rimanda. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.
Ogni corte d'appello e la corte suprema francese per le questioni civili e penali (Corte di cassazione) tengono un elenco o un registro di esperti.
Tuttavia, gli organi giurisdizionali e i pubblici ministeri sono liberi di nominare qualsiasi persona ritenuta idonea e competente. In tali casi, devono motivare la scelta effettuata.
Gli elenchi di esperti sono pubblicati sui siti web degli organi giurisdizionali e in particolare sul sito web della Corte di cassazione e delle corti d'appello.
Per poter essere iscritti in un elenco di un organo giurisdizionale, gli esperti devono soddisfare i seguenti requisiti:
Gli esperti specializzati in traduzioni che presentano domanda di iscrizione in un elenco di un organo giurisdizionale di primo grado devono esercitare la loro professione nella zona locale di uno specifico organo giurisdizionale oppure vivere in tale zona qualora siano già in pensione.
La domanda di iscrizione presentata dall'esperto viene esaminata dal pubblico ministero e dai giudici dell'organo giurisdizionale di primo grado. La decisione viene presa da un collegio di giudici della corte d'appello.
Gli esperti devono prestare giuramento prima della loro iscrizione.
Per ottenere l'iscrizione nell'elenco della Corte di cassazione (elenco nazionale) è necessario essere stati iscritti nell'elenco di una corte d'appello (elenco regionale) per almeno cinque anni.
Ogni esperto che viene iscritto per la prima volta deve richiedere nuovamente l'iscrizione dopo tre anni. Da quel momento in poi, gli esperti devono presentare nuovamente domanda di iscrizione ogni cinque anni. La decisione di non iscrivere nuovamente un esperto deve specificare i motivi del rifiuto e può essere impugnata.
Gli esperti possono essere cancellati dal registro mediante un'azione disciplinare da parte della corte d'appello, che può essere oggetto di impugnazione.
Esiste un codice etico pubblicato dalla Federazione francese degli esperti.
In generale gli esperti devono essere sufficientemente qualificati nel loro settore di competenza.
Gli esperti devono avere esperienza professionale e conoscenza delle norme procedurali, in particolare di quelle applicabili ai procedimenti che coinvolgono esperti.
Devono partecipare alla formazione continua e ciò viene verificato ogni cinque anni dalle corti d'appello. La formazione continua degli esperti comprende:
Nei procedimenti penali, esiste un regolamento concernente gli onorari degli esperti per quanto riguarda taluni compiti svolti da questi ultimi. In alcuni settori di competenza, il pubblico ministero o il giudice istruttore possono organizzare un bando di gara relativo alla missione di consulenza e scegliere l'offerta più vantaggiosa. Il ministero della Giustizia, attraverso il bilancio per la giustizia, sostiene i costi delle consulenze.
Nei contenziosi civili, la retribuzione viene di norma calcolata sulla base del numero di ore dedicate dall'esperto all'esame del caso moltiplicato per una tariffa oraria, importo al quale si sommano le spese e l'IVA.
L'organo giurisdizionale decide in merito all'importo della remunerazione dell'esperto in contraddittorio, tenendo conto del fatto che la relazione sia stata o meno presentata entro i termini, della qualità della relazione dell'esperto e del livello di diligenza con cui l'esperto ha svolto il proprio compito.
Di norma è la parte attrice che versa un anticipo sulla remunerazione dell'esperto. L'organo giurisdizionale può tuttavia ordinare ad entrambe le parti di versare una parte dell'anticipo su tali costi.
Nella sua decisione definitiva l'organo giurisdizionale ordinerà alla parte soccombente di sostenere la retribuzione dell'esperto.
Per coprire le spese legate all'intervento di esperti è possibile ricorrere al patrocinio a spese dello Stato.
L'esperto è tenuto a coprire eventuali costi di responsabilità civile stipulando un'assicurazione di responsabilità civile professionale.
L'assicurazione copre la responsabilità civile e professionale dell'esperto, comprese le missioni in altri Stati membri dell'Unione europea.
Nei casi di rilevanza penale gli esperti possono essere nominati dal giudice istruttore, dal pubblico ministero o da un funzionario di polizia avente l'opportuna autorità [officier de police judiciaire (funzionario di polizia giudiziaria): un funzionario di polizia che, ai sensi del diritto francese, è incaricato dello svolgimento di indagini penali e ha facoltà di sottoporre a custodia le persone sospettate].
In tutti gli altri casi, un esperto è nominato esclusivamente dall'organo giurisdizionale, d'ufficio o su richiesta di una parte.
Nei procedimenti civili, una relazione preliminare di un esperto non è obbligatoria ma è altamente raccomandata e spesso specificamente richiesta nei procedimenti civili. L'esperto consegna una relazione finale scritta. Se l'esperto ritiene necessario consultare un tecnico specializzato in un diverso settore di competenza, allegherà il parere di tale tecnico alla propria relazione. L'organo giurisdizionale può imporre all'esperto di testimoniare durante un'udienza nel caso in cui la relazione non costituisca una base sufficiente affinché detto organo possa pronunciarsi sul caso di specie. La relazione finale deve rispondere a tutte le domande poste dall'organo giurisdizionale e tenere conto di tutte le osservazioni indirizzate dalle parti all'esperto durante il suo intervento.
Il titolo di expert de justice (esperto) è protetto dal diritto penale. L'esperto viene iscritto in un elenco tenuto dalle corti di appello e dalla Corte suprema.
In Francia vi sono tra 8 000 e 10 000 esperti giudiziari.
Nei contenziosi civili, commerciali e amministrativi, gli esperti possono essere nominati nelle fasi preliminari o durante il procedimento istruttorio. L'80 % degli interventi di esperti viene avviato in tale fase preliminare.
L'organo giurisdizionale nomina un esperto quando necessita di determinate competenze tecniche per pronunciarsi in merito alla controversia: detto organo può nominare l'esperto d'ufficio oppure su richiesta di una delle parti. Il giudice decide quale parte verserà un anticipo sui costi che verrà utilizzato per pagare l'onorario dell'esperto.
Le parti possono suggerire un esperto, tuttavia spetta sempre all'organo giurisdizionale o al pubblico ministero decidere quale esperto sarà nominato. Salvo motivazioni specifiche, l'esperto deve essere scelto da un elenco redatto da una corte d'appello.
Nei procedimenti civili, le parti vengono notevolmente coinvolte nelle attività dell'esperto. Devono collaborare e rispondere a tutte le richieste di documenti formulate dall'esperto. Possono porre domande direttamente all'esperto durante le riunioni in contraddittorio e richiedergli di commentare le loro osservazioni. Tali possibilità sono molto più limitate nei procedimenti penali nell'ambito dei quali l'esperto lavora alle strette dipendenze del giudice o del procuratore che lo ha nominato.
Principali testi giuridici riguardanti la consulenza giudiziaria in Francia:
Gli esperti possono entrare in contatto con le parti durante un procedimento giudiziario ma nel rigoroso rispetto del principio del procedimento in contraddittorio. Le eccezioni riguardano i segreti aziendali o di natura sanitaria.
Non esiste una struttura imposta per le relazioni scritte dagli esperti, ma esistono iniziative destinate a colmare tale lacuna.
Ciò nonostante, nella relazione gli esperti devono:
Quando un organo giurisdizionale richiede una relazione preliminare, l'esperto la invia alle parti al fine di raccogliere le loro dichiarazioni.
Nei casi di rilevanza penale l'esperto deve partecipare all'udienza. Nei contenziosi civili l'organo giurisdizionale può chiedere all'esperto di partecipare all'udienza.
L'esperto può essere tenuto a produrre una relazione aggiuntiva mediante una decisione dell'organo giurisdizionale, ad esempio dopo che le parti hanno formulato le loro osservazioni sulla relazione o hanno posto ulteriori domande.
L'organo giurisdizionale controlla lo stato di avanzamento delle indagini dell'esperto. Tale compito è assegnato a uno specifico giudice degli organi giurisdizionali di primo grado.
Le informazioni qui presentate sono state raccolte durante l'attuazione del progetto "Find an expert" (Trovare un esperto) da contatti per paese selezionati dallo European Expertise & Experts Institute (EEEI, Istituto europeo della perizia e del perito).
La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata allo Stato membro interessato. Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea declina qualsiasi responsabilità per le informazioni e i dati contenuti nel documento e quelli a cui esso rimanda. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.
Sulla base della loro esperienza, gli esperti nominati da un organo giurisdizionale (periti o consulenti tecnici d'ufficio) forniscono a quest'ultimo un parere laddove necessario, con l'obiettivo di accertare o chiarire i fatti accertati nel contesto di un procedimento giudiziario.
I tribunali di contea e commerciali conservano e tengono aggiornato un elenco di esperti che possono essere nominati dagli organi giurisdizionali nonché un elenco di persone giuridiche, istituti, istituzioni e organismi statali autorizzati ad agire in veste di esperti (di seguito: elenco delle persone giuridiche). Gli elenchi sono pubblicati sui siti web degli organi giurisdizionali.
Il ministero della Giustizia conserva e tiene aggiornati un elenco elettronico unico di esperti che possono essere nominati dagli organi giurisdizionali, ordinato per settori di competenza, nonché un
elenco delle persone giuridiche per l'intero territorio della Repubblica di Croazia, e li pubblica sul
proprio sito web.
L'iter che gli esperti devono seguire per la nomina all'inclusione nell'elenco pertinente è avviato a fronte di una richiesta presentata al presidente del tribunale di contea o di commercio avente competenza per il luogo di residenza del richiedente o per la sede della persona giuridica. I cittadini degli Stati membri dell'Unione europea e i cittadini degli Stati firmatari dell'accordo sullo Spazio economico europeo che non hanno una residenza permanente nella Repubblica di Croazia, si devono rivolgere al tribunale della contea di Zagabria o al tribunale di commercio di Zagabria per tale nomina.
Se il candidato alla nomina all'inclusione nell'elenco soddisfa i requisiti, il presidente del rispettivo tribunale di contea o di commercio lo farà sottoporre a una valutazione delle sue conoscenze in materia di struttura del potere giudiziario, pubblica amministrazione e terminologia giuridica, prima di decidere in merito alla sua nomina come esperto incluso nell'elenco. Tale esame viene svolto da comitati di valutazione delle conoscenze dei tribunali di contea composti da un presidente e due membri scelti tra i giudici di tali tribunali. Un candidato a un lavoro a tempo pieno che dispone di una laurea in giurisprudenza non è tenuto a sostenere tale esame. Il presidente dell'organo giurisdizionale adeguato rinvierà un candidato all'iscrizione che ha superato l'esame a svolgere una formazione professionale nel contesto di un'associazione professionale che riunisce esperti degli organi giurisdizionali. [Tuttavia, uno specialista forense in possesso di un permesso di lavoro valido (di una licenza valida), nonché i dipendenti che effettuano consulenze presso istituti, istituzioni ed enti governativi non sono tenuti a svolgere alcuna formazione professionale nei settori di competenza per i quali tali istituti, istituzioni ed enti governativi sono stati autorizzati a svolgere consulenze].
Dopo aver completato la formazione professionale e aver raccolto prove sull'ammissibilità alla nomina a esperto iscritto oppure sull'adempimento delle condizioni per svolgere consulenze giudiziarie, il presidente del rispettivo tribunale di contea o di commercio deciderà in merito alla richiesta formulando una decisione in merito.
Gli esperti o le persone giuridiche nominati dagli organi giurisdizionali devono essere assicurati per tutto il periodo durante il quale svolgono attività di consulenza. Prima della nomina all'inclusione nell'elenco e ogni anno successivo durante il periodo di nomina o approvazione, occorre presentare al presidente del tribunale di contea o di commercio competente una prova della stipula del contratto di assicurazione di responsabilità civile (polizza assicurativa).
Gli esperti vengono nominati all'inclusione nell'elenco per un periodo di quattro anni. Una persona giuridica, un istituto, un'istituzione o un ente governativo sono autorizzati a svolgere consulenze giudiziarie per un periodo di quattro anni.
L'esperto nominato presta giuramento dinanzi al presidente dell'organo giurisdizionale che lo ha nominato in veste di esperto iscritto.
Decorso il termine della nomina, un esperto incluso nell'elenco può essere nominato nuovamente per un periodo di quattro anni e una persona giuridica, un istituto, un'istituzione o un ente statale può ottenere una nuova autorizzazione allo svolgimento di consulenze giudiziarie. La richiesta per un'ulteriore nomina o autorizzazione va presentata non oltre 30 giorni prima della scadenza della nomina in vigore.
La nomina di un esperto all'inclusione nel registro sarà revocata (temporaneamente) dal presidente del tribunale di contea o di commercio competente:
Il presidente del tribunale di contea o di commercio competente revocherà definitivamente l'inclusione di un esperto nell'elenco qualora quest'ultimo svolga il lavoro di un esperto nominato da un organo giurisdizionale dopo che un'ordinanza di revoca temporanea o di divieto dell'esercizio delle sue funzioni è diventata esecutiva.
Gli esperti o le persone giuridiche autorizzate ad agire in veste di esperti nominati dagli organi giurisdizionali sono tenuti a segnalare immediatamente qualsiasi variazione dei loro dati all'organo giurisdizionale che li ha nominati o autorizzati all'inclusione nell'elenco. L'organo giurisdizionale è tenuto a riportare immediatamente tali modifiche negli elenchi nei quali sono iscritti/e gli esperti o le persone giuridiche che possono essere nominati/e dagli organi giurisdizionali.
L'ordinanza sugli esperti nominati da organi giurisdizionali ("Gazzetta ufficiale" 38/14, 123/15, correzione 29/16 e 61/19) stabilisce le condizioni e l'iter da seguire per la nomina, nonché i diritti e i doveri degli esperti nominati da organi giurisdizionali.
Una persona può lavorare come esperto nominato da un organo giurisdizionale se soddisfa i seguenti requisiti:
1. è cittadino della Repubblica di Croazia, cittadino di uno Stato membro dell'Unione europea o cittadino di uno Stato parte dell'accordo sullo Spazio economico europeo;
2. è in grado di svolgere le funzioni di un esperto nominato da un organo giurisdizionale;
3. dopo aver completato gli studi o le scuole appropriati, ha lavorato nella professione, ossia:
4. ha superato l'esame in merito alle conoscenze sull'organizzazione del potere giudiziario, sull'amministrazione statale e sulla terminologia giuridica;
5. ha completato con successo la formazione professionale come definita dalla pertinente associazione professionale;
6. ha stipulato un contratto di assicurazione di responsabilità civile per l'esercizio della professione di esperto nominato da un organo giurisdizionale;
7. ha conseguito i titoli pertinenti nei suoi settori di competenza;
8. non vi sono ostacoli al suo ingresso nella pubblica amministrazione.
La formazione professionale non può durare più di un anno. Le associazioni professionali sono tenute a nominare mentori per tale formazione. Un esperto iscritto può essere nominato mentore della formazione se ha acquisito almeno cinque anni di esperienza nello svolgimento del lavoro di esperto nominato da un organo giurisdizionale. L'elenco dei mentori deve essere trasmesso ai tribunali di contea e di commercio. La capacità di un candidato (che è stato rinviato a svolgere formazione professionale) di esercitare le funzioni di un esperto nominato da un organo giurisdizionale è determinata sulla base della relazione sulla formazione professionale svolta dal richiedente. Entro un mese dal completamento della formazione professionale, l'associazione professionale pertinente è tenuta a redigere un parere scritto in merito all'efficacia della formazione del candidato e alla sua competenza a svolgere il lavoro di esperto nominato da un organo giurisdizionale, sulla base di una relazione scritta preparata dal mentore della formazione. L'associazione professionale pertinente è tenuta a inviare tale relazione al presidente del tribunale di contea o di commercio competente.
I medici specializzati soddisfano i requisiti per la nomina all'inclusione nell'elenco dopo aver superato l'esame specialistico.
Le persone giuridiche sono idonee a svolgere consulenze giudiziarie:
Nei procedimenti giudiziari gli esperti sono scelti principalmente dall'elenco degli esperti iscritti.
Gli esperti nominati da organi giurisdizionali hanno diritto a compensi e al rimborso di costi dei materiali. L'importo del rimborso è determinato individualmente dall'organo giurisdizionale sulla base di un listino prezzi speciale di rimborso dei costi dei materiali e dei compensi degli esperti nominati da organi giurisdizionali. Tale listino prezzi costituisce parte integrante del regolamento sugli esperti nominati da organi giurisdizionali.
Un esperto nominato da un organo giurisdizionale viene rimborsato per la sua consulenza dopo il completamento di quest'ultima.
Un esperto o una persona giuridica nominato/a da un organo giurisdizionale deve essere assicurato/a per tutto il periodo durante il quale svolge attività di consulenza. L'importo più basso dell'assicurazione di responsabilità civile per lo svolgimento di consulenze giudiziarie è pari a 200 000,00 HRK (ca. 26 807,50 EUR) per le persone fisiche e 500 000,00 HRK (ca. 67 018,74 EUR) per le persone giuridiche.
Un cittadino di uno Stato membro dell'UE o di uno degli Stati parti dell'accordo sullo Spazio economico europeo può essere assicurato per l'esercizio delle funzioni di esperto nel proprio paese di origine.
La nomina di un esperto è disciplinata dal diritto processuale, ossia dal codice di procedura civile e dal codice di procedura penale.
Gli esperti vengono nominati da un organo giurisdizionale su richiesta di una parte o d'ufficio nel contesto di un determinato procedimento giudiziario, quando è necessario presentare prove peritali per accertare o chiarire i fatti da determinare.
La forma per la formulazione di risultanze e pareri da parte di un esperto nominato da un organo giurisdizionale non è regolamentata. L'organo giurisdizionale stabilirà se l'esperto presenterà le proprie risultanze e il proprio parere soltanto oralmente in occasione dell'udienza oppure se le presenterà per iscritto prima dell'udienza. L'organo giurisdizionale fisserà una scadenza per iscritto per la presentazione di risultanze e pareri che non può superare i 60 giorni. L'esperto deve sempre esprimere il proprio parere. L'organo giurisdizionale fornirà alle parti un parere o risultanze per iscritto entro e non oltre 15 giorni prima dell'udienza durante la quale tali risultanze saranno discusse.
L'organo giurisdizionale può porre domande sulle risultanze dell'esperto durante un'udienza.
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Un esperto giuridico è una persona che possiede conoscenze ed esperienze specialistiche in un determinato settore della scienza, della tecnologia o delle arti e dei mestieri e che ha acquisito il diritto di fornire consulenza giuridica secondo la procedura stabilita dalla legge in materia di esperti giuridici (Tiesu ekspertu likums).
Le funzioni di esperto giuridico sono svolte da un esperto giuridico statale o da un esperto giuridico privato riconosciuto dallo Stato che acquisisce il diritto di esercitare la professione di esperto giuridico in un determinato settore di competenza dopo aver ottenuto un apposito certificato dal Collegio degli esperti giuridici.
Il registro degli esperti giuridici è un registro pubblico che contiene informazioni sugli esperti giuridici certificati che svolgono la loro attività in Lettonia. Tale registro è gestito dal Consiglio degli esperti giuridici. È possibile consultare il registro degli esperti giuridici all'indirizzo: https://eksperti.ta.gov.lv/.
I requisiti minimi per ottenere lo status di esperto giuridico si basano sulla legge in materia di esperti giuridici.
All'esame possono partecipare gli aspiranti esperti giuridici che hanno completato un programma di studi approvato dal Consiglio in un settore di competenza giuridica prescelto, oppure gli esperti giuridici che desiderano acquisire il diritto di svolgere l'attività di esperto giuridico in un altro settore di competenza giuridica.
Il certificato di esperto giuridico ha una validità di cinque anni.
La remunerazione degli esperti è stabilita conformemente alle tabelle dei servizi soggetti a tariffe emesse dagli istituti di esperti giuridici. Gli esami peritali che non sono inclusi nella tabella di cui sopra sono remunerati in base alla fattura presentata dall'esperto giuridico.
La responsabilità degli esperti è stabilita nel capo V della legge in materia di esperti giuridici.
Il Consiglio degli esperti giuridici avvia un procedimento disciplinare nei confronti di un esperto in caso di mancato rispetto delle leggi e dei regolamenti relativi alle attività degli esperti giuridici, di mancato adempimento dei doveri professionali o di grave negligenza nel corso di un esame peritale, di falsa dichiarazione o di uso illegittimo della propria carica, nonché di trattamento improprio e irrispettoso o di violazione delle norme etiche degli esperti giuridici; in caso di perdita o danneggiamento doloso di un oggetto sottoposto a esame peritale, o in caso di divulgazione dei risultati di un esame peritale a persone estranee alla richiesta o all'esecuzione dello stesso.
Al ricevimento del certificato di esperto giuridico, l'esperto conferma con la propria firma di essere stato informato che, in caso di rifiuto ingiustificato di eseguire un esame peritale o di presentazione di un parere deliberatamente falso, sarà responsabile ai sensi del diritto penale.
Le disposizioni sui procedimenti peritali in Lettonia sono contenute negli atti legislativi seguenti:
Nei procedimenti civili l'organo giurisdizionale ordina un esame peritale su richiesta delle parti in causa. L'esame peritale è effettuato dai soggetti di cui alla legge in materia di esperti giuridici. L'esperto è scelto di comune accordo dalle parti o, in caso di mancato accordo entro il termine fissato dall'organo giurisdizionale, da quest'ultimo. Se necessario, è possibile selezionare più esperti.
Nei procedimenti penali la decisione di ordinare un esame peritale è presa dal funzionario che conduce il procedimento. L'esame peritale è disposto per chiarire i fatti e le circostanze rilevanti per il procedimento penale su cui si richiede il parere degli specialisti forensi.
Un parere degli specialisti forensi deve essere motivato e giustificato. Un esperto fornisce un parere oggettivo a suo nome e ne è personalmente responsabile.
Il parere è redatto per iscritto e trasmesso all'organo giurisdizionale. Il parere degli specialisti forensi deve contenere una descrizione precisa delle indagini svolte, delle conclusioni raggiunte e delle risposte motivate ai quesiti posti dall'organo giurisdizionale. Se nel corso di un'indagine peritale individuano circostanze rilevanti per il caso ma sulle quali non sono stati interpellati, gli esperti possono fare riferimento a tali circostanze nel loro parere.
Nel caso in cui siano selezionati più esperti, questi hanno il diritto di conferire tra loro. Se gli esperti raggiungono un parere comune, questo viene firmato da tutti. Se esprimono pareri non concordi, ogni esperto firma un proprio parere.
L'organo giurisdizionale valuta il parere degli specialisti forensi in base alle proprie convinzioni, senza che nessuna prova, compreso un parere degli specialisti forensi, abbia una forza predeterminata che possa influenzarlo.
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Il ministero della Giustizia può nominare esperti, traduttori, interpreti nonché commissari giudiziali e mediatori d'impresa che prestano giuramento in ambito penale e amministrativo, incaricati di svolgere i compiti affidati loro dalle autorità giudiziarie e amministrative. Gli esperti, che sono stati così nominati e hanno successivamente prestato giuramento dinanzi a una sezione della Corte superiore di giustizia, sono indicati in un elenco disponibile sul sito internet del ministero della Giustizia.
Sebbene l'elenco sia stato concepito per le cause penali e amministrative, è altresì utilizzato per quelle civili e commerciali. Gli organi giurisdizionali non sono tenuti a nominare gli esperti che figurano nell'elenco, ma solitamente scelgono di percorrere tale strada.
I professionisti devono rivolgersi al ministero della Giustizia per essere inseriti nell'elenco. È possibile presentare la propria domanda di ammissione all'elenco al ministero della Giustizia tramite un assistente online disponibile su MyGuichet.lu, alla voce "Services en ligne / Formulaires" o tramite l'
applicazione mobile MyGuichet.lu. Viene inviato un fascicolo completo (comprendente un diploma nel settore di interesse, prove attestanti l'esperienza professionale, un curriculum vitae e un estratto del casellario giudiziale) al ministero della Giustizia, il quale avvia una procedura di verifica che attesta, nello specifico, se l'esperto è affidabile. Il ministero decide di includere l'esperto dopo avere verificato le qualifiche (ivi compresi i diplomi nel settore di interesse e la formazione permanente) e l'esperienza del soggetto candidato. Se ne viene autorizzata l'iscrizione nell'elenco, l'esperto dovrà prestare giuramento dinanzi a un organo giurisdizionale.
Una volta che l'esperto nominato dal ministero della Giustizia ha prestato giuramento dinanzi a un organo giurisdizionale, il contenuto dell'elenco è pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del Lussemburgo. Dopo esservi stati inseriti, gli esperti non sono soggetti ad alcun obbligo particolare. Non sono tenuti a inviare una relazione d'attività al ministero. Non sono soggetti ad alcun obbligo di frequenza di una formazione permanente. L'elenco è aggiornato a intervalli regolari.
La nomina degli esperti può essere revocata in caso di inadempienza ai loro obblighi, alla deontologia professionale o per altri motivi gravi. Tali motivi si presentano se gli esperti non soddisfano più le condizioni richieste in materia di qualifiche, sono stati giudicati inottemperanti rispetto ai loro obblighi o non presentano più il grado di affidabilità richiesto, ad esempio se giudicati colpevoli di un reato. La nomina di un esperto è revocata per decisione del ministro, sentito il parere del procuratore generale dello Stato, e dopo che al soggetto interessato sarà stato consentito di presentare le proprie spiegazioni. La revoca si presenta sotto forma di decreto ministeriale. Essa può essere impugnata dinanzi all'organo giurisdizionale amministrativo. Non esiste alcuno specifico codice deontologico o di condotta applicabile agli esperti. Devono tuttavia essere rispettate le regole deontologiche o gli altri codici professionali applicabili alla specifica professione dell'esperto.
È opportuno che gli esperti conseguano un determinato livello di istruzione nella disciplina di specializzazione al fine di potersi definire tali. I rispettivi diplomi sono indispensabili per l'inclusione nell'elenco degli esperti tenuto dal ministero della Giustizia. Per esercitare l'attività di esperto, non è necessario appartenere a un'organizzazione professionale, né perfezionare periodicamente le proprie competenze (non esiste un sistema di formazione giuridica permanente, ma gli esperti possono frequentare un corso di formazione su base volontaria).
Gli onorari degli esperti sono stabiliti con un regolamento. In determinati casi specifici, in particolare se l'incarico dell'esperto è particolarmente complesso, l'organo giurisdizionale può decidere di non applicare la tariffa stabilita per legge. Nella pratica, gli esperti chiedono solitamente alle parti di accettare di versare un importo più elevato rispetto alla tariffa stabilita per legge. In ambito civile, quando un esperto è nominato dall'organo giurisdizionale, una delle parti è tenuta a versargli l'onorario in anticipo. Gli esperti possono ricevere un pagamento anticipato sul loro onorario superiore alle tariffe stabilite per legge, ma al termine del procedimento, nel quadro della sentenza di merito, l'organo giurisdizionale decide a chi spetta sostenere l'onere delle spese. Tale onere può essere condiviso tra le parti. Queste ultime possono beneficiare di assistenza legale gratuita inerente all'onorario da liquidare all'esperto in base alle tariffe stabilite con regolamento.
In ambito penale, l'anticipo sulle spese è sempre a carico dello Stato. L'imputato è tenuto a pagare l'onorario dell'esperto solo in caso di condanna. Gli esperti il cui intervento è richiesto dal procuratore possono anche essere remunerati dallo Stato.
Non esistono regole specifiche in materia di responsabilità degli esperti. La loro attività è quindi disciplinata dalle norme generali in materia di responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. Tali norme non prevedono alcun massimale in materia di responsabilità. L'assicurazione di responsabilità civile professionale per la copertura di eventuali responsabilità dell'esperto non è obbligatoria.
Attualmente la nomina degli esperti è disciplinata da una legge speciale, vale a dire la " Loi modifiée du 7 juillet 1971 portant en matière répressive et administrative, institution d'experts, de traducteurs et d'interprètes assermentés et complétant les dispositions légales relatives à l'assermentation des experts, traducteurs et interprètes". Tale legge riguarda esclusivamente le cause penali e amministrative. Non esiste una legge specifica per le cause civili.
Va notato che, oltre alla "Loi modifiée du 21 juin 1999 portant règlement de procédure devant les juridictions administratives", sono parimenti rilevanti anche altre disposizioni del codice di procedura penale o civile.
Non sussistono differenze sostanziali tra le procedure di nomina nei procedimenti civili, amministrativi e penali. Tuttavia, nei procedimenti penali, l'imputato/indagato gode di diritti più ampi che negli altri procedimenti. La maggior parte degli esperti giudiziari è nominata nell'ambito del procedimento pregiudiziale, prima del processo. Almeno la metà delle richieste di nomina di un esperto è presentata nell'ambito di un procedimento preliminare. La nomina di esperti nel corso del procedimento principale avviene raramente.
In Lussemburgo gli esperti giudiziari sono nominati dagli organi giurisdizionali o chiamati dalle parti. Soltanto i giudici possono nominare esperti aventi la qualifica di esperti giudiziari, su richiesta delle parti o di propria iniziativa. In ambito penale, è spesso il giudice per le indagini preliminari a nominare l'esperto, su richiesta dell'indagato o su richiesta del procuratore. Il giudice per le indagini preliminari può anche nominare l'esperto di propria iniziativa. Poiché la decisione del giudice per le indagini preliminari è una decisione preliminare, non si applica il principio del contraddittorio.
In ambito penale, vigono norme speciali riguardanti i co-esperti o contro-esperti ai quali può ricorrere l'imputato/indagato.
In ambito civile, commerciale e amministrativo, un esperto può essere nominato prima del processo in caso di particolare urgenza.
Nel corso del procedimento principale, l'organo giurisdizionale nomina un esperto giudiziario qualora abbia necessità di consigli su questioni di carattere tecnico emerse durante il procedimento. Gli organi giurisdizionali possono nominarlo su richiesta delle parti o di propria iniziativa. Gli esperti devono segnalare qualsiasi conflitto d'interesse con una delle parti.
È possibile che un esperto sia nominato prima del processo se la causa presenta un carattere di urgenza oppure se la perizia è necessaria in vista di un ulteriore procedimento ai fini del giudizio di merito. La nomina dell'esperto in questa fase preliminare è l'unico oggetto del procedimento ed è necessario che le parti presentino un'apposita domanda. In generale, non è possibile avviare questo procedimento senza che il convenuto abbia la possibilità di essere ascoltato dal giudice. Tuttavia, in caso di estrema urgenza, è possibile che gli esperti giudiziari siano nominati immediatamente, il convenuto dovrà allora avere la possibilità di essere ascoltato in un momento successivo.
Quando richiedono la nomina di un esperto giudiziario o avanzano osservazioni sulla proposta dell'organo giurisdizionale di nominarne uno, le parti possono proporre nomi e mettersi d'accordo su un esperto in particolare. Se un organo giurisdizionale decide di nominare un esperto giudiziario di propria iniziativa, deve informarne le parti e sollecitarne le osservazioni prima di prendere una decisione a tale riguardo. Gli organi giurisdizionali non sono tenuti a nominare gli esperti che figurano nell'elenco, ma di solito scelgono questa strada.
Benché le parti non nominino mai gli esperti giudiziari, possono essere coinvolte nella nomina di un esperto da parte dell'organo giurisdizionale. Possono accordarsi sull'incarico dell'esperto, sulla ripartizione dei costi e persino sul ricorso a un esperto specifico. In tal caso, inviano una lettera di nomina comune all'esperto scelto. Se le due parti sono d'accordo, il giudice può autorizzare la nomina di tale esperto. Ciò accade molto spesso nei procedimenti pregiudiziali.
Una volta nominato, l'esperto giudiziario convoca le parti per discutere del caso insieme ad esse. Gli esperti solitamente comunicano con le parti tramite gli avvocati e informano anche l'organo giurisdizionale sugli sviluppi della causa. Le modalità con cui avviene tale comunicazione non sono disciplinate da alcuna normativa specifica, eccetto l'obbligo di rispettare sempre il principio di procedimento in contraddittorio: ciascuna parte ha il diritto di presentare in qualsiasi momento le proprie osservazioni su tutti gli elementi della causa.
Tale principio è limitato da due fattori riguardanti gli esami condotti dagli esperti su aspetti meramente fattuali e le indagini che incidono sulla sfera privata (ossia gli esami medici). In tal caso, tuttavia, l'esperto deve presentare i risultati dell'esame alle altre parti prima di concludere la propria relazione.
L'organo giurisdizionale competente verifica i progressi dell'esame dell'esperto. Quando è adito a tale fine, l'organo giurisdizionale può stabilire che l'esperto non è sufficientemente qualificato e nominarne un altro. Nella maggior parte dei casi, viene nominato un solo esperto. Non esiste quindi un procedimento con il quale ha luogo una riunione di esperti prima del processo per circoscrivere le questioni.
L'esperto presenta la propria relazione per iscritto. Tale relazione non deve rispettare una struttura particolare. L'esperto ha l'obbligo di svolgere il proprio incarico in modo corretto e nel rispetto del principio del contraddittorio. Deve trattare tutte le questioni di fatto previste nel suo incarico, ma non è autorizzato ad affrontare questioni di diritto. Il mandato dell'esperto sarà limitato dall'organo giurisdizionale, a meno che non si tratti di procedimenti in cui l'esperto è stato nominato dalle parti, senza l'intervento del giudice, nel qual caso si occuperà dei quesiti presentati da queste ultime.
La relazione preliminare non è obbligatoria, ma può essere prodotta qualora le circostanze del caso lo richiedessero. In particolare, ciò avviene qualora, nel corso dell'esecuzione dell'incarico, emergessero nuovi quesiti oppure qualora le parti non collaborassero con l'esperto.
I casi in cui l'esperto potrebbe essere tenuto a fornire una relazione supplementare sono rari. Ciò può verificarsi qualora l'esperto non abbia risposto a tutti i quesiti previsti nel suo incarico, oppure qualora emergessero quesiti supplementari in un momento successivo. L'organo giurisdizionale emetterà una nuova ordinanza che indicherà la necessità di ricevere ulteriori informazioni e preciserà i quesiti che necessitano di risposta. Le parti possono rivolgere al giudice una richiesta di ulteriori informazioni. Nella pratica è tuttavia più probabile che sia nominato un altro esperto, a seconda di quanto le parti sono soddisfatte della prima relazione.
Le relazioni degli esperti possono essere impugnate sia nelle osservazioni delle parti che attraverso una controperizia. Gli organi giurisdizionali non sono vincolati dal parere espresso nelle relazioni degli esperti. In base alla giurisprudenza, l'organo giurisdizionale ha la facoltà di scostarsi dal parere dell'esperto se ciò è giustificato da motivazioni valide, vale a dire se una o entrambe le parti dimostrano che l'esperto ha commesso un errore. Le relazioni basate sul principio del contraddittorio hanno lo stesso valore probatorio, a prescindere dal fatto che l'esperto sia stato nominato dall'organo giurisdizionale o dalle parti. Le relazioni presentate su iniziativa di una parte, le relazioni basate sul principio del contraddittorio nonché le relazioni redatte senza che l'esperto abbia rispettato tale principio possono essere prodotte e discusse nel processo, ma non hanno la stessa forza probatoria delle relazioni presentate in virtù di tale principio.
Non è necessario che gli esperti siano presenti a un'udienza preliminare. Devono essere presenti per rispondere ai quesiti dell'organo giurisdizionale dopo aver consegnato la propria relazione. Non sono soggetti ad esame in contraddittorio dinanzi all'organo giurisdizionale.
La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata allo Stato membro interessato. Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea declina qualsiasi responsabilità per le informazioni e i dati contenuti nel documento e quelli a cui esso rimanda. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.
L'organo giurisdizionale può utilizzare un elenco o registro di persone interessate a intervenire in qualità di periti. L'elenco o registro è tenuto dal dipartimento della Giustizia. I membri della magistratura sono liberi di scegliere quale perito nominare tra gli iscritti nell'elenco/registro messo a loro disposizione per uso interno. Il registro è a uso esclusivo della magistratura. Le persone che vogliano prestare servizio quali periti giudiziari devono manifestare il loro interesse, affinché il loro nominativo e i loro dati siano inseriti nell'elenco del dipartimento della Giustizia. Non prestano giuramento, ma sono tenute a compilare un modulo di dovuta diligenza in cui acconsentono alle verifiche condotte dal dipartimento della Giustizia e ad allegarvi una copia autenticata del mandato e/o delle qualifiche di cui sono in possesso, un certificato di condotta recente rilasciato dalla polizia, un curriculum vitae in formato Europass e una lettera motivazionale scritta a mano. In totale le persone interessate a svolgere la funzione di perito giudiziario sono all'incirca 1 000. Tuttavia, i giudici e i magistrati possono nominare qualunque persona ritengano idonea e competente anche se non inclusa negli elenchi (gli organi giurisdizionali hanno libertà di scelta). Infine, gli organi giurisdizionali pubblicano altresì tre elenchi di periti giudiziari per le professioni specifiche di architetto e ingegnere civile, contabile e ingegnere. Detti elenchi vengono pubblicati ogni anno nella Gazzetta del governo.
Qui è pubblicato l'elenco di periti per il 2019 (pagina 4 e seguenti del PDF).
I periti devono essere in possesso di una qualifica per potersi ritenere tali, ma non devono appartenere a un'associazione professionale. Non esistono sistemi di sviluppo professionale continuo o requisiti di miglioramento periodico, né corsi destinati ai periti. Il titolo di perito non è protetto e non è fatta alcuna distinzione tra i diversi tipi di periti. L'elenco/registro delle persone interessate a svolgere la funzione di perito giudiziario, gestito dal dipartimento della Giustizia, è suddiviso in base ai settori di competenza.
La remunerazione dei periti è calcolata in base una tariffa prestabilita, mentre non vi sono restrizioni circa le modalità di remunerazione. Il compenso del perito è corrisposto da una sola parte, ma spetta all'organo giurisdizionale decidere quale parte debba pagare le spese. Le parti hanno la possibilità di accedere al patrocinio a spese dello Stato e non sono previste quote fisse. Per quanto riguarda il pagamento anticipato, l'organo giurisdizionale può ordinare alle parti di depositare un acconto presso l'organo giurisdizionale, che verrà riscosso dal perito una volta terminato l'incarico.
Si applicano i principi generali del diritto sulla responsabilità contrattuale ed extracontrattuale, senza alcun limite di responsabilità. I periti non sono tenuti a sottoscrivere un'assicurazione di responsabilità civile professionale.
La nomina dei periti è disciplinata dagli articoli da 644 a 682 del codice di organizzazione e procedura civile, capo 12, delle leggi di Malta.
Inoltre, in campo penale, la nomina dei periti è disciplinata dagli articoli da 650 a 657 del codice penale, capo 9, delle leggi di Malta.
Nei procedimenti civili i periti sono nominati dall'organo giurisdizionale e possono inoltre essere proposti dalle parti. I periti vengono quindi nominati su richiesta dell'organo giurisdizionale o delle parti nelle cause in cui è necessario determinare taluni punti tecnici, ad esempio, in casi riguardanti questioni edilizie, incidenti stradali, aspetti contabili, problemi medici e valutazioni dei danni.
Nei procedimenti penali i periti vengono selezionati dall'organo giurisdizionale. La procedura di contestazione dei periti è la stessa applicata nelle cause civili. Nei procedimenti penali i periti possono presentare la relazione peritale sia oralmente che per iscritto, in base alle indicazioni fornite dall'organo giurisdizionale. Nella relazione devono essere indicati i fatti e le circostanze su cui il perito fonda le proprie conclusioni. Qualora sia presentata oralmente, la perizia deve essere riassunta per iscritto dal cancelliere o dalla persona che ne fa le veci.
I periti sono tenuti per legge a dichiarare eventuali conflitti di interesse. Le perizie presentate dai periti nominati dall'organo giurisdizionale hanno maggior valenza rispetto a quelle dei periti nominati dalle parti.
Non esiste una procedura specifica per la nomina a cura delle parti. Le parti possono nominare di comune accordo un unico perito. L'organo giurisdizionale può ordinare alle parti di nominare un unico perito.
Non vi sono differenze nella procedura di nomina per i procedimenti preliminari o preprocessuali.
Le parti sono tenute a fornire al perito istruzioni dettagliate e a precisare le questioni che il perito dovrà trattare. Il decreto dell'organo giurisdizionale che nomina il perito deve include il mandato che il perito dovrà esaminare. Una volta depositate le relazioni peritali e ricevuto il compenso, i periti sono chiamati a prestare giuramento sulla perizia e sottoposti quindi all'esame incrociato di entrambe le parti.
Non è prevista una struttura prestabilita per la relazione peritale e i periti non sono tenuti a redigere una versione preliminare. Devono tuttavia rispondere alle domande delle parti nella relazione definitiva. L'articolo 665 del codice di organizzazione e di procedura civile, capo 12, delle leggi di Malta, precisa il contenuto della relazione peritale. In base a tale articolo, nella relazione devono essere indicate le indagini svolte e le motivazioni delle conclusioni. L'articolo stabilisce inoltre che la relazione debba essere dattiloscritta o scritta a penna in modo chiaro e leggibile. La relazione peritale non deve essere integrata da piani o modelli, a meno che non sia l'organo giurisdizionale a chiederlo oppure qualora le parti vi acconsentano.
Il perito non è tenuto a partecipare ad un'udienza preliminare. Di norma i periti informano le parti soltanto in merito alle sedute che fisseranno e durante le quali presenteranno le loro eventuali richieste alle parti. I periti sono solitamente sottoposti a esame incrociato da entrambe le parti durante l'udienza. L'organo giurisdizionale non monitora né verifica l'andamento delle indagini condotte dei periti, né effettua un controllo di qualità del lavoro svolto. Le parti possono impugnare la relazione del perito sia per mezzo di dichiarazioni che di controperizie. L'organo giurisdizionale non è tenuto ad accogliere una relazione peritale contraria alle proprie convinzioni.
Le informazioni qui presentate sono state raccolte nel corso del progetto "Trovare un perito" dai contatti nazionali selezionati dall'Istituto europeo della perizia e del perito (EEEI).
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Nei Paesi Bassi esistono due registri: uno principalmente per il diritto civile e amministrativo (Landelijk Register van Gerechtelijke Deskundigen – LRGD) e l'altro principalmente per il diritto penale (Nederlands Register Gerechtelijk Deskundigen – NRGD). Vi sono anche lo Stichting Advisering Bestuursrechtspraak voor Milieu en Ruimtelijke Ordening (StAB – Centro di consulenza per la competenza giurisdizionale amministrativa in materia di ambiente e pianificazione territoriale; un organo indipendente che opera esclusivamente a sostegno della magistratura) e la Nederlandse Vereniging voor Medisch Specialistische Rapportage (NVMSR – Associazione dei Paesi Bassi per le relazioni mediche specialistiche). Inoltre in materia penale esiste la Landelijke Deskundigheidsmakelaar (LDM – Agenzia nazionale per le perizie), che tiene un registro di periti esterni in vari settori che possono essere chiamati a fornire assistenza nelle indagini (di polizia). Infine esiste il Register Deskundigen Onteigening en Bestuursrechtelijke Schadevergoeding (DOBS – registro dei periti in materia di espropriazione e indennizzo ai sensi del diritto amministrativo).
I periti sono iscritti nei registri in base alla loro specializzazione. I registri dei periti sono tenuti in modi diversi: i registri LRGD, DOBS e NVMSR sono soggetti privati, mentre il registro NRGD e lo StAB sono gestiti e finanziati dal ministero della Giustizia e della sicurezza. Gli organi giurisdizionali non sono competenti per la gestione dei registri né per la qualità dei periti che vi figurano. Nei Paesi Bassi gli organismi che tengono i registri sono mantenuti rigorosamente distinti dagli organi giurisdizionali. Gli organi giurisdizionali fanno affidamento sulle garanzie di qualità fornite da tali organismi. I giudici sono a ogni modo coinvolti nel processo di ammissione e/o accreditamento per i registri LRGD e NRGD.
Collegamenti:
I registri NRGD/LRGD, NVMSR e DOBS e il sito web dello StAB sono accessibili al pubblico. Sono disponibili strumenti di ricerca sebbene i periti del registro StAB non possano essere consultati dalle parti coinvolte in una causa, essendo nominati esclusivamente per fornire consulenza agli organi giurisdizionali nonché in considerazione del fatto che una tale consultazione creerebbe dubbi circa il rispetto della loro indipendenza. Tuttavia le parti possono chiedere all'organo giurisdizionale di consultare lo StAB. La funzione Find an expert (Trova un perito) può essere utilizzata soltanto per ricercare periti nel registro LRGD. È possibile applicare un filtro in base alla specializzazione. Anche i periti che lavorano presso lo StAB sono registrati nel registro LRGD. Infine il registro NRGD può essere consultato al seguente indirizzo:
Search the register (Ricerca nel registro).
I membri dell'NVMSR devono seguire una formazione e sostenere un esame per ottenere la qualifica di perito giudiziario accreditato ed essere iscritti nel registro.
Per l'iscrizione al registro NRGD, i periti devono superare una procedura di accreditamento, in cui si tiene conto sia del loro settore di competenza, in cui devono dimostrare le loro capacità, nonché il loro ruolo di periti presso gli organi giurisdizionali, sia delle competenze necessarie per agire quali periti di qualità nell'ambito di un procedimento. Il registro LRGD si basa sulla certificazione delle norme professionali fissate dagli organismi professionali e dalle associazioni (di categoria) della professione stessa, su un percorso di formazione sul ruolo di perito e su un sistema di formazione continua.
Lo StAB applica una politica di assunzione molto rigorosa, svolge attività di formazione interna e gestisce un sistema di apprendimento continuo. Le relazioni redatte dai periti dello StAB sono soggette a una valutazione inter pares obbligatoria e un comitato di riesame esterno esamina periodicamente le relazioni pubblicate.
I periti non sono tenuti a prestare giuramento. I periti possono essere cancellati dai registri in seguito a reclami formali per non aver rispettato le norme di condotta applicabili ai vari organi giurisdizionali, in larga misura simili tra loro.
I registri sono tenuti aggiornati dagli organi amministrativi competenti per la loro gestione.
L'iscrizione nel registro LRGD in qualità di perito è subordinata all'appartenenza ad un ordine professionale, che stabilisce le norme professionali e le prescrizioni in materia di formazione. I periti che chiedono l'ammissione all'NRGD devono soddisfare altresì rigorosi requisiti in materia di istruzione. I suoi periti sono spesso membri di un'organizzazione professionale, ma vi sono settori di nicchia per i quali non esistono organizzazioni professionali, per i quali l'adesione a un'organizzazione professionale non è obbligatoria. Ai fini dell'iscrizione nei registri StAB, LRGD e NRGD è richiesta la partecipazione ad attività di formazione continua. Ad esempio lo StAB attribuisce il 15% del tempo a tale attività. I periti iscritti nel registro LRGD devono partecipare ad attività di formazione continua per almeno 6 ore l'anno. Spesso gli organismi professionali accreditano gli istituti di apprendimento, i quali devono dimostrare che la formazione ha effettivamente avuto luogo inserendo elenchi di iscrizioni sui siti web degli istituti di formazione. Tale formazione persegue una duplice finalità: ampliare le capacità relative agli organi giurisdizionali e migliorare le competenze.
Nelle procedure penali e amministrative, i periti sono remunerati dallo Stato. Esiste un sistema tariffario fisso e i periti sono tenuti a presentare in anticipo una stima dei costi (decreto sui diritti in materia penale del 2003). La procedura è diversa per lo StAB: i periti dello StAB sono remunerati dal ministero della Giustizia e della sicurezza. Nelle cause civili il pagamento della consulenza peritale impiegata è a carico delle parti.
I periti possono essere considerati responsabili conformemente al diritto generale sulla responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. I periti non sono tenuti per legge né dal giudice designato a sottoscrivere un'assicurazione di responsabilità civile. Tuttavia possono essere assicurati dalla società per cui lavorano. I periti autonomi decidono, a propria discrezione, se sottoscrivere o meno un'assicurazione anche se nell'ambito di diversi organismi professionali la sottoscrizione di un'assicurazione di responsabilità civile è obbligatoria.
Le principali disposizioni giuridiche applicabili ai periti giudiziari nei Paesi Bassi sono l'articolo 194 del Wetboek van Burgerlijke Rechtsvordering (codice di procedura civile) e l'articolo 8:47 dell'Algemene wet bestuursrecht (Awb, legge generale sul diritto amministrativo), nonché la Wet deskundige in strafzaken (legge sui periti nell'ambito di procedimenti penali) (articolo 51i del codice di procedura penale).
Tali leggi costituiscono un quadro: orientamenti dettagliati sono disponibili nei documenti Leidraad deskundigen in civiele zaken (orientamenti per i periti nell'ambito di cause civili) e
Leidraad medisch deskundigen in bestuursrechtelijke zaken (orientamenti per i periti medici nelle cause amministrative).
Esiste un codice di codice di condotta dell'NRGD, avente una base giuridica, per i periti giudiziari in materia penale,
un codice di condotta per i periti giuridici in materia civile e amministrativa stabilito dal Consiglio della magistratura e un codice di condotta redatto dal tribunale d'appello centrale rivolto ai periti giudiziari. Lo StAB dispone di un proprio codice di condotta e la divisione per il diritto amministrativo del Consiglio di Stato dispone di un codice di condotta per i periti. Per la maggior parte delle tipologie di perizie sono applicati altri requisiti riguardanti la qualità della perizia o le qualifiche dei periti.
Il titolo di deskundige (perito) non è protetto.
I periti possono essere nominati dall'organo giurisdizionale e dalle parti coinvolte. La nomina dei periti nei procedimenti amministrativi è simile a quella dei procedimenti civili, a parte per il fatto che in materia amministrativa le spese sono a carico dello Stato, mentre nei procedimenti civili sono a carico delle parti. In tutti i casi il perito nominato dall'organo giurisdizionale ha il dovere di rispondere ai quesiti formulati da questo ultimo (possibilmente, previa consultazione delle parti). Nei procedimenti dinanzi a un organo giurisdizionale penale, il perito può essere nominato dal pubblico ministero o dal giudice durante le indagini. In questi casi è utilizzato un registro disciplinato dalla legge, per il quale i periti devono soddisfare requisiti più stringenti rispetto a quelli necessari per i procedimenti civili e amministrativi. Tutti i periti nominati dall'organo giurisdizionale hanno l'obbligo legale di segnalare qualsiasi conflitto di interessi.
L'organo giurisdizionale in ambito civile ha la facoltà di nominare un perito d'ufficio o su esplicita richiesta di parte, laddove i fatti pertinenti alla causa possano essere accertati solo con l'aiuto di uno specialista. In tal caso l'udienza orale è rinviata a una data successiva alla presentazione della relazione peritale. L'organo giurisdizionale dispone in linea di principio di discrezionalità in relazione alla nomina di qualsiasi persona ritenga idonea ad agire in qualità di perito. Tuttavia pressoché tutti gli organi giurisdizionali nominano un perito a partire dal registro pertinente. Il perito deve notificare all'organo giurisdizionale qualsiasi conflitto di interessi. I periti nominati dall'organo giurisdizionale hanno accesso ai documenti relativi alla causa. In materia civile, si applicano norme particolarmente rigorose ai periti esterni consultati dal perito nominato durante l'incarico. Ad esempio le parti devono sapere in anticipo quali persone vengono consultate e quali sono i quesiti sottoposti alle stesse.
Quando sono le parti a nominare un perito, solitamente la nomina è effettuata all'inizio del procedimento legale, ai sensi della strategia da loro definita nel contesto della causa. L'organo giurisdizionale può utilizzare tali relazioni peritali per decidere in merito alla causa. In qualsiasi momento del procedimento, il giudice può nominare un perito su richiesta delle parti. Tutti devono operare conformemente alle norme e ai codici di condotta applicabili ai periti nominati da organi giurisdizionali.
Entrambe le parti possono chiedere la nomina di un determinato perito. In tali casi non si applicano norme speciali. È altresì possibile, pur non essendo una pratica comune, che l'organo giurisdizionale ordini alle parti di nominare un unico perito.
L'organo giurisdizionale controlla l'andamento delle indagini del perito solo in termini di gestione del tempo. Non è invece condotto alcun controllo di qualità sull'operato del perito e nelle sentenze non si formula alcun riferimento a periti. Tuttavia lo StAB riceve regolarmente riscontri dagli organi giurisdizionali in merito all'operato dei periti, anche se raramente è coinvolto in procedimenti civili.
Le parti possono impugnare la relazione peritale con dichiarazioni o una controrelazione. Gli organi giurisdizionali non sono vincolati dalla relazione peritale, ma solitamente accettano i punti di vista del perito che hanno nominato. I periti nominati dalle parti tendono a essere meno influenti rispetto a quelli nominati dall'organo giurisdizionale. Non sono previste procedure che prescrivano la tenuta di riunioni o esami incrociati dei periti prima del processo per cercare di definire le questioni in oggetto e far comprendere all'organo giurisdizionale eventuali differenze.
I periti possono essere in contatto con le parti durante il procedimento, ma solo se necessario per l'accertamento dei fatti e alla presenza di tutte le parti. Fatto salvo il caso in cui le norme professionali lo impediscano (ad esempio nei casi di natura medica), il perito deve tenere riunioni alla presenza di tutte le parti per raccogliere le loro osservazioni.
I Paesi Bassi dispongono di un modello per la redazione delle relazioni peritali. Ai periti viene chiesto di preparare una relazione preliminare e le parti hanno il diritto di formulare osservazioni al riguardo. Il perito deve esaminare le argomentazioni delle parti sia nella relazione preliminare che in quella definitiva. La relazione non è soggetta ad altre prescrizioni specifiche. Se l'organo giurisdizionale lo dispone, il perito è tenuto a presentare una perizia supplementare, ad esempio laddove sorgano nuovi quesiti. La perizia viene di norma presentata per iscritto, ma può anche essere illustrata oralmente in occasione di un'udienza.
Soltanto in casi eccezionali viene ordinato al perito di partecipare a un'udienza. Ciò può essere richiesto dalle parti oppure ordinato dall'organo giurisdizionale. L'esame incrociato non è una pratica comune.
Le differenze tra procedimenti civili e altri procedimenti non sono significative.
Le informazioni qui presentate sono state ottenute nel contesto del progetto "Trovare un perito" dai punti di contatto nazionali selezionati dall'Istituto europeo della perizia e del perito (EEEI).
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In Austria, le persone disponibili a lavorare come periti in un procedimento giudiziario o nell'ambito di un'indagine della procura sono iscritte nell'elenco dei periti giudiziari tenuto dai presidenti dei tribunali regionali per le rispettive circoscrizioni giurisdizionali regionali, con registrazioni suddivise per settore specialistico.
I registri sono pubblicamente accessibili qui.
I periti devono presentare una domanda e superare un esame per essere inseriti nell'elenco dei periti giudiziari.
I candidati che intendano essere nominati dagli organi giurisdizionali devono dimostrare di possedere un'esperienza professionale nel loro settore di competenza. I periti devono avere una conoscenza fondamentale dei principi più importanti del diritto processuale austriaco, saper redigere una relazione peritale e dimostrare di avere dieci o cinque anni di esperienza professionale maturata nel periodo immediatamente precedente la loro iscrizione nell'elenco (se sono in possesso di un diploma di laurea pertinente o hanno completato un corso di studi presso una scuola professionale superiore) nel settore specialistico in questione. Devono inoltre avere piena capacità giuridica ed essere affidabili, intendendo per affidabilità una condotta generale irreprensibile, quale garanzia di imparzialità e qualità nello svolgimento della loro attività.
La domanda di iscrizione al registro dei periti "giurati e certificati" ( come "perito riconosciuto" secondo la formulazione dello European Expertise and Experts Institute (Istituto europeo della perizia e del perito, EEEI)) deve essere presentata al presidente del tribunale regionale della circoscrizione in cui il candidato risiede abitualmente o svolge la proprio attività professionale.
Nel corso della procedura di iscrizione, il presidente competente dell'iscrizione chiederà a una commissione di preparare un parere peritale per accertare il rispetto dei requisiti di iscrizione.
I periti sono tenuti a prestare giuramento per poter essere iscritti nel registro.
Laddove soddisfino tutti i requisiti di cui sopra, saranno nominati dal presidente responsabile dell'iscrizione per un periodo di cinque anni. Dopo ogni quinquennio i periti devono presentare una nuova domanda. Nel caso in cui soddisfino ancora tutti i requisiti, la loro iscrizione nell'elenco dei periti giudiziari è prorogata (generalmente senza dover sostenere un altro esame).
I periti possono essere cancellati dal registro dei periti giudiziari su loro richiesta oppure qualora non soddisfino più i requisiti necessari o ancora in seguito a una decisione del presidente responsabile dell'iscrizione. Le decisioni di cancellare un perito dal registro o di non procedere alla sua re-iscrizione devono essere debitamente motivate e possono essere contestate.
Esiste un codice etico (Ethikkodex – consultabile qui)pubblicato dall'Associazione austriaca dei periti giurati e certificati.
La remunerazione dei periti è disciplinata dalla legge austriaca sul diritto al compenso (Gebührenanspruchsgesetz — consultabile qui). Tale legge contiene disposizioni generali applicabili ai periti e prevede altresì un sistema di remunerazione specifico per medici, antropologi, dentisti, veterinari, periti dei settori delle analisi chimiche e dei veicoli a motore.
L'ammontare delle spese dipende solitamente dalla complessità della perizia. Nei procedimenti in materia penale e di diritto di famiglia, tra l'altro, è previsto un sistema di remunerazione specifico per talune categorie di periti (cfr. sezione III.1).
I periti devono presentare all'organo giurisdizionale la fattura relativa al proprio compenso entro quattro settimane dalla redazione della perizia. Il compenso è generalmente corrisposto mediante bonifico bancario.
Nei procedimenti civili, prima che un perito inizi a lavorare sulla relazione peritale, il giudice ordina di norma che entrambe le parti versino un Kostenvorschuss (anticipo) all'organo giurisdizionale. L'importo di tale pagamento dipende dalla complessità del caso e dalla portata della perizia. Il compenso è generalmente calcolato in base al numero di ore impiegate dal perito per il caso moltiplicato per una tariffa oraria. Sono incluse anche le spese e l'IVA. Il giudice ordina l'importo che le parti devono depositare in base alla sua esperienza. Se l'importo depositato non è sufficiente, può essere chiesto il versamento di un ulteriore anticipo.
Nei procedimenti penali, il compenso del perito è a carico dello Stato e, in caso di condanna, la persona condannata è tenuta a rimborsare le spese.
Nei procedimenti in materia di famiglia, il compenso del perito è generalmente a carico dello Stato.
Di norma il patrocinio a spese dello Stato è garantito alle persone che, per la loro situazione economica, non possono sostenere del tutto o in parte le spese processuali, incluse quelle per i periti. I beneficiari dell'assistenza giudiziaria sono tenuti a rimborsare la totalità o parte delle spese laddove la loro situazione finanziaria subisca un netto miglioramento entro tre anni dal procedimento. È opportuno notare che la parte soccombente è sempre tenuta a pagare le spese della parte vincente.
L'organo giurisdizionale decide sulle spese relative al perito in una decisione autonoma in materia di compenso oppure nel contesto della sua sentenza. Gli importi definiti sono pertanto esecutivi.
I periti sono considerati responsabili conformemente al diritto generale sulla responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. Sono tenuti a coprire le eventuali responsabilità con un'assicurazione di responsabilità civile professionale.
Il sito web dell'Associazione austriaca dei periti giurati e certificati (Hauptverband der allgemein beeideten und gerichtlich zertifizierten Sachverständigen Österreichs – accessibile qui) contiene informazioni dettagliate sulle spese (modelli di compensi) e sulle condizioni di iscrizione nell'elenco dei periti giudiziari. Il sito web è essenzialmente informativo e di facile accesso per tutti.
Le disposizioni giuridiche principali applicabili alle perizie giudiziarie in Austria sono:
I periti possono essere nominati dall'organo giurisdizionale, ma non dalle parti coinvolte. La nomina dei periti nei procedimenti amministrativi è simile a quella nei procedimenti civili. Nei procedimenti penali il perito può essere nominato dal pubblico ministero.
L'organo giurisdizionale in ambito civile ha la facoltà di nominare un perito, d'ufficio o su richiesta esplicita di una parte del procedimento, salvo che i fatti della causa possano essere risolti diversamente. L'organo giurisdizionale è libero di nominare qualsiasi persona ritenga idonea ad agire in qualità di perito. Il perito deve segnalare all'organo giurisdizionale eventuali conflitti di interesse. I periti nominati dall'organo giurisdizionale hanno accesso ai documenti pertinenti del fascicolo giudiziario.
In Austria i periti privati vengono scelti dalle parti. Le loro relazioni peritali devono essere confermate e presentate dalle parti, altrimenti saranno giudicate inammissibili e respinte. Se tali requisiti sono soddisfatti, l'organo giurisdizionale esamina e valuta il parere del perito. La relazione peritale è considerata un elemento di prova, ma non può annullare la perizia di un perito nominato dall'organo giurisdizionale. Piuttosto, essa avvalora la base giuridica dell'argomentazione addotta da una parte.
L'organo giurisdizionale può decidere se fondare o meno il ragionamento della sentenza sul parere del perito nominato dalla parte.
La relazione peritale può essere presentata per iscritto od oralmente. Non vi sono disposizioni che disciplinino il modo in cui una relazione peritale dovrebbe essere strutturata.
Laddove ritenga che la perizia sia incompleta o in caso di colpa ingiustificata del perito, l'organo giurisdizionale può, d'ufficio o su richiesta delle parti, disporre la redazione di una nuova perizia o di una perizia supplementare. L'organo giurisdizionale può altresì ordinare che, a causa della condotta scorretta non giustificata, le spese processuali siano a carico del perito.
Le parti possono tentare di invalidare o contestare la relazione peritale presentando osservazioni pertinenti o una controperizia.
Nei procedimenti civili le parti sono coinvolte da vicino nelle attività dei periti, con i quali sono tenute a cooperare e a fornire tutti i documenti da loro richiesti. Possono interrogare direttamente i periti durante i procedimenti in contraddittorio e chiedere a questi ultimi di commentare le loro osservazioni.
In caso di presentazione di una perizia scritta, l'organo giurisdizionale decide se e in quale misura la partecipazione del perito alle udienze sia necessaria (su richiesta delle parti, se del caso).
Le informazioni qui presentate sono state raccolte nel corso del progetto "Trovare un perito" dai contatti nazionali selezionati dall'Istituto europeo della perizia e del perito (EEEI).
La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata allo Stato membro interessato. Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea declina qualsiasi responsabilità per le informazioni e i dati contenuti nel documento e quelli a cui esso rimanda. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.
Ciascun tribunale regionale ha il proprio elenco dei periti. Il responsabile della pubblicazione è il presidente del tribunale regionale. Cfr.: https://lublin.so.gov.pl/lista-bieglych,m,m1,2,270 per Lublino o
http://www.krakow.so.gov.pl/fck_pliki/file/Testowy/Biegli/Biegli_20180205_strona.pdf pliki/file/Testowy/Biegli/Biegli 20180205 strona.pdf per Cracovia. I registri sono accessibili al pubblico.
Vi è una qualifica relativa all'età – la persona che aspira a diventare un perito deve avere almeno 25 anni. I periti devono essere in possesso di conoscenze specialistiche teoriche e pratiche in specifiche branche della scienza, della tecnologia, dell'arte, dell'artigianato o di altri settori. I criteri non sono formalizzati. Spetta al presidente del tribunale regionale giudicare se il candidato soddisfa tutte le condizioni per diventare un perito. Per iscriversi i periti devono prestare giuramento. Le persone che intendono iscriversi all'elenco dei periti devono presentare domanda al presidente del tribunale regionale.
Il perito può essere rimosso dal registro dal presidente del tribunale regionale nei seguenti casi:
Non esiste alcun codice di condotta o deontologico specifico applicabile ai periti, ma essi sono tenuti a
rispettare il codice di procedura civile/amministrativa/penale.
I registri vengono aggiornati periodicamente. Ogni anno, nel mese di gennaio, il presidente del tribunale regionale comunica l'elenco dei periti giudiziari ai tribunali distrettuali e al ministero della Giustizia, inoltre notifica prontamente a tutti eventuali variazioni dell'elenco e l'avvio di procedimenti penali o di interdizione in relazione a dette persone.
L'iscrizione dei periti ha validità cinque anni.
Sono elencati periti per particolari branche della scienza, della tecnologia, dell'arte, dell'artigianato o di altri settori. L'elenco delle specializzazioni è molto lungo e diversificato.
Una volta inseriti in elenco, i periti non hanno obblighi particolari. Non hanno alcun obbligo di formazione continua, sebbene esistano studi e corsi post-universitari. Tuttavia, nella pratica, per ottenere il rinnovo dell'iscrizione per il periodo successivo dovrebbero poter dimostrare di aver approfondito le loro conoscenze (partecipando a corsi, conferenze, studi post-universitari, ecc.).
I periti devono essere in possesso di conoscenze specialistiche teoriche e pratiche in specifiche branche della scienza, della tecnologia, dell'arte, dell'artigianato o di altri settori. I criteri non sono formalizzati. Spetta al presidente del tribunale regionale giudicare se il candidato soddisfa tutte le condizioni per diventare un perito.
I periti non devono necessariamente essere membri di un ordine professionale. Essi non sono formalmente tenuti a migliorare le loro abilità regolarmente e non è presente alcun sistema di formazione professionale continua. Pur essendo periti, non sono tenuti a dimostrare la loro partecipazione a ulteriori corsi di formazione e non è previsto alcun metodo di verifica delle conoscenze acquisite. Tuttavia, per ottenere il rinnovo dell'iscrizione per il periodo successivo devono poter dimostrare di aver approfondito le loro conoscenze.
La remunerazione dei periti è stabilita dal regolamento del ministero della Giustizia, del 24 aprile 2013, sulla determinazione degli onorari dei periti, sulle somme forfettarie e su come documentare le spese necessarie al rilascio di un parere. Le tariffe orarie dei periti sono state fissate nell'ambito dell'importo di base stabilito dalla legge di bilancio. In generale la remunerazione dei periti è legata al numero di ore dedicate alla perizia e al loro titolo di studio. Il regolamento fissa una tariffa minima e massima.
L'obbligo di pagamento della remunerazione dei periti è gestito dal sistema giudiziario o è a carico di una delle parti. Le parti hanno diritto a ottenere il rimborso (in base al gratuito patrocinio) relativamente alla remunerazione dei periti senza prescrizione di tariffa.
La remunerazione è fissata da un regolamento. In casi specifici, specialmente per incarichi difficili, la tariffa legale può essere superata subordinatamente a specifica decisione del giudice. Tuttavia, nella pratica, nella procedura civile i periti hanno bisogno del consenso delle parti per ricevere un onorario più alto.
In materia civile, in caso di nomina da parte del giudice, una delle parti è tenuta a pagare il perito in anticipo. I periti possono ricevere il pagamento anticipato del loro onorario. Al termine del procedimento, nella sentenza nel merito, il giudice decide a chi spetta l'onere finale. Esso può essere condiviso dalle parti.
In materia penale i periti sono pagati dallo Stato (con imposizione esclusivamente a carico dell'imputato in caso di condanna): i fondi pagati dallo Stato sono soggetti a verifica da parte del controllo finanziario statale, che può contestare i pagamenti eseguiti in contravvenzione alla legge sulle finanze pubbliche.
Ai sensi del diritto penale, il perito che presenta un parere falso può essere condannato a reclusione fino a 10 anni.
Non esistono disposizioni civili specifiche in merito. Alla responsabilità dei periti si applicano le normative generali del diritto civile (diritto al risarcimento per fatto illecito/diritto contrattuale).
I periti non sono tenuti a stipulare un contratto assicurativo che copra i rischi relativi alla loro responsabilità professionale.
La nomina dei periti è disciplinata dall'ordinanza del ministero della Giustizia del 24 gennaio 2005. Ulteriore regolamentazione è stabilita nei codici di procedura civile, di procedura penale e di procedura amministrativa. Nei procedimenti civili le parti possono richiedere la nomina di un perito. Solitamente, in procedura civile, la nomina di un perito dipende dal pagamento anticipato da parte delle parti richiedenti dei costi relativi all'elaborazione di un parere.
In generale, le stesse norme si applicano in procedura civile, penale e amministrativa. Non vi sono differenze fondamentali tra le procedure di nomina in materia civile, amministrativa e penale.
Il titolo di perito giudiziario può essere usato esclusivamente durante e ai fini dell'elaborazione di una perizia per tribunali o procure. In Polonia sono presenti circa 15 000 periti.
La nomina dei periti con lo status di periti giudiziari spetta solo ai giudici e alla procura (d'ufficio o su richiesta delle parti). Il parere elaborato per incarico del giudice o della procura costituisce un tipo particolare di prova denominato perizia.
Le parti possono rivolgersi privatamente a periti, ma la loro relazione sarà depositata come altra prova.
Il giudice utilizza un elenco di periti. Ciascun tribunale regionale ha il proprio elenco dei periti. La nomina di un perito del registro (locale) è una prassi seguita ampiamente dagli organi giurisdizionali. Tuttavia, non è obbligatorio utilizzare un registro.
Sebbene i periti giudiziari non siano mai nominati dalle parti, nei procedimenti civili e amministrativi possono avvalersi di periti propri. Esse non sono tenute a seguire particolari processi o procedure.
Nei procedimenti civili il perito non è obbligato a partecipare all'udienza preliminare (se prevista). Il giudice controlla lo svolgimento dell'indagine dei periti rispetto alle tempistiche. Il giudice è "il massimo esperto" e giudica la qualità del parere. I giudici non sono vincolati al parere espresso nelle relazioni peritali e decidono se il parere possa costituire una base per stabilire i fatti nel caso.
I periti depositano in atti una relazione scritta. Non c'è una struttura particolare che l'esperto deve seguire nella sua relazione peritale. Non vi è l'obbligo di presentare una relazione peritale preliminare. Nella relazione finale il perito è tenuto a prendere in considerazione le argomentazioni delle parti. In molti casi il perito deve consegnare una relazione supplementare quando una delle parti presenta domanda in tal senso e il giudice la accoglie, o su richiesta del giudice stesso. Ciò può avvenire quando il perito non ha risposto a tutte le domande incluse nell'incarico o laddove sorgano domande aggiuntive in un secondo momento.
Il giudice emetterà una nuova ordinanza dichiarando la necessità di ulteriori contributi e specificando le domande a cui rispondere. Le parti possono presentare domanda di ulteriori chiarimenti al giudice. Tuttavia, nella pratica, è più probabile che venga nominato un altro perito, a seconda del grado di soddisfazione rispetto alla prima relazione.
I periti sono tenuti a essere presenti all'udienza al fine di rispondere alle domande del giudice e delle parti dopo il deposito della relazione. Essi possono essere interrogati dal giudice.
Alcuni periti sono nominati per partecipare all'udienza in qualità di testimoni o parti, soprattutto gli psicologi. Essi valutano le capacità percettive delle persone e presentano le proprie osservazioni.
Le informazioni presentate qui sono state raccolte durante il progetto "Find an expert" tramite i contatti selezionati nei vari paesi dall'European Expertise & Experts Institute EEEI.
La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata allo Stato membro interessato. Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea declina qualsiasi responsabilità per le informazioni e i dati contenuti nel documento e quelli a cui esso rimanda. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.
Oltre alle procedure previste dal codice di espropriazione, non esistono altri elenchi ufficiali o registri di esperti in Portogallo. Il codice di espropriazione (approvato con legge n. 168/99 del 18 settembre) prevede l'intervento di esperti che siano inseriti nell'elenco ufficiale dei procedimenti relativi alla dichiarazione di pubblica utilità di un esproprio e dei procedimenti relativi all'esecuzione di requisizioni eseguite dallo Stato, compreso il procedimento di arbitrato e le impugnazioni relative a entrambi i procedimenti.
Le valutazioni e gli esami effettuati dall'esperto, in particolare, risultano nella determinazione di un equo indennizzo da versare alla parte espropriata. L'importo deve basarsi sull'accertamento dei fatti indispensabili per il calcolo di tale indennizzo.
Ai sensi del Decreto-Legge n. 125/2002 del 10 maggio, che disciplina le condizioni per l'assolvimento degli incarichi di un esperto o di un arbitro nei suddetti procedimenti, la
Direzione generale dell'Amministrazione della giustizia (DGAJ), rappresenta l'autorità incaricata di pubblicare e aggiornare l'
elenco ufficiale di esperti e di avviare i procedimenti per la selezione e l'assunzione di esperti. I compiti degli esperti sono in particolare i seguenti:
Inoltre, gli esperti vengono anche scelti dagli elenchi ufficiali nei casi in cui la legge consente l'espropriazione di beni mobili, in particolare a norma dell'articolo 16 della Legge 13/85 del 6 luglio (Legge relativa al patrimonio culturale portoghese).
L'elenco degli esperti viene aggiornato periodicamente.
Non esiste uno strumento di ricerca per trovare un esperto in Portogallo.
Per essere registrati nell'elenco, i candidati devono soddisfare i seguenti requisiti:
Gli esperti nominati dagli organi giurisdizionali non possono ricevere anticipi sulla loro remunerazione.
La remunerazione dell'esperto viene stabilita ai sensi dell'articolo 17 del regolamento sulle spese di giudizio, approvato dal Decreto legge n. 34/2008 del 26 febbraio, in base alla tabella IV: tra 1 e 10 unità di conti (UC) (102 euro rappresentano il valore di un'unità). Il primo febbraio 2017 la Corte costituzionale portoghese, con pronuncia vincolante, ha dichiarato incostituzionale la norma che impediva una remunerazione superiore al limite del 10 UC (1 020) per il principio di proporzionalità.
Nel caso di un esperto scelto dal giudice, le spese di viaggio sono rimborsate in anticipo.
La remunerazione degli esperti è regolata nel modo seguente:
Procedura civile
I costi del procedimento includono la remunerazione dei periti. Ogni partecipante sostiene le spese processuali occorse nel corso del procedimento, compresi i costi di coloro che lo rappresentano. Il giudice stabilisce per la parte vittoriosa in maniera assoluta nella controversia il rimborso delle spese necessarie per l'esercizio efficace o la difesa di un diritto nei confronti della parte soccombente.
Qualora la parte risulti vittoriosa solo in parte, il giudice disporrà equamente sul pagamento delle spese o stabilirà che nessuna delle parti ha diritto al rimborso delle spese. In base a quanto risulta dal procedimento, lo Stato ha diritto al rimborso delle spese occorse nel corso del procedimento che saranno sostenute dalle parti a meno che queste ultime siano esenti rispetto ai suddetti costi.
Procedura penale
Le spese da sostenere per un procedimento penale, comprese quelle relative all'esecuzione, vengono sostenute dallo Stato. Nel caso in cui l'imputato venga condannato, sarebbe obbligato a rimborsare allo Stato un importo forfettario relativo ad altre spese (ad esempio, spese di trasporto o spese per esami effettuati da laboratori che sono state inizialmente coperte dallo Stato medesimo). Tuttavia, il pagamento dell'importo forfettario viene previsto solo a condizione che la perizia sia stata richiesta nel corso del procedimento.
Le parti non hanno diritti a ottenere il rimborso (in base al gratuito patrocinio) relativamente alla remunerazione degli esperti.
La normativa in vigore in Portogallo non contiene disposizioni specifiche concernenti la responsabilità degli esperti, eccetto le disposizioni generali (normativa che disciplina fattispecie extra contrattuali e contrattuali) applicabili.
L'esperto deve eseguire il suo incarico con la dovuta diligenza, svolgendo i suoi compiti in maniera inappuntabile, e il giudice può infliggere un'ammenda nel caso in cui l'esperto esegua il suo incarico trasgredendo le norme di collaborazione con il giudice. Il giudice può anche rimuovere l'esperto qualora l'azione dell'esperto sia considerata negligente (ad es. nel caso in cui non presenti nei tempi prescritti la sua relazione).
Gli esperti nominati devono assumersi l'impegno di assumere e onorare l'incarico assegnato, a meno che non si tratti di dipendenti pubblici e che tale impegno non rientri tra quelli che svolgono in base alle loro funzioni.
Gli esperti non sono tenuti a stipulare un contratto assicurativo che copra i rischi relativi alla loro responsabilità professionale.
La responsabilità degli esperti non è soggetta a un limite previsto dalla legge.
Le disposizioni principali applicabili alle perizie giudiziarie in Portogallo si trovano agli articoli da 467 a 489 delCodice di procedura civile e agli articoli da 151 a 163 del
Codice di procedura penale. Non esiste una versione in inglese delle disposizioni accessibili online.
Le norme generali per la nomina di un esperto ai fini dello svolgimento di un procedimento civile, penale o amministrativo sono analoghe. Il titolo di esperto non è protetto.
L'ordinamento giuridico portoghese non distingue tra "esperti testimoni", "esperti tecnici", "esperti consulenti giuridici", o qualsiasi altro tipo di esperti.
Come indicato in precedenza, a parte gli esperti nominati in base al codice delle espropriazioni, non esiste un elenco ufficiale di esperti. Gli esperti vengono spesso nominati, sia nell'ambito dei procedimenti penali che civili.
Nei procedimenti civili gli esperti possono essere nominati soltanto dal giudice. Nei procedimenti penali l'ufficio della procura nomina gli esperti nel corso della fase investigativa.
Gli esperti possono essere nominati anche nella fase delle indagini preliminari.
Il giudice ´nomina un esperto su richiesta di una parte a sua discrezione. Nell'ambito del processo il giudice dispone l'esecuzione di una perizia qualora la decisione dipenda dalla valutazione dei fatti per i quali viene richiesta una particolare conoscenza scientifica.
Non ci sono differenze tra la nomina di un perito in un procedimento civile, penale o amministrativo.
Le cause per eventuali impedimenti e per l'esonero dall'incarico di un esperto possono essere addotte dalle parti e dall'esperto designato, a seconda delle circostanze.
Le norme relative alla ricusazione dei giudici devono essere applicate mutatis mutandis.
Le autorità competenti o gli organi equivalenti delle regioni autonome sono esenti dall'esercizio delle funzioni di esperti. Questo vale anche per coloro che, per legge, hanno uno status analogo, come i pubblici ministeri nell'esercizio delle loro funzioni e gli agenti diplomatici dei paesi stranieri.
Tutte le persone che adducono ragioni personali possono essere esonerate dagli incarichi come esperti.
Quando gli esperti sono nominati dal giudice, quest'ultimo li seleziona da un elenco o registro di esperti, salvo che si tratti del settore medico, per il quale ha competenza la seguente istituzione pubblica: Instituto Nacional de Medicina Legal e Ciências Forenses.
La nomina di un esperto del registro è una prassi seguita ampiamente dagli organi giurisdizionali.
Il giudice può nominare un esperto su istanza di una parte oppure a discrezione dell'organo giurisdizionale medesimo. Nell'ambito del processo il giudice dispone l'esecuzione di una perizia qualora la decisione dipenda dalla valutazione dei fatti per i quali viene richiesta una particolare conoscenza scientifica.
Le parti non hanno il diritto di nominare un esperto e possono soltanto suggerire un nominativo.
Le parti possono nominare un esperto di comune accordo nei procedimenti civili. In questi casi l'esperto nominato collaborerà con uno o più esperti nominati dalle parti.
Non ci sono prescrizioni di legge specifiche da osservare da parte degli esperti relativamente allo svolgimento delle loro perizie, come ad esempio invece per i giudici che sono tenuti a rispettare i precedenti giurisprudenziali.
Il giudice non deve monitorare o controllare lo svolgimento delle indagini condotte dagli esperti. Nel caso in cui, per ragioni tecniche o professionali, la perizia non possa essere depositata in atti nel termine fissato dal giudice, il giudice dev'essere immediatamente informato per poter nominare un nuovo esperto appena possibile.
Non esiste un controllo di qualità sul lavoro eseguito dall'esperto.
Il giudice non è vincolato dalle conclusioni´ dell'esperto. Il giudice può giungere a conclusioni differenti e decidere diversamente dal parere dell'esperto. Tuttavia, nel caso in cui il giudice non concordi con le conclusioni del perito dovrà spiegare i relativi motivi tecnici.
Non esiste una procedura in base alla quale gli esperti si riuniscono prima del processo o vengono esaminati prima del processo per discutere nel dettaglio le questioni in modo da permettere che il giudice comprenda le differenze sulle conclusioni.
Le parti possono assistere e presentare osservazioni agli esperti per le relative considerazioni. Le parti devono inoltre fornire eventuali chiarimenti ritenuti necessari dagli esperti. Qualora il giudice sia presente nel corso dello svolgimento, le parti possono inoltre avanzare richieste che ritengono appropriate nel contesto della specifica perizia.
Gli esperti possono utilizzare tutti i mezzi necessari per svolgere adeguatamente i loro incarichi, adottare misure adeguate o fornire chiarimenti e chiedere di accedere a informazioni contenute nei fascicoli del processo.
In particolare l'esperto non deve partecipare a riunioni con le parti per prender nota delle relative osservazioni.
Non c'è un quadro normativo vincolante che l'esperto deve seguire nella sua relazione peritale.
Nel caso di una perizia collegiale, qualora non vi sia l'unanimità, gli esperti che sono in disaccordo sulle conclusioni possono motivare la loro posizione.
Gli esperti non sono tenuti a presentare una relazione peritale preliminare.
Gli esperti sono tenuti a prendere in considerazione le argomentazioni delle parti nella relazione peritale finale.
Non vi sono altri requisiti specifici che un esperto debba rispettare nella relazione e/o nei procedimenti giudiziari, come ad esempio accade per i precedenti giurisprudenziali.
In alcuni casi l'esperto deve presentare un supplemento di relazione nel caso in cui il giudice sottoponga ulteriori quesiti o chieda all'esperto di fornire chiarimenti sulla perizia.
Gli esperti depositano in atti una relazione scritta.
Nel caso in cui le parti o il giudice lo richiedano, gli esperti si presentano all'udienza finale per fornire, sotto giuramento, i chiarimenti a loro richiesti.
(le risposte a questi quesiti vengono date nelle altre parti del documento - qui sotto si tratta della duplicazione integrale)
Non vi sono altri requisiti specifici che un esperto debba rispettare nella relazione e/o nei procedimenti giudiziari, come ad esempio accade per i precedenti giurisprudenziali.
Il giudice non deve monitorare o controllare lo svolgimento delle indagini condotte dagli esperti.
Non esiste un controllo di qualità sul lavoro eseguito dall'esperto.
Le parti possono contestare la relazione con varie considerazioni e presentare una controperizia dinanzi al giudice competente per la causa.
Il giudice, in linea di principio, è vincolato al parere´ dell'esperto. Quando il giudice decide altrimenti, deve giustificare il proprio disaccordo con il parere dell'esperto.
Non esiste una procedura in base alla quale gli esperti si riuniscono prima del processo o vengono interrogati prima del processo per discutere nel dettaglio le questioni in modo da permettere che il giudice comprenda le differenze sulle conclusioni.
Gli esperti possono contattare le parti nel corso del procedimento.
Le parti in genere possono essere presenti nel corso dello svolgimento della perizia e possono presentare osservazioni e rispondere ai quesiti posti dagli esperti.
In particolare, l'esperto non deve partecipare a riunioni con le parti per raccogliere le relative osservazioni.
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In Romania i periti sono suddivisi per specializzazione. I registri dei periti sono messi a disposizione degli organi giurisdizionali dal ministero della Giustizia e sono conservati dagli organi giurisdizionali civili o penali. Gli elenchi sono disponibili qui.
I periti sono autorizzati all'esercizio della professione e iscritti nel registro pertinente dopo avere sostenuto un esame organizzato dal ministero della Giustizia.
Per acquisire lo status di perito giudiziario, il candidato deve soddisfare le seguenti condizioni:
I cittadini di altri Stati membri dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo e i cittadini rumeni che abbiano ottenuto la qualifica professionale richiesta in un altro Stato membro dell'Unione europea o dello Spazio economico europeo possono acquisire lo status di perito in Romania alle stesse condizioni dei cittadini rumeni.
I periti possono essere cancellati dal registro su loro richiesta, qualora non soddisfino più i requisiti necessari oppure in seguito a una decisione dell'autorità competente.
Per potersi dichiarare periti, gli esperti devono essere membri di un'associazione professionale.
Nell'ordinanza di nomina di un perito emessa da un organo giurisdizionale è precisato il compenso spettante al perito e, ove opportuno, l'anticipo da corrispondere per le spese di viaggio. L'organo giurisdizionale può chiedere al perito di presentare per iscritto una stima delle spese della perizia entro un termine stabilito.
La parte vincolata dall'ordinanza al pagamento dell'onorario è tenuta a depositare un giustificativo del pagamento presso la cancelleria dell'organo giurisdizionale entro cinque giorni dalla nomina o entro il termine fissato dall'organo giurisdizionale. L'organo giurisdizionale può aumentare il compenso sino alla presentazione della relazione peritale.
Il perito ha diritto a un compenso per l'esecuzione della perizia. L'importo dell'onorario viene stabilito dal pubblico ministero o dall'organo giurisdizionale, in base alla natura e alla complessità del caso e alle spese sostenute dal perito.
I periti sono considerati responsabili conformemente al diritto generale sulla responsabilità contrattuale ed extracontrattuale. Sono tenuti a coprire le eventuali responsabilità con un'assicurazione di responsabilità civile professionale.
I periti tecnici giudiziari colpevoli di avere tenuto una condotta scorretta nell'esercizio della loro attività peritale possono essere oggetto delle seguenti sanzioni disciplinari imposte dal perito tecnico giudiziario centrale, in funzione della gravità del reato commesso:
Le principali disposizioni legali applicabili alla perizia giudiziaria in Romania sono gli articoli 330e e 331 del codice di procedura civile rumeno. Si applicano altresì gli articoli da 172 a 191 del codice di procedura penale rumeno.
I periti sono elencati per specializzazione. I registri dei periti sono pubblici e accessibili sul sito web del ministero della Giustizia.
I periti devono presentare una domanda di iscrizione nel registro.
Il diritto civile rumeno prevede la nomina di uno o tre periti. I periti possono essere nominati dall'organo giurisdizionale e dalle parti coinvolte. Le parti possono convenire sulla scelta di un perito. Laddove non giungano a un accordo, sarà l'organo giurisdizionale a nominare in una seduta pubblica il perito, scegliendolo in modo aleatorio da un elenco redatto e comunicato dall'ufficio delle perizie.
Il diritto penale rumeno prevede la nomina di un solo perito. Il perito può essere nominato dall'organo giurisdizionale durante il processo e dal pubblico ministero durante la fase dell'indagine penale. In genere, il pubblico ministero o l'organo giurisdizionale nominano un solo perito. Solo in situazioni in cui sono richieste conoscenze interdisciplinari saranno nominati due o più periti.
A tal fine viene utilizzato lo stesso registro dei procedimenti civili. I requisiti per i periti sono gli stessi sia nei procedimenti penali che in quelli civili.
L'organo giurisdizionale in ambito civile o penale ha la facoltà di nominare un perito d'ufficio o su esplicita richiesta di una parte, se i fatti pertinenti alla causa possono essere accertati solo con l'aiuto di uno specialista. In questo caso, il perito risponderà ai quesiti posti dall'organo giurisdizionale o dal pubblico ministero fino a una data specifica. Il perito deve segnalare all'organo giurisdizionale eventuali conflitti di interesse. I periti nominati dell'organo giurisdizionale hanno accesso al fascicolo.
In Romania i periti nominati dalle parti appartengono a molteplici categorie:
I periti hanno il diritto di rifiutarsi di eseguire la perizia per le stesse ragioni per cui i testimoni possono rifiutarsi di testimoniare.
Il giudice non è vincolato dal parere del perito. L'unico obbligo del perito è presentare la propria relazione. I periti nominati dalle parti possono essere in contatto con le parti durante il procedimento, diversamente dai periti nominati dall'organo giurisdizionale, che devono essere autorizzati dallo stesso a tal fine.
Nei procedimenti di tipo peritale rumeni non è richiesta una relazione peritale preliminare. La relazione principale può essere presentata solo per iscritto e il perito deve seguire una struttura prestabilita nell'elaborarla.
Qualora sia necessario chiarire o integrare la relazione peritale oppure laddove vi siano contraddizioni tra le opinioni espresse da più periti, l'organo giurisdizionale può chiedere ai periti, d'ufficio o su richiesta delle parti, di chiarire o completare le rispettive relazioni peritali.
L'organo giurisdizionale può disporre, su richiesta di parte o d'ufficio, che venga effettuata una controperizia, purché vi siano buone ragioni per farlo. La controperizia sarà affidata a un perito diverso da quello che ha presentato la prima relazione peritale. L'organo giurisdizionale decide liberamente su quale analisi fondare la sentenza.
Nel corso di un'azione o di un processo penale, il perito può essere sentito dal giudice istruttore o dall'organo giurisdizionale su richiesta del pubblico ministero, delle parti oppure d'ufficio, laddove l'udienza sia necessaria per chiarire i risultati o le conclusioni cui è giunto.
Nel procedimento civile, se i periti possono esprimere immediatamente il loro parere, saranno sentiti durante l'udienza secondo le stesse regole dei testimoni e il loro parere è incluso nella sentenza.
Se il pubblico ministero o l'organo giurisdizionale ritengono che la perizia sia incompleta e che le lacune non possano essere colmate dall'audizione del perito, l'organo giurisdizionale ordina, d'ufficio o su richiesta delle parti, che lo stesso perito proceda a una nuova perizia. Qualora non sia possibile designare lo stesso perito, sarà richiesta una controperizia.
Il pubblico ministero o l'organo giurisdizionale dispone che venga effettuata una nuova perizia se le conclusioni della relazione peritale sono poco chiare o contraddittorie e se non è possibile ovviare alle carenze riscontrate con un'audizione del perito.
Le informazioni qui presentate sono state raccolte nel corso del progetto "Trovare un perito" da contatti nazionali selezionati dall'Istituto europeo di perizia ed esperti EEEI.
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Il ministero della Giustizia della Repubblica di Slovenia tiene un albo dei periti.
Tale albo è pubblicamente accessibile qui.
Sebbene la legge slovena non fornisca una definizione di perito testimone, esiste una distinzione tra periti testimoni, periti e periti legali.
Non tutti i periti sono iscritti all'albo che riguarda solo i tribunali (periti giudiziari). L'albo è suddiviso in 50 categorie per circa 1000 periti.
L'articolo 16 della legge slovena relativa ai periti giudiziari, agli stimatori certificati e agli interpreti giudiziari stabilisce i criteri che i periti devono soddisfare per essere iscritti all'albo. Tra tali requisiti figurano i seguenti:
La persona che desidera essere nominata perito giudiziario presenta al ministero della Giustizia la domanda di nomina tramite il modulo prescritto e sulla base di un invito aperto. Al fine di valutare le conoscenze tecniche, le abilità e l'esperienza del candidato, il ministro ordina una speciale prova di idoneità. Il ministero emette quindi una decisione e il perito presta giuramento.
Per essere iscritto all'albo, non è necessario che il perito sottoscriva un codice di condotta o deontologico.
Esistono requisiti relativi alla formazione professionale continua. I periti giudiziari devono aggiornare costantemente le loro conoscenze e metodi applicati nella professione, o partecipare a consulenze e a corsi di formazione professionale organizzati da un'autorità statale competente, da un'organizzazione autorizzata, da un ordine professionale o da un altro ente professionale. Cinque anni dopo la data di nomina e in seguito ogni cinque anni, tutti i periti giudiziari sono tenuti a presentare al consiglio dei periti che ne verifica l'idoneità, gli attestati della formazione professionale svolta negli cinque anni precedenti.
La formazione professionale generale comprende le conoscenze di base nelle materie seguenti: organizzazione costituzionale della Repubblica di Slovenia, organizzazione e funzionamento del sistema giudiziario, procedure giudiziarie, regimi probatori, disposizioni giuridiche sui diritti e doveri di periti, stimatori o interpreti giudiziari, diritto e istituzioni dell'Unione europea e altri argomenti relativi all'ufficio di periti, stimatori o interpreti giudiziari.
La formazione professionale specifica comprende competenze speciali nelle singole materie di competenza tecnica e nei sottosettori dell'ufficio di perito.
I periti non sono obbligati ad essere membri di un ordine professionale per essere iscritti all'albo.
Il ministro può rimuovere definitivamente un perito dall'albo nei casi seguenti:
La remunerazione dei periti nominati dal giudice è regolamentata. L'importo della remunerazione dipende, tra le altre cose, dal numero di pagine del fascicolo depositato presso il tribunale, dal tempo dedicato alle indagini e alla preparazione dell'udienza, dalla necessità di raccogliere ed esaminare documentazione aggiuntiva, dalla necessità di un'indagine e dalla complessità del caso. Oltre alla remunerazione, i periti hanno diritto al rimborso delle spese sostenute.
Le parti possono ottenere il patrocinio a spese dello Stato per quanto riguarda la remunerazione del perito secondo le tariffe prescritte.
Nella sua sentenza il giudice stabilisce a quale parte o a quali parti incombe il compenso del perito.
La legge non impone limiti alla responsabilità del perito, ma si applicano norme generali. I periti non hanno l'obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa di responsabilità civile professionale.
La legge sui periti giudiziari, gli stimatori certificati e gli interpreti giudiziari purtroppo non è disponibile online in inglese.
Il giudice può nominare qualsiasi persona che ritenga idonea e competente. Nella maggior parte dei casi tuttavia nomina un perito iscritto all'albo.
Le parti possono contestare la perizia ordinata dal giudice e far produrre una controperizia a loro spese.
Le parti sono tenute a fornire informazioni, istruzioni e domande dettagliate al perito.
Il perito può contattare le parti qualora sia necessario per la sua perizia.
Il giudice non controlla l'andamento delle indagini dei periti i quali devono tuttavia informare il giudice se prevedono di poter espletare o meno il loro ufficio nei tempi stabiliti. Non esiste un controllo di qualità. La perizia non vincola i giudici.
Le parti possono contestare la relazione con dichiarazioni o fornendo una controperizia prima che il giudice emetta la sentenza
Il giudice può ordinare una relazione aggiuntiva se necessita di maggiori informazioni o se una parte pone ulteriori domande.
La perizia non vincola il giudice, ma generalmente è tenuta in considerazione ai fini della sentenza.
Il perito consegna la sua relazione per iscritto o la fornisce oralmente se il giudice lo desidera.
Nella relazione finale, il perito deve rispondere alle argomentazioni delle parti. Non esistono né una struttura prescritta per la relazione né altri requisiti specifici a cui i periti debbano aderire nella stesura.
La legge sui periti giudiziari, gli stimatori certificati e gli interpreti giudiziari disciplina gli orientamenti generali e specifici per la preparazione delle perizie, pubblicati sul sito web del ministero della Giustizia. Gli orientamenti sono approvati dal consiglio dei periti e comprendono un'indicazione uniforme riguardante la struttura delle perizie e le istruzioni per la loro preparazione. Gli orientamenti generali e specifici sulle materie e sui sottosettori di competenza tecnica dei periti giudiziari devono essere adottati e pubblicati sul sito web del ministero entro due anni dalla data di applicazione della legge sopra citata (entro il 1° gennaio 2021).
I periti sono tenuti a presenziare all'udienza se il giudice lo richiede.
Le altre procedure sono in gran parte identiche alla procedura civile.
Le presenti informazioni sono state raccolte nel corso del progetto "Trovare un perito" dai contatti nazionali selezionati dall'Istituto europeo della perizia e del perito (EEEI).
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Nella Repubblica slovacca esiste un Ruolo ufficiale dei periti ed esperti. Chiunque può accedere online all'elenco dei periti e degli esperti.
Le autorità responsabili della gestione del Ruolo dei periti ed esperti è il ministero della Giustizia.
Per essere iscritti al Ruolo, i periti ed esperti devono soddisfare i seguenti criteri:
I periti ed esperti per ottenere l'iscrizione devono prestare giuramento. I periti ed esperti per ottenere l'iscrizione devono presentare domanda. Il ministero della Giustizia ha l'obbligo di iscrivere al Ruolo dei periti ed esperti una persona che soddisfa i requisiti di legge.
Il ministero della Giustizia può decidere la cancellazione dal Ruolo dei periti ed esperti nei seguenti casi:
Il ministero della Giustizia aggiorna in modo costante il Ruolo dei periti ed esperti.
È possibile trovare un perito ed esperto utilizzando lo strumento di ricerca. Tutti i periti ed esperti sono reperibili con tale strumento di ricerca. I periti ed esperti sono elencati per specializzazione e le specializzazioni sono accessibili nel registro.
I periti ed esperti devono raggiungere un determinato livello di istruzione nella disciplina di specializzazione per essere iscritti al Ruolo. Per esercitare un'attività in qualità di perito ed esperto non è necessario appartenere a un ordine professionale. I periti ed esperti devono regolarmente migliorare le proprie competenze e abilità. Esistono istituti specializzati per periti ed esperti autorizzati a organizzare la formazione professionale continua.
Il perito può concludere un contratto con l'autorità contraente, diversa da un organo giurisdizionale o da altra autorità pubblica, relativo alla sua retribuzione o al costo della perizia. In caso di disaccordo, il perito ha diritto alla tariffa di base, al rimborso delle spese e al compenso per il tempo impiegato. L'importo della tariffa di base dei periti ed esperti è stabilito su base oraria, secondo il metodo delle quote o su base forfettaria.
I periti ed esperti nominati dai giudici possono ricevere un anticipo sulle spese. Nel caso dei procedimenti civili il compenso del perito ed esperto è pagato dalle parti, in quello dei procedimenti penali, dallo Stato.
La legislazione della Repubblica slovacca contiene norme in materia di responsabilità dei periti ed esperti. La legge n. 382/2004 Racc., come da ultimo modificata, disciplina diversi tipi di reati amministrativi.
I periti ed esperti hanno l'obbligo di stipulare una polizza di responsabilità professionale a copertura di eventuali rischi professionali. Tale assicurazione non copre i rischi professionali del perito ed esperto per consulenze fornite in altri Stati membri.
La responsabilità del perito ed esperto è limitata a 33 193 EUR.
Le leggi applicabili alla consulenza giudiziaria nella Repubblica slovacca sono la legge n. 382/2004 Racc. come da ultimo modificata, il regolamento n. 228/2018 Racc., il codice di procedura civile, il codice di procedura penale e il codice di procedura amministrativa.
Le norme generali per la nomina di un perito un procedimento civile, penale o amministrativo sono analoghe.
L'ordinamento giuridico ceco non fa distinzione tra periti ed esperti testimoni, tecnici, legali o qualsiasi altro tipo di perito. I periti ed esperti iscritti al Ruolo sono circa 3 000.
I periti ed esperti possono essere nominati da un giudice o da altra autorità pubblica. Essi possono essere nominati nella fase istruttoria o predibattimentale. Nella fase predibattimentale il perito può essere nominato dall'autorità di polizia o dal pubblico ministero.
Non ci sono differenze nella nomina di un perito tra procedimenti civile, penale o amministrativo. I periti ed esperti nominati dal giudice hanno l'obbligo legale di segnalare qualsiasi conflitto di interessi. Nelle cause in cui i periti ed esperti sono nominati dal giudice, questo consulta il Ruolo dei periti ed esperti per selezionarli. Un perito ed esperto può essere nominato dal giudice o scelto da una delle parti. Se non vi è un perito giudiziario iscritto al Ruolo o se non è possibile per uno di essi eseguire la perizia, il giudice può nominarne uno ad hoc.
Di norma i periti sono interrogati durante il processo. Il giudice non è vincolato dal parere del perito. L'importanza della perizia equivale a quella di qualsiasi altra prova; il giudice è tenuto a valutarla senza impedimenti e in relazione ad altre prove.
Non esiste una procedura in base alla quale i periti ed esperti si riuniscono o sono interrogati prima del processo per discutere nel dettaglio le questioni in modo da permettere che il giudice comprenda le differenze tra le conclusioni.
Su richiesta dell'organo giurisdizionale, le parti sono tenute a cooperare con il perito affinché questi possa ottenere le informazioni necessarie per la perizia.
La relazione del perito deve essere strutturata nel modo seguente:
I periti ed esperti non sono tenuti a presentare una relazione peritale preliminare, né a rispondere alle argomentazioni delle parti nella loro relazione.
Il giudice può ordinare che il perito fornisca una relazione supplementare. La relazione peritale può essere fornita per iscritto o oralmente.
Il perito deve essere presente all'udienza preliminare e all'udienza principale per rispondere alle domande del giudice e delle parti. Di norma i periti sono interrogati durante il processo.
Le informazioni presentate qui sono state fornite nel contesto del progetto "Trova un perito ed esperto" dalle persone contattate nei vari paesi scelti dall'European Expertise & Experts Institute EEEI.
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In Svezia non esistono elenchi né registri di esperti e non se ne prevede la creazione.
Non pertinente
Non disponibile
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Non avviene frequentemente che il giudice spontaneamente nomini un esperto durante un procedimento giudiziario.
In Svezia, gli esperti chiamati a intervenire nei procedimenti giudiziari sono di norma incaricati da una delle parti, il che comporta che quanto si applica ai testimoni, vale anche per gli esperti (periti).
La tradizione giudiziaria svedese è basata sul principio del libero esame delle prove, per cui le prove presentate non sono respinte per meri motivi procedurali. Pertanto il merito della testimonianza di un perito è basato sulle conclusioni e sulle testimonianze in ciascuna causa. Il valore probatorio della dichiarazione è valutato dal giudice e spetta alle parti stabilire la credibilità e la competenza dei testimoni per trarre le conclusioni, attraverso un esame, anche incrociato.
Il codice di procedura giudiziaria svedese e le disposizioni probatorie sono di norma basati sui principi di immediatezza della prova, della concentrazione del procedimento e della presentazione orale.
Una perizia assume il massimo valore poiché riduce i rischi di equivoci, comparendo di persona: per il giudice è più facile valutare l'affidabilità e la credibilità della dichiarazione. In alcuni casi, la regola garantisce anche alle parti il diritto a un esame incrociato, per preservare il principio di parità di mezzi.
Da questi principi consegue che le prove sono quasi sempre presentate al giudice durante l'udienza principale. La dichiarazione probatoria deve quindi essere presentata direttamente e oralmente al giudice. Di norma non si accettano dichiarazioni, dichiarazioni giurate né esami video in sostituzione di una dichiarazione in persona, fatta eccezione per le videoregistrazioni contenenti dichiarazioni di minori.
Dal 2008 le testimonianze esterne all'udienza principale e il ricorso all'esame telefonico o in teleconferenza sono ammesse in larga misura: la videoconferenza, tenuta di norma in una sala conferenze del palazzo di giustizia del distretto giudiziario del testimone, è solitamente equiparata a una comparizione in persona.
In pratica il divieto riguardante le dichiarazioni giurate non si applica ai certificati rilasciati da medici e da funzionari pubblici, tuttavia dipende dalla materia del procedimento e dalle prove disponibili.
Le perizie sono disciplinate dal codice di procedura giudiziaria svedese, consultabile al seguente indirizzo:
codice di procedura giudiziaria svedese (1942:740)
Codice di procedura giudiziaria svedese (1998:000) (Capo 40, pag. 215 e segg., non aggiornato)
Le informazioni qui presentate sono state raccolte attraverso il progetto "Find an Expert" dai contatti per paese selezionati dall'Istituto europeo della perizia e del perito EEEI.
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