Il concetto di giustizia a misura di minore fa riferimento a sistemi giudiziari che garantiscono il rispetto e l'effettiva applicazione di tutti i diritti dei minori al più alto livello possibile.
Circa il 19% della popolazione dell'UE (95 milioni di persone) ha meno di 18 anni. I minori possono essere coinvolti direttamente o indirettamente nei sistemi giudiziari degli Stati membri in diversi modi, ad esempio in caso di commissione di un reato, oppure se sono vittime o testimoni di un reato, se chiedono asilo, se sono sottoposti a un procedimento di adozione o ancora se i loro genitori sono in disaccordo quanto all'affidamento.
I procedimenti giudiziari possono avere un impatto considerevole sulla vita dei minori e l'assenza di una risposta a misura di minore può comportare restrizioni o violazioni dei loro diritti. Inoltre, quando i sistemi giudiziari nazionali non dispongono di procedure e pratiche a misura di minore, i minori più vulnerabili (ad esempio quelli con disabilità o i minori migranti) incontrano particolari ostacoli nel godimento dei loro diritti.
Il diritto di accesso alla giustizia dovrebbe essere garantito a tutti i minori. In aggiunta, durante l'intero coinvolgimento nel sistema giudiziario, i minori dovrebbero essere trattati con il rispetto dovuto alla loro età, alle loro esigenze particolari e al loro livello di maturità e di comprensione, tenendo conto delle eventuali difficoltà di comunicazione che possano incontrare.
Occorrono informazioni più chiare sui soggetti che intervengono e sulle procedure applicabili nel sistema giudiziario che interessa i minori, nonché una vigilanza particolare per garantire il rispetto dei diritti dei minori. A tale proposito sono state individuate due categorie: i minori come soggetto processuale e le procedure specifiche in vigore nei paesi dell'UE, a seconda del ramo del diritto.
La prima categoria riunisce gli elementi generali riguardanti la capacità personale del minore, come la responsabilità civile o penale, l'accesso all'assistenza legale, la relazione con la scuola e con il sistema di istruzione, l'adozione di decisioni in materia di assistenza sanitaria, le istituzioni e i tribunali specializzati nonché il sostegno finanziario occorrente per agire in giudizio.
La seconda categoria mira a raccogliere informazioni sulle modalità con cui vengono trattati i minori nei procedimenti giudiziari e sulla natura specifica dei procedimenti penali, civili e amministrativi negli Stati membri.
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L'età minima per l'imputabilità penale in Bulgaria è fissata a 14 anni. L'età minima per poter agire in giudizio autonomamente, in tutte le materie del diritto, è fissata a 14 anni.
Nell'ambito della giustizia minorile presso organi giurisdizionali generali non esiste la specializzazione. Quando il personale giudiziario è sufficiente per garantire il principio dell'assegnazione casuale delle cause, i giudici sono assegnati alla sezione civile e alla sezione penale e trattano solo le rispettive cause. Le sezioni possono essere istituite presso gli organi giurisdizionali regionali e distrettuali e l'assegnazione dei giudici ad esse avviene a discrezione del dirigente amministrativo dell'organo giurisdizionale.
Il diritto bulgaro fornisce la definizione giuridica di "minore". La responsabilità penale prevede un'età minima e l'imposizione di pene ai minori è disciplinata da norme speciali. Ai sensi della legge sulla protezione dei minori, per minore si intende qualsiasi persona fisica che non abbia compiuto 18 anni.
I minori sono suddivisi in due gruppi: da 14 a 16 anni e da 16 a 18 anni. La responsabilità penale è attenuata rispetto a quella degli adulti, ma per le categorie di età compresa tra i 16 e i 18 anni il grado di attenuazione è inferiore.
I minori che hanno compiuto 16 anni, infatti, sono considerati amministrativamente responsabili a norma della legge sui reati e le pene amministrative e a norma di leggi speciali quali il decreto sulla lotta contro il vandalismo da parte di minori.
Tutte le organizzazioni pertinenti devono coordinare le loro attività al fine di ottenere una visione complessiva dei minori. La legge sulla protezione dei minori disciplina le competenze degli organismi per la protezione dei minori, ossia l'Agenzia statale per la protezione dei minori, le direzioni dell'assistenza sociale a livello locale, i ministeri del Lavoro e delle politiche sociali, degli Affari interni, dell'Istruzione e della scienza, della Giustizia, degli affari esteri, della cultura, della Salute e i sindaci dei comuni.
Gli operatori professionisti coinvolti nel processo giudiziario devono essere qualificati e avere una vasta esperienza, in particolare negli interventi presso i minori. Non vi sono prescrizioni relative alla formazione giuridica, ma quasi tutti gli specialisti hanno seguito corsi di qualificazione e formazione che conferiscono loro competenze specifiche.
D'altro canto, gli assistenti sociali e le forze di polizia partecipano a diversi studi, seminari e riunioni organizzati da istituzioni pubbliche, ONG ecc. L'Agenzia per l'assistenza sociale, in quanto principale istituzione statale responsabile dell'attuazione delle politiche per la protezione dei minori, organizza a livello locale numerose formazioni per migliorare le qualifiche dei propri funzionari, ossia gli assistenti sociali.
In virtù della legge sulla protezione dei minori, l'interesse superiore del minore, che tale legge garantisce, è uno dei principi fondamentali della protezione. L'interesse superiore del minore è il principio fondamentale per il coinvolgimento dei minori nei procedimenti giudiziari. La legislazione nazionale offre ai minori la possibilità di svolgere un ruolo proattivo, di esprimere un'opinione e di partecipare al processo decisionale.
La legge sulla protezione dei minori stabilisce che il minore ha diritto al patrocinio a spese dello Stato e al ricorso in tutti i procedimenti che incidono sui suoi diritti o interessi.
I minori privi di capacità legale possono presentare denunce e ricorsi mediante i genitori o i rappresentanti legali che ne esercitano, in loro nome, i diritti. La legislazione offre a tali rappresentanti la possibilità di prendere decisioni, rispettando l'interesse superiore del minore. Qualora un minore sia la vittima e decida di non esercitare l'azione penale, il pubblico ministero può farlo per suo conto, avviando un procedimento preliminare.
Non esistono norme specifiche sul patrocinio a spese dello Stato per i minori. Si applicano le norme comuni della legge in materia.
Il ministero della Giustizia, con la partecipazione di varie parti interessate, ha elaborato una nuova legge sulla separazione dei minori nei procedimenti penali e sull'imposizione di misure disciplinari nei loro confronti. La proposta di legge intende incoraggiare i minori in conflitto con la legge a tenere comportamenti onesti e garantire il sostegno alla loro integrazione nella società mediante l'imposizione di misure disciplinari e la loro inclusione in adeguati programmi educativi. Conformemente alle norme internazionali e alle migliori pratiche, la proposta di legge disciplina il nuovo sistema di misure volte a prevenire comportamenti sussidiari e la recidiva nei minori con comportamenti illeciti.
Un elemento essenziale delle modifiche legislative proposte è la possibilità di ricorrere alla mediazione. Ciò consentirà l'introduzione di una giustizia riabilitativa (riparativa) sottraendo i minori dal procedimento penale al fine di ottenere l'eliminazione dei danni causati dalla condotta illecita e, per quanto possibile, ripristinare il rapporto tra l'autore del reato, la vittima e la società.
La legislazione bulgara relativa all'adozione è stata rivista dopo la ratifica della convenzione sulla protezione dei minori e la cooperazione in materia di adozione internazionale (convenzione dell'Aia). Con le modifiche è stata introdotta l'iscrizione delle adozioni e dei genitori adottivi nei registri speciali come condizione per l'ammissione delle adozioni plenarie. Un'eccezione a tale regola era già prevista nel caso di adozione del figlio di un coniuge e dell'adozione di un nipote da parte dei nonni.
Secondo la legislazione bulgara, l'adozione può essere "plenaria" o "semplice":
In caso di adozione plenaria, tra il minore adottato e i suoi discendenti, da una parte, e i genitori adottanti e i loro parenti, dall'altra, si instaurano diritti e obblighi di parentela analoghi a quelli che si instaurano con la parentela d'origine, mentre i diritti e gli obblighi tra il minore adottato e i suoi discendenti con i parenti d'origine sono interrotti.
In caso di adozione semplice, si instaurano diritti e obblighi simili a quelli tra parenti d'origine solo tra il minore adottato e i suoi discendenti, da una parte, e i genitori adottivi, dall'altra, mentre i diritti e gli obblighi tra il minore adottato e i suoi discendenti e i parenti d'origine sono mantenuti. I diritti e gli obblighi dei genitori sono trasferiti al genitore adottante.
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Nell'ambito del diritto privato, la legge n. 89/2012 (codice civile) sancisce che la capacità del minore di compiere uno specifico atto giuridico è connessa alla maturità intellettuale e psicologica corrispondenti alla sua età. Si tratta di una presunzione relativa: in ogni singolo caso è possibile dimostrare il contrario. La piena capacità giuridica si acquisisce all'età di 18 anni; a determinate condizioni il giudice può concedere la capacità giuridica a un minore di 16 anni di età. Se un minore non ha capacità giuridica, dev'essere rappresentato dal suo legale rappresentante o dal tutore. Queste persone possono prestare il loro consenso a determinati atti giuridici del minore; in tal caso il minore può agire di propria iniziativa nell'ambito del consenso, tranne i casi in cui ciò sia espressamente vietato per legge.
A norma del codice penale ceco (legge n. 40/2009) i minori di età inferiore a 15 anni non possono essere considerati penalmente responsabili. I minori di età superiore a 15 anni che non avevano ancora compiuto 18 anni al momento in cui è stato commesso il reato sono penalmente responsabili soltanto se la loro maturità intellettuale e morale al momento in cui è stato commesso il reato consentiva loro di comprendere l'illiceità delle proprie azioni e di controllarle.
I minori possono partecipare a procedimenti giudiziari in vario modo. Di solito nei procedimenti civili il ruolo dei minori è quello di parte in causa, ma può anche essere quello di testimone. In questa sede tratteremo il ruolo dei minori come parti in causa nei procedimenti civili. La normativa pertinente è costituita dal codice di procedura civile (legge n. 99/1963) e dalla legge relativa ai procedimenti giudiziari speciali (legge n. 292/2013).
I procedimenti civili si dividono in procedimenti in contraddittorio e non in contraddittorio. È possibile che i minori partecipino a entrambi i tipi di procedimento, ma più spesso partecipano a procedimenti non in contraddittorio (ad esempio quelli concernenti l'affidamento). I principali problemi trattati nei procedimenti concernenti l'affidamento riguardano il nome e il cognome del minore, il mantenimento, il diritto di visita, la responsabilità genitoriale e questioni specifiche relative all'affidamento. Nella maggior parte dei casi il procedimento può essere avviato su richiesta di una parte oppure d'ufficio da parte dell'organo giurisdizionale, tranne nei casi relativi alla rappresentanza del minore (in cui il procedimento può essere avviato soltanto su richiesta del legale rappresentante) o alla concessione della capacità giuridica (il procedimento è avviato soltanto su richiesta del minore o del suo legale rappresentante).
Come nel diritto privato, anche nei procedimenti civili la capacità giuridica dei minori è legata alla maturità intellettuale e psicologica corrispondente alla loro età. Qualora lo richiedano le circostanze del caso, il giudice può decidere che il minore sia rappresentato dal suo legale rappresentante o tutore, anche se il minore potrebbe altrimenti agire in modo indipendente nella questione.
Lo status giuridico dei minori è deciso dagli organi giurisdizionali. Le cause in contraddittorio e non in contraddittorio sono esaminate da organi giurisdizionali ordinari. Di solito però i giudici, che si occupano di cause non in contraddittorio in tali organi giurisdizionali, non trattano cause in contraddittorio. I procedimenti di primo grado si svolgono presso i tribunali distrettuali, mentre gli organi giurisdizionali regionali fungono da corti d'appello. Il ricorso in appello non è consentito nelle cause riguardanti l'affidamento.
Nei procedimenti civili concernenti la tutela di minori il ruolo centrale è svolto dall'autorità per la protezione sociale e giuridica dei minori. Tale funzione è esercitata in primo luogo da uffici comunali con competenze ampliate. L'autorità per la protezione sociale e giuridica dei minori può avviare i procedimenti di cui sopra, e successivamente agisce come tutore ad litem in tali procedimenti. Al contempo l'autorità garantisce la protezione sociale e giuridica del minore anche al di fuori dei procedimenti giudiziari, sia nel contesto di attività preventive o consultive, sia per mezzo di misure educative. Le competenze e il mandato dell'autorità per la protezione sociale e giuridica dei minori sono disciplinati dalla legge sulla protezione sociale e giuridica dei minori (legge n. 359/1999).
Nei casi di cui sopra anche la procura può avviare il procedimento o parteciparvi. Nel caso della tutela di minori, essa può agire in questo senso in cause riguardanti l'imposizione di una misura speciale concernente l'accudimento del minore, l'affidamento a un istituto, la determinazione della data di nascita, oppure la sospensione, la limitazione o la revoca della responsabilità genitoriale o del suo esercizio. Se la procura avvia un procedimento, agisce come qualsiasi altro ricorrente. Se la procura partecipa a un procedimento, può adottare tutte le misure che potrebbe adottare un altro partecipante, a eccezione delle disposizioni (come ad esempio il ritiro di una domanda).
Un principio generale sotteso ai procedimenti civili riguardanti minori è la priorità attribuita alla tutela dell'interesse del minore conformemente alla Convenzione sui diritti del fanciullo. Se il minore partecipante al procedimento è capace di formare le proprie opinioni, il giudice deve verificare le opinioni del minore sulla questione. Nel far ciò il giudice tiene conto dell'età e della maturità intellettuale del minore stesso.
I procedimenti civili in contraddittorio prevedono una gamma di strumenti per rafforzare la posizione del minore, uno dei quali è l'obbligo di notificare o comunicare gli atti a minori di età superiore a 15 anni. Non sono ammissibili "decisioni formali" nei confronti di minori; per tale motivo non è possibile emettere sentenze di riconoscimento, sentenze contumaciali oppure ingiunzioni di pagamento nei confronti di minori.
Nei procedimenti non in contraddittorio e nei procedimenti concernenti l'affidamento si privilegia l'opportunità del procedimento. Nelle cause riguardanti la definizione dei rapporti con i minori, è possibile emanare una misura provvisoria sulla quale il giudice dovrà decidere entro sette giorni; nel caso di una grave minaccia o violazione dei vitali interessi del minore, il giudice deciderà normalmente sulle misure provvisorie entro 24 ore. Successivamente il procedimento ordinario dovrebbe essere avviato entro sei mesi dall'inizio del procedimento. Per tutelare gli interessi del minore l'autorità per la protezione sociale e giuridica dei minori partecipa spesso ai procedimenti in qualità di tutore ad litem.
Nella Repubblica ceca i minori di età inferiore a 15 anni non possono essere considerati penalmente responsabili. Se un minore di età inferiore a 15 anni commette un illecito che sarebbe altrimenti considerato un reato, ciò dà luogo a un procedimento civile straordinario a norma della legge relativa ai procedimenti giudiziari speciali (legge n. 292/2013) anziché a un procedimento penale a norma del codice di procedura penale (legge n. 141/1961). Le norme speciali applicabili alle cause riguardanti minori di età inferiore a 15 anni sono stabilite nella legge sulla giustizia minorile (legge n. 2018/2003).
I Tribunali per i minorenni (giudici specializzati presso gli organi giurisdizionali ordinari) sono competenti per le cause riguardanti minori di età inferiore a 15 anni. Questi giudici specializzati ricevono una formazione che consente loro di acquisire conoscenze dettagliate sulle norme applicabili a tali procedimenti, nonché sull'approccio da adottare per gli autori di reati di età inferiore a 15 anni. Anche i pubblici ministeri e i funzionari delle autorità di contrasto devono ricevere una formazione specifica sull'approccio da adottare con i giovani.
I procedimenti sono avviati su richiesta della procura oppure dall'organo giurisdizionale di propria iniziativa. Oltre al minore, al procedimento partecipano l'autorità per la protezione sociale e giuridica dei minori, i legali rappresentanti o i tutori del minore, le persone cui sono stati assegnati l'affidamento o la tutela del minore, nonché altre persone i cui diritti e obblighi si dovranno decidere nel corso del procedimento. Se la richiesta di avvio del procedimento è stata avanzata dalla procura (ossia quando il procedimento non è stato avviato dall'organo giurisdizionale di propria iniziativa) anche la procura stessa partecipa al procedimento. Nel procedimento al minore dev'essere assegnato un tutore, che è un avvocato.
Se un minore di età inferiore a 15 anni commette un illecito che sarebbe altrimenti considerato un reato, il Tribunale per i minorenni adotterà le misure di riparazione necessarie. L'organo giurisdizionale può imporre al minore una sanzione educativa (ad esempio la compensazione - in misura proporzionata ai mezzi del minore - del danno causato, o lo svolgimento - nel tempo libero e gratuitamente - di un'attività socialmente utile) o una restrizione educativa (per esempio, quella di non incontrare talune persone, di non frequentare taluni luoghi, di non partecipare a giochi d'azzardo, di non usare sostanze che creino dipendenza, eccetera); può formulare un ammonimento con diffida, inserire il minore in un programma terapeutico o psicologico oppure in un altro appropriato programma educativo presso un centro di tutela educativa, affidare il minore a un funzionario addetto alla sorveglianza, collocare il minore in assistenza protettiva o in trattamento medico protettivo, ordinare l'affidamento a funzionario addetto alla sorveglianza o a un istituto di assistenza protettiva, oppure un trattamento medico protettivo. L'organo giurisdizionale può decidere di non imporre alcuna misura se l'esperienza della causa giudiziaria è stata di per sé sufficiente a impartire un insegnamento al minore, scoraggiandolo dal commettere attività illecite in futuro.
Salvo decisione contraria del Tribunale per i minorenni, le cause riguardanti minori di età inferiore a 15 anni si svolgono a porte chiuse. Nel corso del procedimento si privilegia la protezione del diritto alla vita privata del minore. È possibile pubblicare l'esito del procedimento sui mezzi di comunicazione pubblici, quando sia stata adottata una decisione definitiva (senza menzionare il nome del minore o degli altri partecipanti).
Anche le cause riguardanti adolescenti sono disciplinate dalla legge sulla giustizia minorile. Per adolescente si intende una persona che abbia compiuto 15 anni di età nel momento in cui ha commesso il reato (definito "illecito" [provinění] nel caso di adolescenti) ma non abbia ancora compiuto 18 anni. Gli adolescenti sono penalmente responsabili, ma solo a condizione che la loro maturità intellettuale e morale al momento in cui è stato commesso l'atto consentisse loro di riconoscere il carattere illecito delle proprie azioni e di controllarle.
Gli adolescenti devono disporre di un avvocato sin dal momento in cui si adottano nei loro confronti le misure previste dalla legge sulla giustizia minorile o gli atti di cui al codice di procedura penale (compresi gli atti urgenti o irripetibili), a meno che risulti impossibile posporre l'attuazione di tali misure e informarne l'avvocato.
I Tribunali per i minorenni (giudici specializzati presso gli organi giurisdizionali ordinari) sono competenti per le cause riguardanti gli adolescenti. A norma della legge sulla giustizia minorile, un Tribunale per i minorenni può imporre agli adolescenti le seguenti misure:
Le misure devono tener conto della personalità dell'adolescente autore di reato, della sua età e della maturità intellettuale e morale, delle condizioni di salute, nonché della sua situazione personale, familiare e sociale; devono inoltre essere proporzionate al carattere e alla gravità dell'atto commesso.
Per le cause che riguardano adolescenti, il procedimento deve svolgersi in modo da non incidere negativamente sulla loro psiche e, in considerazione dell'età, da non mettere a repentaglio il loro sviluppo emotivo e sociale. Le autorità coinvolte a norma della legge sulla giustizia minorile cooperano con l'autorità per la protezione sociale e giuridica dei minori competente e con i servizi di mediazione e assistenza durante la libertà provvisoria. Le autorità coinvolte a norma della legge sulla giustizia minorile sono sempre tenute a informare l'adolescente dei suoi diritti in modo adeguato alla sua età, e a offrirgli ogni opportunità di esercitarli.
Il legale rappresentante o il tutore dell'adolescente ha il diritto di rappresentarlo, e in particolare di scegliere un difensore per l'adolescente, di avanzare proposte per conto dell'adolescente, di presentare domande e proporre misure di riparazione per suo conto; il legale rappresentante ha inoltre il diritto di partecipare alle azioni cui l'adolescente può prendere parte a norma della legge. Nell'interesse dell'adolescente il legale rappresentante o il tutore può esercitare questi diritti anche contro la volontà dell'adolescente stesso. Il legale rappresentante o il tutore dell'adolescente ha altresì il diritto di porre domande alle persone interrogate, di esaminare i fascicoli a eccezione del protocollo sulle votazioni e dei dati personali dei testimoni segreti, di trarne estratti e annotazioni e di effettuare copie dei fascicoli o di parti di essi a proprie spese.
Nel corso del procedimento si privilegia la protezione dei dati personali dell'adolescente; in particolare non si devono divulgare le informazioni che possono rendere nota l'identità dell'adolescente senza motivazioni previste dalla legge. Tutte le autorità coinvolte (autorità di polizia, pubblici ministeri, giudici, funzionari dei servizi di mediazione e assistenza durante la libertà provvisoria, nonché assistenti sociali) devono ricevere una formazione specifica sull'approccio da adottare con i giovani. In linea di principio i procedimenti si svolgono a porte chiuse.
La normativa distingue tra parti lese e vittime di reati. Il codice di procedura penale definisce parti lese coloro che hanno subito danni alla persona, danni patrimoniali o non patrimoniali a causa di un reato, oppure coloro a spese dei quali l'autore del reato ha tratto vantaggio commettendo il reato stesso. Le parti lese godono di una serie di diritti, tra cui il diritto di presentare prove supplementari, di esaminare i fascicoli, di partecipare al procedimento principale e di presentare osservazioni sulla causa prima della conclusione del procedimento. Possono essere parti lese sia le persone fisiche, sia le persone giuridiche.
Nella Repubblica ceca sin dal 2013 ai diritti delle vittime di reati è applicabile una normativa speciale (la legge sulle vittime di reati n. 45/2013) che, oltre ai diritti della parte lesa, sottolinea la necessità di adottare un approccio particolarmente cauto nei confronti delle vittime di attività criminose, e concede loro una serie di diritti per attenuare l'impatto delle azioni criminose sulla loro vita. In questo caso si definiscono vittime le persone fisiche che hanno subito (potrebbero aver subito) danni alla persona, danni patrimoniali o non patrimoniali a causa di un reato, oppure coloro a spese dei quali l'autore del reato ha tratto (o potrebbe aver tratto) vantaggio commettendo il reato stesso. I diritti speciali delle vittime comprendono in particolare un sostegno specifico, il diritto a essere informati, la protezione da pericoli incombenti, la protezione del diritto alla vita privata, la protezione da danni secondari e l'assistenza finanziaria. Le vittime inoltre hanno il diritto di essere accompagnate da un consulente di fiducia durante l'esecuzione di misure nel procedimento penale. I consulenti di fiducia sono persone scelte dalle vittime stesse per ottenere sostegno psicologico.
In base a questa normativa speciale le persone di età inferiore a 18 anni sono considerate vittime particolarmente vulnerabili, e pertanto godono di una serie di diritti oltre allo status di parte lesa nel procedimento penale e oltre ai diritti delle vittime. Tra i diritti delle vittime particolarmente vulnerabili figura l'assistenza gratuita. In linea di principio si deve accogliere la loro richiesta di evitare i contatti con l'autore del reato e di far svolgere l'interrogatorio pre-processuale a una persona dello stesso sesso o dell'altro sesso. L'interrogatorio pre-processuale delle vittime vulnerabili è svolto da personale qualificato in locali concepiti o adattati a tale scopo; se la vittima è un minore, l'interrogatorio pre-processuale è sempre tenuto da una persona qualificata a tale scopo, a eccezione dei casi in cui l'azione è urgente e non è possibile reperire una persona qualificata (per gli interrogatori con i minori cfr. di seguito).
La normativa prevede eccezioni per gli interrogatori di persone di età inferiore a 18 anni che sono state testimoni di reati. In occasione dell'interrogatorio è necessario informare i minori del diritto di rifiutarsi di testimoniare e dell'obbligo di dire la verità senza nascondere alcun particolare. Al contempo è necessario informare i minori delle conseguenze della falsa testimonianza. Dal momento che non sono considerati penalmente responsabili, i minori di età inferiore a 15 anni non sono informati delle conseguenze della falsa testimonianza. Tale informazione dev'essere comunicata in modo adeguato all'età, nonché alla maturità intellettuale e morale del minore; ovviamente gli interrogatori si devono svolgere tenendo conto dell'età e del livello intellettuale del minore.
Quando l'interrogatorio di un minore riguarda circostanze il cui ricordo potrebbe incidere negativamente sullo sviluppo psicologico e morale del minore a causa della sua età, è necessario svolgere l'interrogatorio con particolare cautela, trattandone il contenuto in modo da evitare la necessità di ripeterlo nelle fasi successive del procedimento.
Sono invitati a partecipare all'interrogatorio l'autorità per la protezione sociale e giuridica dei minori o qualsiasi altra persona dotata di esperienza nell'educazione giovanile, e che sia in grado di contribuire al corretto svolgimento dell'interrogatorio. È possibile altresì invitare i genitori a partecipare se la loro presenza può contribuire al corretto svolgimento dell'interrogatorio.
In linea di principio l'interrogatorio dei minori si svolge in speciali sale che dovrebbero creare un'atmosfera cordiale e a misura di minore, e agevolare così i contatti con il minore. Gli interrogatori sono svolti da agenti di polizia specificamente formati all'uopo. Soltanto un'autorità di polizia può porre domande a minori di età inferiore a 18 anni, per proteggerli da domande inopportune poste da persone prive di una formazione specifica.
Nelle fasi successive del procedimento i minori potranno essere nuovamente interrogati soltanto in caso di necessità. Sulla base di una decisione del giudice, in sede di procedimento giudiziario è possibile produrre prove mediante la lettura di verbali, l'ascolto o la visione di registrazioni audiovisive dell'interrogatorio utilizzando attrezzature di videoconferenza.
Per quanto riguarda le persone di età inferiore a 18 anni, la normativa privilegia la protezione dei dati personali e del diritto alla vita privata. Il codice di procedura penale stabilisce che, in relazione a un reato, nessuno può in alcun modo divulgare informazioni che consentano di accertare l'identità della parte lesa (la vittima) che sia di età inferiore a 18 anni. È vietato altresì divulgare immagini, registrazioni audiovisive o altre informazioni relative al procedimento giudiziario o a un'udienza pubblica che consentirebbero di determinare l'identità della parte lesa (la vittima). Le sentenze definitive divulgate sui mezzi di comunicazione pubblici non devono contenere né il nome, né il cognome, né l'indirizzo di residenza della parte lesa. Tenendo conto della persona della parte lesa, nonché della natura e del carattere del reato commesso, il presidente dell'organo giurisdizionale può decidere di applicare ulteriori restrizioni in merito alla pubblicazione di una sentenza definitiva di condanna per garantire l'adeguata tutela degli interessi della parte lesa. Le violazioni di tali obblighi sono perseguibili.
Si definisce adozione il fatto di accettare come proprio il figlio di altre persone, distinguendo così tale istituto da altri concetti giuridici che stabiliscono la genitorialità. L'adozione può aver luogo soltanto come risultato della decisione di un organo giurisdizionale.
Il codice civile (legge 89/2012) fissa le seguenti condizioni per l'adozione:
Le conseguenze dell'adozione sono le seguenti:
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L'età minima alla quale è possibile agire in giudizio autonomamente in Danimarca è pari a 18 anni.
Nei procedimenti penali non esistono istituzioni specializzate che si occupino di vittime e testimoni minorenni, dei quali si occupano i servizi di polizia, le procure e i servizi giudiziari ordinari.
Nemmeno in ambito civile esistono istituzioni specializzate che si occupano dei minori durante i procedimenti giudiziari.
Di norma il sistema giuridico danese si basa sulla presunzione che i giudici e gli ufficiali giudiziari siano "generalisti", pertanto in nessun procedimento riguardante i minori sono coinvolti giudici o ufficiali giudiziari specializzati.
Gli organi giurisdizionali hanno l'obbligo generale di decidere tutte le cause con la dovuta celerità.
Nel 2013 il governo danese ha deciso di rafforzare la protezione dei bambini e dei giovani dagli abusi. Qualora si debba presumere che un bambino o un giovane abbia necessità di sostegno speciale, il consiglio comunale provvede affinché vengano esaminate le condizioni del minore o del giovane in questione.
Nell'ambito della giustizia penale non esistono istituzioni specializzate che si occupino di vittime e testimoni minorenni.
La Danimarca considera i minori non accompagnati un gruppo particolarmente vulnerabile e ha pertanto elaborato delle linee guida per il trattamento di tali richieste.
I minori che agiscono nei procedimenti giudiziari civili sono rappresentati dai loro genitori o tutori, in quanto mancano della capacità processuale. I minori chiamati a testimoniare davanti a un tribunale civile ordinario non hanno il diritto di chiedere gratuitamente un avvocato.
Nel 2013 il governo danese ha stanziato fondi destinati a iniziative per rafforzare la protezione dei bambini e dei giovani dagli abusi. Una di queste iniziative è stata la costruzione di cinque centri per i minori, che coprono tutti i comuni della Danimarca.
È stato inoltre istituito un meccanismo di cooperazione volto a rafforzare la collaborazione tra l'amministrazione statale regionale e i comuni in casi di forte conflittualità.
I giudici supplenti devono partecipare a una serie di corsi di formazione di base obbligatori, che includono anche una formazione riguardante la gestione di cause in materia di affidamento.
Per quanto riguarda i giudici, tali materie sono generalmente integrate nei loro seminari e corsi di formazione, ove pertinente.
Non esiste invece alcuna formazione obbligatoria per gli avvocati chiamati a rappresentare minori in cause civili, penali o amministrative.
Il procuratore generale tiene un seminario nel quadro della formazione supplementare dei pubblici ministeri che si trovino in contatto con minori durante i procedimenti.
Il governo danese sostiene costantemente i comuni nel lavoro da questi svolto per fornire un servizio adeguato ai bambini e ai giovani vulnerabili, nonché alle loro famiglie. Per questo motivo sono stati stanziati finanziamenti annuali per l'aggiornamento professionale degli assistenti sociali comunali.
Ai sensi della legge danese sui servizi sociali, ogni comune è tenuto a fornire al minore il sostegno necessario per servire al meglio il suo interesse superiore. Tale sostegno deve pertanto essere adattato alla situazione e alle necessità specifiche del minore, deve essere fornito in fase precoce e su base continuativa, in modo che eventuali problemi possano, per quanto possibile, essere risolti presso il domicilio del minore o nel suo ambiente circostante. Il sostegno deve inoltre basarsi sulle risorse proprie del minore.
Nell'ambito della giustizia penale, per quanto riguarda la vittima, quando un presunto reato è denunciato alla polizia, quest'ultima ha l'obbligo generale di fornire alla vittima orientamenti e informazioni riguardanti, tra l'altro, il diritto all'assistenza legale.
Le sentenze civili emesse nei procedimenti in cui l'attore è un minore vengono eseguite dai giudici dell'esecuzione secondo le abituali norme in materia di esecuzione. Non disponendo della capacità processuale, i minori che agiscono in giudizio devono essere rappresentati dai loro genitori o tutori, i quali esercitano i loro diritti.
Nelle cause relative al diritto di famiglia, l'esecuzione di sentenze in materia di affidamento e residenza del minore è assicurata dai giudici dell'esecuzione. Tale esecuzione non può avere luogo se la salute mentale e fisica del bambino è esposta a gravi pericoli.
Nell'ambito del diritto penale, quando un presunto reato è denunciato alla polizia, quest'ultima ha l'obbligo generale di fornire alla vittima orientamenti e informazioni riguardanti, tra l'altro, il diritto all'assistenza legale e i mezzi di ricorso. Eventuali richieste di risarcimento possono essere trattate durante il procedimento penale.
Un minore può essere parte attrice, ma, data la sua mancanza di capacità processuale, non può adire autonomamente e a nome proprio i giudici nazionali.
Un minore può essere parte convenuta, ma tutti gli atti del processo devono essere compiuti per suo conto dai suoi genitori o dal suo tutore.
Tutti, compresi i minori, hanno l'obbligo di testimoniare in un procedimento giudiziario se chiamati dal giudice a intervenire come testimoni. Non è necessario che il genitore o il tutore dia il suo consenso perché un minore possa partecipare a un procedimento in qualità di testimone.
Un minore può essere parte attrice o convenuta in un procedimento civile. In generale, poiché i minori non dispongono della capacità processuale, i genitori o tutori si occupano di esercitare i loro diritti, ivi compreso il diritto di proporre impugnazioni.
Prima di concedere l'autorizzazione ai potenziali genitori adottivi, il segretariato del consiglio congiunto conduce un'indagine approfondita dei richiedenti: i risultati vengono presentati al consiglio stesso, il quale prende una decisione in merito all'autorizzazione dei richiedenti sulla base dell'indagine.
La legge danese sull'adozione del dicembre 2015 consente solo adozioni legittimanti. Attualmente l'organismo danese accreditato in materia di adozioni coopera solo con paesi di origine la cui legislazione consente adozioni legittimanti.
Per ciò che concerne le adozioni nazionali, la legge danese stabilisce che tutti i bambini di età superiore ai 12 anni devono acconsentire all'adozione.
Nel caso in cui il bambino sia di età inferiore ai 12 anni, l'amministrazione dello Stato deve, ove la maturità del minore e la natura del caso lo consentano, fornire informazioni sull'atteggiamento del bambino nei confronti dell'adozione.
Il ministero degli Affari sociali e degli interni è competente per la legislazione relativa all'adozione.
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Ai sensi della parte generale del codice civile estone, ogni persona dispone della capacità giuridica. Le persone di età inferiore ai 18 anni dispongono di capacità di agire limitata. Il giudice può ridurre i limiti alla capacità di agire dei minori di età pari o superiore a 15 anni, ove ciò sia nel loro interesse e il loro livello di sviluppo lo permetta. L'età minima alla quale si può agire in giudizio autonomamente in Estonia è pari a 15 anni.
Per informazioni sul sistema giudiziario, consultare la pagina pertinente del portale europeo della giustizia elettronica.
Dei minori che non hanno raggiunto l'età minima per essere penalmente imputabili (14 anni) e che hanno commesso un reato si occupano specifici comitati per i minorenni, le cui decisioni sono in primo luogo oggetto di riesame da parte del governatore di contea, mentre eventuali ricorsi successivi sono esaminati da giudici amministrativi in procedimenti giudiziari amministrativi. È possibile richiedere misure adeguate qualora una causa sia pendente da almeno nove mesi e il giudice competente non abbia ancora preso i necessari provvedimenti senza fornire un giustificato motivo. Inoltre, se l'udienza è rinviata di oltre tre mesi senza il consenso delle parti, queste hanno la possibilità di impugnare la decisione. Norme specifiche disciplinano le misure provvisorie che possono essere ordinate dai giudici al fine di proteggere un minore da qualunque danno e assicurare il corretto svolgimento dei procedimenti. La legge prevede inoltre che i minori con esigenze particolari siano esentati dalle udienze.
La tutela dei minori è organizzata dal Governo della Repubblica, dal Consiglio per la tutela dei minori, dal ministero degli Affari sociali, dall'Istituto nazionale di previdenza sociale, dai governatori di contea e dalle amministrazioni locali, sulla base delle funzioni previste dalla legge sulla tutela dei minori.
La formazione dei giudici è organizzata dal dipartimento di formazione giudiziaria, che opera sotto la guida della Corte suprema secondo la legge estone sull'organizzazione del sistema giudiziario. L'Ordine degli avvocati estone è membro del Consiglio degli Ordini Forensi europei, tramite il quale comunica con gli altri Stati membri in merito alle formazioni erogate.
Molti atti giuridici fanno riferimento all'interesse del minore. La legge sulla tutela dei minori (sezione 21) stabilisce che l'interesse superiore dei minori deve essere considerato un elemento preminente.
Poiché non hanno la capacità di agire in giudizio, i minori non vengono informati personalmente in merito alle sentenze e alla loro esecuzione da parte degli organi giurisdizionali. Una volta che una sentenza è divenuta esecutiva, il rappresentante legale del minore può richiederne l'esecuzione all'ufficiale giudiziario. La comunicazione al minore delle informazioni riguardanti i procedimenti di esecuzione è considerata una responsabilità del rappresentante legale.
In Estonia la rappresentanza di un minore coinvolto in procedimenti giudiziari civili spetta al rappresentante legale, che si presume agisca nell'interesse superiore del minore. Pertanto, in linea di principio, il rappresentante legale del minore è autorizzato a presentare osservazioni e ricorsi al tribunale per conto del minore senza il suo consenso. Ciononostante, si può dedurre dalla legge che anche un minore può presentare a proprio nome domande e ricorsi a un tribunale, ai quali il suo rappresentante legale dovrebbe in generale aderire immediatamente. Nell'ambito di questioni non contenziose in materia di diritto di famiglia, un minore di età pari o superiore ai 14 anni dotato di sufficiente conoscenza delle procedure ha il diritto di impugnare una decisione giudiziaria senza l'intervento obbligatorio del proprio rappresentante legale.
Chiunque desideri adottare deve presentare una domanda di adozione al governo della contea. Se quest'ultimo ritiene che siano rispettati i requisiti necessari per l'adozione, il candidato può presentare una domanda di adozione al tribunale del luogo di residenza del minore adottato. Se il luogo di residenza del genitore adottivo o del minore non è in Estonia, il tribunale non può pronunciarsi sull'adozione senza prima ottenere l'approvazione da parte del comitato per le adozioni internazionali presso il ministero degli Affari sociali della Repubblica di Estonia. Un minore di almeno 10 anni può essere adottato solo con il suo consenso.
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L'età minima per l'imputabilità penale in Grecia è pari a 15 anni. Un minore di età compresa tra i 12 e i 15 anni che abbia commesso un reato ha il diritto di impugnare una decisione amministrativa; una volta raggiunta l'età di 17 anni tale diritto spetta esclusivamente al minore.
L'età minima alla quale è possibile agire in giudizio autonomamente è pari a 15 anni per le cause in materia di lavoro; 18 anni in materia di asilo, migrazione, sanzioni amministrative e salute; 12 anni in materia di revoca dell'adozione; 16 anni in materia di procedimenti di volontaria giurisdizione e 18 anni in tutti gli altri casi, a meno che non sia stata riconosciuta al minore una capacità processuale limitata.
In tutti gli organi giurisdizionali di primo grado e di appello in Grecia esistono giudici penali minorili, giudici inquirenti e procuratori per i minorenni, tutti specializzati nei processi penali che coinvolgono minori. Il tribunale per i minorenni, composto da giudici penali minorili, è competente per le cause riguardanti minori autori di reati.
I minori sono inoltre protetti da "Società per la tutela dei minori" istituite in ogni tribunale di primo grado e composte da giudici, procuratori, sociologi, insegnanti ecc.
In tutti i tribunali di primo grado e in alcune Corti d'appello sono presenti sezioni composte da giudici specializzati in diritto di famiglia, i quali, in qualità di giudici civili, trattano solo cause di diritto di famiglia. Tali funzioni vengono attribuite per un periodo di durata compresa tra 2 e 4 anni.
Nell'ambito della giustizia amministrativa non esistono disposizioni particolari o istituzioni specializzate che si occupino di diritto di famiglia e dei minori.
I servizi sociali cooperano strettamente con i tribunali della famiglia in tutte le fasi della procedura. Affinché la causa sia sottoposta all'esame del giudice già in una fase avanzata vengono elaborate relazioni per i giudici e si tengono sedute con psicologi. Se necessario, il giudice può sempre richiedere che il minore e/o i suoi genitori siano sottoposti a un esame speciale condotto da un professionista, per analizzare a fondo le condizioni di vita e l'ambiente familiare.
La formazione di base dei giudici non include il diritto di famiglia quale materia separata rispetto ad altri settori giuridici. Ciononostante, il diritto di famiglia rientra nella formazione permanente organizzata da organismi quali la Scuola nazionale della magistratura; il ministero della Giustizia; l'Ordine degli avvocati; il mondo accademico ecc. I giudici e i pubblici ministeri specializzati in questo settore sono incoraggiati a partecipare a queste attività di sensibilizzazione.
La formazione transfrontaliera è garantita attraverso i canali regolari, ossia la Rete Europea di Formazione Giudiziaria (REFG), l'Accademia di Diritto Europeo (ERA) o altri organismi e istituzioni che si occupano della formazione giudiziaria a livello europeo.
Tutte le misure da adottare e tutte le azioni svolte da istituzioni o enti statali, nonché dagli organi giurisdizionali, devono essere conformi al principio della promozione dell'interesse superiore del minore. In giudizio è compito del giudice interpretare tale concetto caso per caso.
Alla pari degli adulti, i minori coinvolti in procedimenti civili o penali godono di tutti i diritti e vengono informati in merito a tutte le procedure che possono riguardarli nel corso di tali procedimenti. Nei procedimenti penali, il pubblico ministero può sospendere il processo dopo l'audizione di un minore se ciò permette di evitare danni irreparabili alla sua personalità.
Ai sensi del diritto greco, chiunque desideri adottare un determinato minore deve prima presentare domanda al tribunale di primo grado del luogo di residenza del minore affinché venga pronunciata l'adozione. I genitori biologici devono dare l'assenso all'adozione del loro figlio da parte dei richiedenti dinanzi a un giudice in camera di consiglio. Anche il minore che ha raggiunto l'età di dodici anni deve dare il proprio consenso all'adozione. È necessaria la deposizione di un testimone in udienza, secondo cui i richiedenti saranno in grado di occuparsi di tale minore e di crescerlo, tenendo conto, tra l'altro, del loro livello di istruzione e delle loro risorse finanziarie. Lo stesso vale per le adozioni internazionali. Questa procedura è stabilita dagli articoli 1542 e seguenti del codice civile greco e dall'articolo 800 del codice di procedura civile greco.
L'adozione può riguardare sia minorenni sia persone maggiori di età, tuttavia l'adozione di maggiorenni costituisce un caso eccezionale e riguarda solo parenti fino al quarto grado (ossia, cugini) (articolo 1579 del codice civile greco). Inoltre, i maggiorenni coniugati possono essere adottati solo previo consenso del coniuge (articolo 1583 del codice civile greco).
Il tribunale di primo grado in composizione collegiale del luogo di residenza del minore è competente per i procedimenti giudiziari di adozione nazionali e internazionali (articolo 800 del codice di procedura civile). Nello specifico contesto dell'adozione internazionale esiste anche una Autorità centrale delle adozioni internazionali, che rientra nell'ambito di competenza del ministero greco del Lavoro (articolo 19 della legge 3868/2010).
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A norma dell'articolo 12 della Costituzione spagnola i cittadini spagnoli raggiungono la maggiore età al compimento del diciottesimo anno: sono dunque considerati minorenni tutti gli individui al di sotto dei 18 anni.
L'ufficio del Pubblico ministero è responsabile per la difesa dei diritti riconosciuti ai minori dalla legge. Le misure applicabili nei confronti dei minori autori di reato di età compresa tra i 14 e i 18 anni sono contenute in una legge specifica (legge organica 5/2000, del 12 gennaio 2000, relativa alla responsabilità penale dei minori).
Ove l'autore del reato sia di età inferiore ai quattordici anni, tale legge organica non viene applicata; al suo posto si applicano specifici articoli del codice civile e il resto dell'attuale normativa vigente.
L'ufficio del Pubblico ministero può partecipare ai procedimenti giudiziari civili nei quali siano coinvolti minori o persone con disabilità, fino a quando non viene nominato loro un tutore.
Sebbene il minore non disponga generalmente della capacità di avviare autonomamente un procedimento civile, la legge stabilisce che, qualora una misura possa incidere sui suoi interessi, il minore deve essere sentito se capace di discernimento, e in ogni caso deve essere sentito una volta compiuti i 12 anni di età.
Nelle cause di separazione o di scioglimento del matrimonio, nel corso del procedimento il giudice deve sempre tenere in considerazione l'interesse superiore del minore.
Sono procedimenti amministrativi riguardanti i minori quelli aventi ad oggetto: la tutela dei minori, l'adozione, l'asilo, la migrazione, la salute, l'istruzione e le sanzioni amministrative.
Come regola generale per tutte le giurisdizioni, al fine di evitare ritardi nei procedimenti che coinvolgono minori, la legge organica 1/1996, del 15 gennaio 1996, sulla tutela giuridica dei minori stabilisce che, nei procedimenti giudiziari o amministrativi, la comparizione e l'ascolto dei minori assumono un rilievo prioritario. L'audizione del minore deve essere condotta in maniera adeguata alla sua situazione e al suo sviluppo, con l'assistenza, ove necessario, di professionisti qualificati o di esperti, nel rispetto della sua privacy e utilizzando un linguaggio comprensibile e formati accessibili e adattati alle circostanze del minore, per informarlo sia del contenuto delle domande sia delle conseguenze delle sue opinioni, nel pieno rispetto di tutte le garanzie processuali.
Se i minori sono coinvolti in cause di diritto di famiglia, le misure cautelari sono generalmente adottate prima della sentenza, nel rispetto dell'interesse superiore dei minori interessati, ad esempio in materia di affidamento, pagamento degli alimenti, diritto di visita, misure di sostegno finanziario ecc.
La legislazione spagnola contiene alcune importanti disposizioni che rafforzano le misure volte a facilitare l'esercizio dei diritti dei minori e stabilisce un quadro giuridico appropriato in relazione ai minori stranieri, riconoscendo a questi ultimi in Spagna il diritto all'istruzione, all'assistenza sanitaria e ai servizi sociali alle stesse condizioni dei minori spagnoli e indipendentemente dal loro status amministrativo. I minori tutelati dalla pubblica amministrazione si vedono riconoscere d'ufficio la copertura dell'assicurazione sanitaria.
Le autorità pubbliche hanno l'obbligo di assicurare la protezione dei gruppi vulnerabili, quali i minori non accompagnati, i minori con esigenze di protezione internazionale, i minori con disabilità e i minori vittime di abuso o sfruttamento sessuale, pornografia infantile o tratta di esseri umani, e devono garantire il rispetto dei loro diritti previsti dalla legge.
La legge organica sulla tutela giuridica dei minori prevede come principio guida dell'azione amministrativa la protezione dei minori contro ogni forma di violenza, comprese la violenza derivante dall'ambiente familiare, la violenza di genere, la tratta di esseri umani e la mutilazione genitale femminile. La protezione dei minorenni vittime di violenza domestica costituisce uno dei capisaldi della nuova legge sulla tutela dei minori e degli adolescenti, pubblicata il 28 luglio 2015.
Hanno competenza in materia gli Uffici di assistenza alle vittime, che dipendono dal ministero della Giustizia o dalle comunità autonome. Tali uffici effettuano una valutazione individuale delle vittime al fine di stabilire le loro specifiche esigenze di protezione, e le assistono nell'ambito legale, psicologico e sociale, con l'obiettivo di ridurre al minimo la vittimizzazione primaria ed evitare la vittimizzazione secondaria. Ai minori vengono prestati specifici servizi di sostegno.
Per quanto riguarda il coinvolgimento dei minori nei procedimenti giudiziari, la legislazione spagnola riconosce ai minori il diritto di essere sentiti in qualunque caso, senza discriminazioni basate sull'età, su eventuali disabilità o su qualunque altra circostanza, sia nei procedimenti di diritto di famiglia sia in qualunque procedimento amministrativo, giudiziario o di mediazione che li riguardi e che dia luogo ad una decisione atta a incidere sulla loro sfera personale, familiare o sociale, nel rispetto delle loro opinioni e tenendo conto della loro età e maturità. Il minore deve pertanto ricevere le informazioni che gli permettano l'esercizio di tale diritto, in un linguaggio comprensibile e in formati semplici adattati alle sue circostanze.
Il principio dell'interesse superiore del minore è considerato una priorità e costituisce tanto un diritto sostanziale quanto un principio generale di interpretazione e una regola procedurale. La legge organica spagnola sulla tutela giuridica dei minori richiede l'adozione di qualunque misura che risponda all'interesse del minore e garantisce in particolare la tutela della sua privacy.
L'idea generale è che l'interesse superiore di ciascun minore debba essere valutato e determinato caso per caso, tenendo conto di tutte le circostanze specifiche di ogni minore.
La definizione di interesse superiore del minore e i criteri per la sua determinazione sono stabiliti e illustrati all'articolo 2 della legge organica sulla tutela giuridica dei minori.
Minore autore di reati: l'obiettivo ultimo delle leggi penali riguardanti i minori è il loro reinserimento nella società, che deve essere facilitato attraverso misure educative e personale specializzato. L'esercizio della giustizia con modalità adeguate ai minori alla fine di un procedimento giudiziario è in larga misura competenza delle comunità autonome, le quali hanno la responsabilità primaria delle misure necessarie di riabilitazione, di lavoro socialmente utile o di rieducazione.
Vittima minorenne: ai minori vittime di illeciti penali vengono prestati servizi sociali adattati alle loro specifiche situazioni.
Giustizia civile:
i minori possono essere parti nei procedimenti giudiziari civili: per tale motivo, qualunque decisione del giudice viene loro comunicata ed essi possono chiedere l'esecuzione di una sentenza tramite i loro rappresentanti legali (dal momento che i minori sono privi di capacità processuale), a meno che non siano emancipati.
Minori convenuti in giudizio: i minori possono essere responsabili dell'inadempimento di obbligazioni contrattuali da essi assunte, delle quali rispondono con i loro beni.
È importante notare che, ai sensi della legge spagnola, il regime di accesso alle risorse, come le misure di garanzia dei diritti del minore in caso di conflitto di interesse con i genitori, è lo stesso in tutte le giurisdizioni.
ricorso in caso di decisione di non luogo a procedere. In Spagna esiste un quadro giuridico molto ampio per la protezione delle vittime minorenni (legge 4/15).
Ogni minore ha il diritto di ricevere informazioni, presentare ricorsi e impugnazioni, avvalersi dei meccanismi di controllo giurisdizionale e chiedere risarcimenti o indennizzi durante o dopo il procedimento penale in cui il minore è la vittima. A un minore che non dispone di sufficienti risorse viene riconosciuto il diritto al patrocinio a spese dello Stato.
per difendere e vedere garantiti i propri diritti, un minore può:
In casi di conflitti di interesse, la legge prevede la nomina di un curatore.
Dinanzi ai tribunali civili è possibile impugnare decisioni amministrative riguardanti la protezione dei minori.
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Nel diritto francese un minore di 18 anni non ha capacità di agire. Deve essere rappresentato, nell’esercizio dei suoi diritti, dai propri rappresentanti legali. (nella maggior parte dei casi i genitori). A seconda della loro età e della loro capacità di discernimento, i minori devono essere coinvolti in tutte le decisioni che li riguardano e che incidono sulla loro vita.
Le pratiche relative ai minori sono seguite da personale specializzato, segnatamente dai magistrati specializzati del tribunal pour enfants (tribunale dei minori). La protezione giudiziaria dei minori e le associazioni abilitate a tal fine possono intervenire durante il procedimento che coinvolge il minore.
La legge prevede che un minore possa essere in conflitto con i propri genitori. In tal caso, un soggetto indipendente può essere nominato “amministratore ad hoc”.
In materia penale il minore ha diritto a consultare un avvocato senza il permesso dei genitori. Gode del patrocinio a spese dello Stato. L’avvocato è considerato il primo punto di accesso alle informazioni ed esercita un ruolo di assistenza e di protezione del minore. Può chiedere che un processo si tenga a porte chiuse, che il minore sia collocato in modo da non vedere l’imputato, che ogni ulteriore esame medico sia sostituito da un riesame del fascicolo o che non si tengano determinati atti d’indagine (come il confronto).
- Quando è un minore a essere imputato o chiamato in causa, il procedimento e la detenzione possono essere annullati se viene leso uno dei suoi diritti. Un minore di età superiore a 10 anni può essere trattenuto sotto la supervisione di professionisti debitamente formati in luoghi riservati ai minori.
- Quando un minore si trova a essere testimone in una causa, i magistrati e gli ufficiali di polizia giudiziaria tengono conto della sua condizione di vulnerabilità. I minori di 16 anni non devono prestare giuramento.
- La vittima minorenne gode di una protezione particolare e, se si costituisce parte civile in un procedimento, può chiedere il risarcimento dei danni subiti. Se l’imputato condannato non è solvibile, la vittima può, a seconda delle circostanze, ottenere un risarcimento da un fondo di garanzia per le vittime, dalla Commission d’indemnisation des victimes d’infraction (CIVI, Commissione di risarcimento delle vittime di reato) e/o dal Service d’aide au recouvrement des victimes d’infractions (SARVI, Servizio di sostegno alla riscossione degli indennizzi a favore delle vittime di reati).
In materia civile il minore deve generalmente essere rappresentato dal proprio rappresentante legale; viene nominato un amministratore quando esistono conflitti di interesse tra il minore e i suoi genitori. I genitori dispongono in tal caso di quindici giorni di tempo per presentare ricorso contro la nomina di un amministratore.
In alcune situazioni, la legge prevede espressamente che il minore possa agire direttamente (in particolare, in caso di minori in pericolo relativamente all’assistenza educativa, in caso di richieste di atto di notorietà finalizzate a determinare la filiazione, di richieste di emancipazione e di richieste di accertamento della cittadinanza per i minori stranieri “isolati”).
In materia penale il procureur de la République (procuratore della Repubblica) può ordinare una presentazione immediata dinanzi al tribunale dei minori, affinché l’udienza possa tenersi entro un periodo di tempo compreso tra dieci giorni e due mesi. Questo procedimento è possibile solo se non sono necessarie ulteriori indagini sui fatti, per reati specifici in base all’età del minore e alla pena inflitta. D’altro canto, la comparizione a breve termine permette al procuratore della Repubblica di ordinare un’udienza dinanzi al tribunale dei minori entro un periodo di uno-tre mesi.
In materia civile non esistono disposizioni specifiche per accelerare i procedimenti di primo grado nelle cause che coinvolgono minori, ma quando viene presentato ricorso contro una decisione del tribunale dei minori, la legge indica che la causa doveva essere esaminata con priorità.
L’interesse del minore è un tema centrale nei procedimenti giudiziari che coinvolgono i minori. La legge rammenta spesso che il giudice deve motivare le proprie decisioni in base al criterio essenziale della tutela degli interessi del minore. Egli deve tenere conto della situazione familiare, sociale ed economica del minore e dell’opinione espressa. Non esiste tuttavia un protocollo o un documento normativo che definisca l’interesse superiore del minore.
In materia penale le autorità regionali avvertono l’autorità giudiziaria quando un minore è palesemente vittima di maltrattamenti o quando si presume lo sia. Se il minore ha subito abusi sessuali, il procuratore della Repubblica deve informare immediatamente il juge des enfants (giudice dei minori) e richiedere assistenza educativa.
Gli obblighi di segreto professionale non si applicano in caso di maltrattamento o di deprivazione dei minori. Molti reati contro minori hanno termini di prescrizione più lunghi, che iniziano a decorrere solo quando la vittima ha raggiunto la maggiore età. L’udienza relativa a un imputato minorenne deve tenersi a porte chiuse. È vietata la pubblicazione di qualsiasi contenuto dell’udienza.
In materia civile il giudice dei minori è competente nell’assistenza educativa, quando il minore è in pericolo. Tra l’altro il Codice civile francese conferisce un’estesa competenza al juge aux affaires familiales (giudice competente in materia familiare), che deve prestare «particolare attenzione alla tutela degli interessi dei minori».
In materia penale i genitori e l’avvocato del minore sono coinvolti direttamente nell’attuazione di qualsiasi misura. Durante la fase di indagine, il giudice dei minori o il giudice istruttore può ordinare alcuni provvedimenti (per i minori da 10 a 18 anni: misure di collocamento, libertà condizionale, riparazione e lavori diurni; per i minori da 13 a 18 anni: custodia cautelare, sorveglianza giudiziaria, arresti domiciliari con sorveglianza elettronica).
Il tribunale dei minori può ordinare, mediante sentenza, il ritorno in famiglia del minore tra i 10 e i 18 anni, la riparazione, la sospensione condizionale della pena con messa alla prova, i lavori diurni, le misure di collocamento e la protezione giudiziaria. Per i minori tra i 13 e i 18 anni, il tribunale dei minori può inoltre rivolgere un monito o un avvertimento solenne, ordinare una mediazione-riparazione, un lavoro diurno (che può consistere, dai 16 ai 18 anni, in attività di interesse generale), la libertà condizionale o la protezione giudiziaria. Ai minori tra i 10 e i 18 anni possono essere comminate pene, come il divieto di recarsi in determinati luoghi, di incontrare determinate persone, il collocamento e, in ultima istanza, per i minori di età superiore ai 13 anni, la detenzione (nella sezione minorile di un istituto di custodia cautelare o in un penitenziario specializzato per minori, in cui devono essere presenti educatori specializzati).
In materia civile, le decisioni relative alla responsabilità genitoriale, all’assegno alimentare o alla protezione di un minore a rischio sono eseguibili immediatamente. A seconda della capacità di discernimento del minore, nella maggior parte dei casi sono i genitori a dover far eseguire la sentenza. In caso di conflitto con i genitori e se un tribunale non si è già pronunciato sulla questione (ad esempio nominando un tutore), verrà nominato un amministratore con il compito di ottenere l’esecuzione delle misure di interesse per il minore.
L’adozione si articola in più fasi: l’ottenimento di un’autorizzazione, l’abbinamento e la messa in contatto tra il minore e l’adottante e il procedimento giudiziario che crea il rapporto di filiazione. In Francia esistono due tipi di adozioni: l’adozione ordinaria (conservazione della filiazione originale) e l’adozione legittimante (solo per i minori di 15 anni, sostituzione con la filiazione dei genitori adottivi).
Il tribunal de grande instance (tribunale civile di primo grado) è competente in entrambi i casi e l’adozione può essere pronunciata solo se è nell’interesse del minore. Il minore di età superiore a 13 anni deve esprimere il proprio consenso all’adozione.
La versione di questa pagina nella lingua nazionale è affidata allo Stato membro interessato. Le traduzioni sono effettuate a cura della Commissione europea. È possibile che eventuali modifiche introdotte nell'originale dallo Stato membro non siano state ancora riportate nelle traduzioni. La Commissione europea declina qualsiasi responsabilità per le informazioni e i dati contenuti nel documento e quelli a cui esso rimanda. Per le norme sul diritto d'autore dello Stato membro responsabile di questa pagina, si veda l'avviso legale.
In Croazia, i minori dispongono di capacità giuridica (la capacità di avere diritti e doveri) e di capacità processuale (capacità di essere parte attrice o convenuta nei procedimenti giudiziari). I minori acquisiscono la capacità di compiere atti giuridici (la capacità di concludere contratti e di produrre gli effetti giuridici che produrrebbero normalmente a partire dai 18 anni di età) solo se contraggono matrimonio, diventano genitori (dai 16 anni di età) o stipulano un contratto di lavoro (dai 15 anni di età).
I seguenti soggetti interessati possono partecipare a procedimenti penali in cui sono coinvolte persone minorenni:
La partecipazione di minori e giovani (fino ai 23 anni di età) autori di reato ai procedimenti giudiziari è disciplinata dalla legge sui tribunali per i minorenni (Zakon o sudovima za mladež).
I procedimenti civili, tra i quali figurano anche quelli riguardanti i minori si svolgono nei tribunali municipali (općinski sudovi) in quanto non sono stati istituiti tribunali speciali competenti esclusivamente per le controversie che coinvolgono minori e giovani. I tribunali circondariali sono competenti in primo grado per il trattamento di casi di mantenimento e in materia di esistenza o non esistenza del matrimonio, di annullamento del matrimonio e divorzio, di accertamento o disconoscimento di paternità o maternità, nonché di affidamento del minore e responsabilità genitoriale.
I centri di assistenza sociale (Centri za socijalnu skrb) sono enti pubblici che operano con l'obiettivo di proteggere e sostenere i minori, e possono influenzare le decisioni dei tribunali. Nei procedimenti giudiziari i centri di assistenza sociale possono avere lo status giuridico di parte nel processo o partecipare in qualità di intervenienti. Dal momento che svolgono un ruolo importante nella protezione dei minori nei procedimenti giudiziari, tali centri dispongono di varie opportunità per difendere l'interesse superiore dei minori.
Il Difensore civico per i diritti del minore è un'autorità indipendente, responsabile soltanto nei confronti del parlamento, alla quale incombono la tutela, il monitoraggio e la promozione dei diritti e degli interessi dei minori.
Non sono stati istituiti tribunali o istituzioni distinti competenti a trattare esclusivamente i diritti dei minori e dei giovani nei procedimenti amministrativi. I tribunali amministrativi esistenti (upravni sudovi) sono organi giurisdizionali con competenza generale a risolvere tutte le controversie amministrative, ivi comprese quelle riguardanti i giovani o i minori.
Tutte le autorità competenti che partecipano a procedimenti penali nei quali siano coinvolti giovani o minori in qualità di imputati o vittime devono agire con urgenza al fine di portare a termine le loro attività il prima possibile. A norma della legge sui tribunali per i minorenni (Zakon o sudovima za mladež), i procedimenti penali a carico di minori o di giovani adulti o i casi di tutela giuridica dei minori hanno carattere di urgenza e devono essere avviati e conclusi senza indebito ritardo. I procedimenti giudiziari a carico di minori autori di reati così come le indagini e le procedure svolte dalla polizia e dai pubblici ministeri hanno carattere di urgenza.
I ritardi nell'esecuzione delle sanzioni nei confronti dei più giovani devono essere ridotti al minimo e il giudice è tenuto ad avviare tali procedimenti senza indebito ritardo dopo che una decisione giudiziaria è divenuta definitiva e qualora non vi siano ostacoli giuridici alla sua esecuzione.
Sono urgenti i procedimenti in cui si decide su controversie relative ai diritti personali del minore e la prima udienza dovrebbe tenersi entro quindici giorni dalla data di avvio del procedimento. Le decisioni nell'ambito di procedimenti aventi per oggetto misure provvisorie, affidamento genitoriale e una relazione personale con il minore, così come le decisioni sul ritorno del minore devono essere pronunciate e trasmesse entro trenta giorni dalla data di avvio del procedimento. Il giudice di secondo grado deve pronunciare e trasmettere la decisione entro trenta giorni dalla data di ricevimento dell'impugnazione.
Ai sensi del codice di procedura penale (Zakon o kaznenom postupku), la vittima giovane o minorenne ha il diritto di essere sentita, di testimoniare e di partecipare ai procedimenti penali. Inoltre i minori o i giovani hanno diritto ad essere informati in merito ai fatti pertinenti, a presentare prove relative al reato e ai procedimenti penali, nonché a proporre impugnazione. Essi hanno il diritto di porre domande agli indagati, ai testimoni e ai periti nel corso delle udienze e di presentare le loro osservazioni e spiegazioni in merito a tali deposizioni.
Nella pratica, gli specialisti coinvolti nei procedimenti in materia di tutela dei minori valutano l'interesse superiore del minore e possono proporre al giudice una misura di protezione del minore. La valutazione dell'interesse superiore del minore si basa sui principi e sui metodi di lavoro di assistenti sociali, psicologi, insegnanti e altri professionisti.
Per assicurare il rispetto della Convenzione europea sull'esercizio dei diritti dei minori, il giudice può nominare un rappresentante speciale per il minore nel caso in cui il titolare della responsabilità genitoriale non sia autorizzato a rappresentare il minore a causa di un conflitto di interesse. Tale rappresentante è generalmente un avvocato con esperienza specifica in materia di procedimenti giudiziari riguardanti i minori. I rappresentanti speciali possono essere nominati in alcuni procedimenti giudiziari aventi per oggetto la detenzione di un minore o di un giovane, il divorzio e l'adozione, nonché nei casi riguardanti la tutela dei diritti personali e degli interessi del minore.
La tutela dell'interesse superiore del minore è uno dei principi sanciti dalla costituzione croata, in cui si afferma, tra le altre cose, che i genitori sono responsabili per la crescita, il benessere e l'istruzione dei loro figli e hanno la responsabilità di garantire il loro diritto a uno sviluppo personale pieno e armonioso. A norma del diritto pertinente, lo Stato deve dedicare particolare attenzione agli orfani e ai minori abbandonati dai loro genitori e tutti hanno il dovere sia di proteggere i minori sia di informare le autorità competenti in merito a ogni eventuale danno loro arrecato. I giovani, le madri e le persone con disabilità hanno diritto di ricevere una protezione speciale sul luogo di lavoro. Chiunque deve avere accesso all'istruzione a parità di condizioni. L'istruzione obbligatoria è gratuita, in conformità di quanto stabilito dalla legge.
La Croazia ha adottato una legge in merito all'esecuzione delle sanzioni imposte ai minori condannati per la commissione di reati (Zakon o izvršavanju sankcija izrečenih maloljetnicima za kaznena djela i prekršaje).
L'obiettivo di tale legge è stabilire:
I rappresentanti del centro di assistenza sociale competente ricoprono un ruolo significativo nel garantire il corretto trattamento dei minori/giovani autori di reati.
Il centro di assistenza sociale ha inoltre la responsabilità di convocare e istruire il minore in merito a qualsiasi misura correttiva, fornendogli tutte le informazioni e il sostegno necessari. Scopo delle misure correttive è prestare protezione, cure, assistenza, sorveglianza e istruzione generale e professionale ai minori autori di reati, in modo da influenzare la loro crescita e lo sviluppo della loro personalità complessiva e migliorare il loro senso di responsabilità affinché non commettano nuovi reati.
I tipi di misure correttive sono: ammonizione da parte del giudice, obblighi speciali (quali scusarsi con la parte lesa; riparare, nei limiti del possibile, il danno derivante dal reato; prendere parte alla normale istruzione scolastica; non assentarsi dal lavoro; prendere parte alla formazione attinente a una professione adeguata alle proprie capacità e preferenze; accettare un posto di lavoro e mantenerlo; utilizzare il proprio reddito sotto la sorveglianza e con la consulenza del responsabile della misura correttiva; prendere parte ad attività di organizzazioni umanitarie o attività di rilevanza locale o di protezione ambientale; astenersi dal visitare determinati luoghi, partecipare a determinati eventi o frequentare determinate persone in grado di influenzarlo negativamente; sottoporsi, previo consenso del proprio rappresentante legale, a cure mediche o a cure per la tossicodipendenza o altre dipendenze; partecipare a percorsi di terapia psicosociale individuali o di gruppo presso centri di consulenza giovanile; prendere parte a corsi di formazione professionale; non allontanarsi dal proprio luogo di residenza permanente o temporanea per un periodo di tempo prolungato senza l'autorizzazione del centro di assistenza sociale; essere rinviato al centro di controllo dell'idoneità alla guida competente per sostenere un esame della conoscenza delle norme stradali, non avvicinare o molestare la vittima), cure o sorveglianza supplementari, cure o sorveglianza supplementari durante la custodia diurna presso un istituto di correzione, rinvio a un centro disciplinare, rinvio a un istituto di correzione, rinvio a un centro di detenzione, rinvio a un istituto di correzione speciale.
Il collocamento presso un centro minorile a regime chiuso è un tipo di misura privativa della libertà specifico quanto alle condizioni che devono essere soddisfatte per la sua imposizione, alla sua durata e finalità e ai vincoli connessi alla sanzione. I ragazzi più grandi (ossia i minori che, al momento della commissione del reato, hanno un'età pari o superiore a 16 anni ma non hanno ancora compiuto 18 anni) autori di un reato possono essere collocati in un centro minorile a regime chiuso qualora abbiano commesso un reato punito dalla legge con una pena detentiva di almeno tre anni e qualora, a causa della natura e della gravità del reato, una misura correttiva non possa essere giustificata.
I minori o i giovani che non dispongono di capacità di agire sono rappresentati dai loro rappresentanti legali, che forniscono loro le informazioni sulle decisioni giudiziarie e sull'esecuzione delle sanzioni.
Nel corso dei procedimenti di esecuzione i giudici hanno il potere di disporre misure protettive al fine di proteggere i minori o i giovani da danni inutili subiti in seguito allo svolgimento di un procedimento extragiudiziale. Tali misure protettive consistono nella limitazione dei contatti inappropriati o in un contatto limitato con il genitore, il nonno, il fratello o la sorella (o il fratello o la sorella unilaterali) del minore o con il coniuge del minore.
Chiunque ha il diritto di impugnare una decisione emessa dall'organo giurisdizionale competente, conformemente alle disposizioni pertinenti del codice di procedura penale. Qualora siano vittime di reato, i minori o i giovani hanno diritto di impugnare una decisione di un organo giurisdizionale di primo grado al pari del procuratore, del convenuto e dell'avvocato della difesa. La parte lesa può impugnare la decisione contestando la pronuncia del giudice sulle spese del procedimento penale o sulla domanda di risarcimento. Tuttavia, qualora il pubblico ministero sia subentrato nell'esercizio dell'azione penale alla parte lesa che agiva in qualità di accusa privata, quest'ultima può fondare la propria impugnazione su uno qualsiasi dei motivi in base ai quali una sentenza può essere impugnata.
Chiunque sia legittimato a impugnare una sentenza che impone una pena nei confronti di un minore, una decisione che impone una misura correttiva nei confronti di un minore o una decisione di sospensione del processo può proporre impugnazione entro otto giorni dal ricevimento della sentenza o della decisione. Un avvocato della difesa o il pubblico ministero, il coniuge, un parente in linea retta, un genitore adottivo, un tutore, un fratello, sorella o un affidatario possono proporre impugnazione a favore del minore anche contro la sua volontà. Gli organi giurisdizionali di secondo grado possono riformare la decisione del giudice di primo grado imponendo una sanzione più severa nei confronti di un minore solo se ciò viene richiesto nell'impugnazione.
I minori e i giovani coinvolti nei procedimenti giudiziari hanno il diritto di presentare un ricorso, un'impugnazione o una richiesta ai sensi delle norme generali stabilite dal codice di procedura civile (Zakon o parničnom postupku) e dalla legge relativa alle obbligazioni (Zakon o obveznim odnosima).
Poiché di norma i minori e i giovani non dispongono di capacità giuridica, solitamente i loro genitori o tutori avviano azioni giuridiche specifiche a loro nome e per loro conto in qualità di rappresentanti legali. Il rappresentante legale può compiere tutti gli atti del processo a nome del minore, ivi compresa la proposizione di un'impugnazione. Un'impugnazione può essere proposta contro una sentenza emessa da un organo giurisdizionale di primo grado e sospende l'esecuzione della decisione giudiziaria pertinente. L'impugnazione può fondarsi su una violazione sostanziale delle disposizioni in materia di procedimenti civili, su un'esposizione dei fatti errata o incompleta e su un'erronea applicazione del diritto sostanziale. Il termine di impugnazione avverso la sentenza di un organo giurisdizionale di primo grado è di 15 giorni dalla data di ricevimento della sentenza.
La legge sulla famiglia (Obiteljski zakon) disciplina l'adozione considerandola una forma speciale di assistenza legale e alla famiglia e di protezione di minori privi di assistenza genitoriale adeguata, che crea un rapporto duraturo tra i genitori e il minore e conferisce l'autorità genitoriale ai genitori adottivi. I genitori adottivi devono essere cittadini croati (in via eccezionale è possibile ammettere all'adozione cittadini stranieri, se ciò è di particolare interesse per il minore), di età non inferiore ai 21 anni e avere almeno 18 anni di più dell'adottato. Un minore può essere adottato in forma congiunta da coppie sposate o coppie di fatto, da un coniuge/membro della coppia di fatto se l'altro coniuge/membro della coppia è il genitore biologico o adottivo, con il consenso dell'altro coniuge/membro della coppia di fatto, o da una persona non coniugata o che vive in un'unione di fatto.
L'adozione è possibile fino al compimento del diciottesimo anno di età del minore e un minore può essere adottato solo se è conforme ai requisiti di legge sull'adozione e se tale adozione risulta essere nel suo interesse. Un minore che abbia compiuto i 12 anni di età deve esprimere per iscritto il suo consenso all'adozione.
Il procedimento di adozione viene svolto dal centro di assistenza sociale del luogo di residenza permanente o temporanea degli aspiranti genitori adottivi.
Se il genitore adottivo o il minore è un cittadino straniero, l'adozione può essere accordata solo previo consenso del ministero responsabile per l'assistenza sociale.
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L'età minima per l'imputabilità penale a Cipro è pari a 14 anni. L'età minima alla quale è possibile agire in giudizio autonomamente è pari a 18 anni per qualsiasi genere di procedimento.
2.1. Giustizia penale
Generalmente, i minori non dispongono della capacità processuale e pertanto possono agire in giudizio solamente tramite i loro genitori/tutori.
Attualmente le cause penali che coinvolgono vittime minorenni sono competenza degli organi giurisdizionali penali ordinari. Esistono tuttavia leggi specifiche contenenti disposizioni che rispettano le esigenze dei minori e garantiscono la protezione di vittime o testimoni minorenni.
2.2. Giustizia civile
Non esistono istituzioni specializzate che si occupino dei minori nei procedimenti giudiziari civili.
2.3. Giustizia amministrativa
I servizi di assistenza sociale del ministero del Lavoro, dell'assistenza e della previdenza sociale si occupano della protezione e del sostegno dei minori per tutta la durata dei procedimenti giudiziari: tutti i servizi che prestano e le politiche che attuano hanno come priorità assoluta l'interesse superiore del minore.
2.4. Misure giuridiche e politiche messe in atto per evitare indebiti ritardi nel trattamento delle cause riguardanti i minori
Non sono previsti limiti di tempo relativi all'avvio o alla conclusione dei procedimenti, indipendentemente dal fatto che coinvolgano un minore o una persona maggiorenne.
Nei procedimenti civili ordinari i giudici si adoperano per quanto possibile (tenuto conto del loro elevato carico di lavoro) per dare priorità ai casi che coinvolgono i minori. Le richieste di provvedimenti provvisori vengono esaminate senza indebito ritardo.
2.5 Meccanismi di sostegno specifici per il minore
Per i procedimenti giudiziari civili non è prevista alcuna disposizione volta ad assicurare che i locali degli organi giurisdizionali siano adatti ai minori, né viene offerto alcun sostegno psicologico o di altra natura, a meno che non sia stata accertata l'esigenza specifica del minore di ricevere tale sostegno.
Non è previsto alcun obbligo di adeguare le udienze ai tempi e alla soglia di attenzione del minore. Qualora vengano presentati in giudizio immagini o altri materiali ritenuti dannosi per il minore, il giudice può richiedere che quest'ultimo abbandoni l'aula. L'unica misura protettiva disponibile nell'ambito dei procedimenti civili è la possibilità di procedere a porte chiuse.
In casi di violenza domestica, i servizi di assistenza sociale cooperano con tutti gli altri servizi competenti sulla base del manuale di procedura interdipartimentale approvato dal Consiglio dei Ministri nel 2002. In casi di abusi sessuali nei confronti di minori, i servizi di assistenza sociale cooperano con gli altri servizi competenti al fine di stabilire un approccio multidisciplinare.
L'accademia di polizia di Cipro, quale istituto di addestramento della polizia cipriota, organizza conferenze sulla gestione dei casi relativi ai minorenni a tutti i livelli di formazione della polizia, sia nel programma di formazione di base per allievi agenti di polizia sia in corsi avanzati e in corsi specializzati.
I funzionari dei servizi sociali ricevono una formazione iniziale e continua su questioni inerenti ai minori, ad esempio su come gestire un colloquio con un minore, un caso riguardante un minore ecc.
Per quanto riguarda i giudici dei tribunali civili e penali ordinari, non sono previsti obblighi di formazione relativi al trattamento dei minori durante i procedimenti giudiziari. I giudici partecipano di norma a seminari formativi e conferenze organizzati sia a Cipro sia all'estero.
Qualora debba prendere una decisione riguardo all'interesse superiore del minore, il giudice può tenere conto di una relazione preparata dai servizi di assistenza sociale, che contiene non solo le osservazioni del funzionario dei servizi sociali, ma anche le opinioni del minore.
È prevista una revisione esaustiva della legge sui minorenni autori di reati, al fine di garantire procedure più specifiche a favore dei minori e dei giovani. Tale revisione migliorerà e rafforzerà i procedimenti che coinvolgono i minori, promuovendo il loro interesse superiore.
Nel quadro dei procedimenti ordinari un minore può agire in giudizio e presentare impugnazioni e domande di controllo di legittimità tramite i suoi genitori o il suo tutore o rappresentante legale.
Per quel che concerne le richieste di risarcimento o indennizzo durante o dopo un processo penale in cui il minore è la vittima, l'azione civile ordinaria volta ad ottenere il risarcimento o l'indennizzo dev'essere proposta per conto del minore da un suo genitore o dal tutore. Per quanto riguarda invece i provvedimenti per il risarcimento delle vittime costituitesi parti civili direttamente nel processo penale, i tribunali penali ordinari hanno poteri limitati.
Qualora sussista un conflitto di interessi tra il minore e i suoi genitori o il suo tutore, i servizi di assistenza sociale possono affidare il minore al direttore dei servizi, il quale ne diviene il tutore e, se necessario, assegna al minore un rappresentante legale.
Nella Repubblica di Cipro sono riconosciuti tre tipi di adozione:
In tutti i casi l'interesse superiore del minore viene considerato come priorità assoluta, ai sensi dell'articolo 21 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
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Secondo il diritto lettone, le persone che hanno raggiunto la maggiore età, vale a dire 18 anni, hanno capacità giuridica nei procedimenti civili. Le cause relative ai minori sono intentate dinanzi al giudice dai loro rappresentanti legali. Nella maggior parte dei casi, i rappresentanti legali sono i genitori o il tutore del minore.
Nei casi previsti dalla legge, i minori hanno il diritto di far valere i loro diritti processuali civili in modo indipendente. In tali casi i rappresentanti legali possono essere chiamati a prestare assistenza al minore nel procedimento giudiziario. Va osservato che il minore ha il diritto di esprimere liberamente la propria opinione e, a tal fine, di ricevere e trasmettere qualsiasi tipo di informazione, nonché il diritto di essere ascoltato in qualsiasi causa o procedimento che lo riguardi. Se un minore è in grado di esprimere un parere, occorre tenerne conto in funzione della sua età e della sua maturità.
Il lavoro degli organi giurisdizionali è organizzato in modo tale da garantire che le cause che riguardano la tutela dei diritti e degli interessi dei minori siano trattate con urgenza.
Nelle cause che coinvolgono i minori, ad esempio le procedure di divorzio o di accertamento della filiazione e simili, la legge consente una maggiore discrezionalità nella divulgazione delle prove. Al fine di acquisire il punto di vista di un minore e sottoporlo al giudice, l'autorità comunale competente è generalmente adita, vale a dire un tribunale della famiglia composto da professionisti appositamente formati in grado di acquisire il punto di vista del minore in un ambiente familiare.
La tutela dei diritti dei minori è attuata in collaborazione con la famiglia, gli organi dell'amministrazione centrale e locale, le organizzazioni pubbliche e altre persone fisiche e giuridiche.
Conformemente alla legge sulla tutela dei diritti dei minori, la collaborazione tra gli organi dell'amministrazione centrale e quelli dell'amministrazione locale in materia di tutela dei diritti dei minori e dei diritti familiari di loro competenza è coordinata dal ministero delle Politiche sociali.
La Lettonia dispone di una procedura specifica (regolamento del Consiglio dei ministri n. 545, del 12 settembre 2017, sulla collaborazione istituzionale in materia di tutela dei diritti dei minori) che disciplina l'organizzazione della collaborazione tra gli organi dell'amministrazione centrale e locale e le organizzazioni non governative in materia. A tale organizzazione contribuisce il supporto fornito da gruppi collegiali consultivi istituiti a livello comunale nonché il Consiglio per la collaborazione in materia di questioni relative ai minori. I gruppi di collaborazione si occupano, tra l'altro, di esaminare singoli casi relativi a possibili violazioni dei diritti dei minori laddove sia necessaria un'azione e una collaborazione rapide tra più istituzioni e laddove la situazione non possa essere risolta da un'unica istituzione o si sia rivelata impossibile da risolvere per un lungo periodo di tempo.
La legge prevede una vasta gamma di esperti (giudici, pubblici ministeri, avvocati, ufficiali giudiziari e psicologi degli organi giurisdizionali) che valutano lo stato mentale dei minori, nonché notai certificati, personale di polizia che si occupa di minori, ecc., i quali sono tenuti ad acquisire conoscenze specialistiche nell'ambito della tutela dei diritti dei minori. La formazione dei giudici in materia di diritti dei minori è organizzata dal ministero della Giustizia.
Ai sensi della legge sulla tutela dei diritti dei minori, i diritti e l'interesse del minore prevalgono in tutti i rapporti giuridici che lo riguardano. In Lettonia tutte le azioni che interessano un minore, siano esse svolte da istituzioni governative centrali o locali, organizzazioni pubbliche, altre persone fisiche o giuridiche, organi giurisdizionali e altre istituzioni incaricate dell'applicazione della legge, devono rispettare in via prioritaria i diritti e l'interesse del minore.
L'interesse superiore del minore deve essere tutelato da qualsiasi persona fisica e giuridica in tutte le azioni e decisioni che, direttamente o indirettamente, lo riguardano o possono interessarlo. Nel determinare l'interesse superiore del minore, l'obiettivo dovrebbe essere quello di trovare una soluzione sostenibile per la situazione del minore, tenendo debitamente conto della sua situazione specifica e dei criteri stabiliti dalla legge.
Non appena una sentenza che incide sui diritti e sull'interesse del minore diventa esecutiva o è immediatamente esecutiva ma non è attuata, il rappresentante legale del minore può presentare un titolo esecutivo all'ufficiale giudiziario. Il giudice non informa personalmente il minore della propria decisione. Si presume che i genitori o il tutore del minore, in qualità di rappresentante legale, e agendo nell'interesse superiore del minore, illustrino la sentenza del giudice al minore in funzione della capacità dello stesso di comprenderla nonché le informazioni necessarie sui progressi compiuti nell'esecuzione della decisione. Se necessario, ai fini dell'esecuzione delle decisioni in materia di diritto di affidamento e di visita, l'ufficiale giudiziario collabora con il tribunale della famiglia, impartendo istruzioni affinché siano fornite le informazioni necessarie per l'esecuzione e le parti partecipino all'azione esecutiva.
Nei procedimenti civili, le cause che coinvolgono minori sono gestite dai loro rappresentanti legali, i quali sono generalmente i genitori o il tutore del minore. Se la legge consente ai minori di esercitare i loro diritti processuali civili in modo indipendente, sono chiamati anche i loro rappresentanti legali.
È previsto un ulteriore strumento di tutela per i minori provenienti da contesti di violenza familiare. Se un minore è oggetto di violenza o di controllo coercitivo, l'istanza di tutela nell'interesse superiore del minore può essere presentata non solo da uno dei genitori o dal tutore del minore, ma anche da un tribunale della famiglia o da un pubblico ministero. Ciò significa che se il rappresentante legale del minore, per qualsiasi motivo, non interviene per tutelare i diritti del minore, una delle suddette autorità competenti può presentare istanza al giudice. Va osservato che la protezione contro la violenza può essere richiesta in qualsiasi fase del procedimento civile, anche prima che sia intrapresa l'azione legale.
In Lettonia l'adozione di un minore è consentita se è nell'interesse superiore del minore stesso. Le basi giuridiche per l'adozione sono stabilite nel diritto civile. La procedura di adozione è disciplinata da un regolamento del Consiglio dei ministri. L'adozione è soggetta all'approvazione dell'organo giurisdizionale. Un minore può essere adottato se, prima dell'approvazione dell'adozione, è stato affidato alla cura e alla custodia dell'adottante e se un istituto di tutela e custodia istituito da un'autorità locale - un tribunale della famiglia - ha stabilito che il minore e l'adottante sono reciprocamente compatibili e vi sono ragionevoli motivi per ritenere che l'adozione farà sorgere un vero e proprio rapporto genitore/figlio tra gli stessi. Nel caso di un minore che abbia raggiunto l'età di 12 anni, è richiesto il suo consenso all'adozione.
La persona che intende adottare un minore deve presentare la relativa domanda al tribunale della famiglia. Al fine di accertare l'idoneità all'adozione, il tribunale della famiglia conduce un'indagine sulla famiglia adottiva conformemente alla procedura di adozione. Un minore può essere collocato presso una famiglia adottiva su decisione di un tribunale della famiglia.
Nei casi e secondo le procedure previste dalla legge, un minore può essere adottato in un paese straniero vincolato dalla convenzione dell'Aia del 29 maggio 1993 sulla protezione dei minori e sulla cooperazione in materia di adozione internazionale e dalla convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 20 novembre 1989, con il quale la Lettonia ha concluso un trattato bilaterale che definisce le specifiche della cooperazione giudiziaria reciproca nel settore delle adozioni straniere. Un minore può essere adottato all'estero non appena la Commissione per le adozioni straniere ha concluso che il processo di adozione internazionale è conforme ai principi di tutela dei diritti del minore stabiliti dalla legge e risponde all'interesse superiore del minore.
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In Lussemburgo, l'età minima alla quale è possibile agire in giudizio autonomamente in tutti gli ambiti giuridici è pari a 18 anni, con la sola eccezione dei minorenni emancipati, i quali possono agire in giudizio per conto proprio.
In Lussemburgo esiste un sistema giudiziario specializzato in materia di illeciti commessi da minori al di sotto dell'età minima per l'imputabilità penale. L'età minima per la responsabilità penale in Lussemburgo è pari a 18 anni, pertanto secondo l'ordinamento giuridico lussemburghese un soggetto di età inferiore ai 18 anni non commette un "reato", bensì un "atto qualificato come reato", per il quale è competente il Tribunale per i minorenni, un organo giurisdizionale specializzato responsabile dell'applicazione di misure protettive, di affidamento e/o in materia di educazione.
Eccezion fatta per alcune questioni di diritto di famiglia e di tutela dei minori, le cause di diritto civile vengono trattate dagli organi giurisdizionali civili. Nell'ambito della giustizia amministrativa non esistono tribunali speciali per la famiglia e i giovani. I tribunali amministrativi esaminano solo le decisioni in materia di asilo e di migrazione.
Non esistono disposizioni specifiche per garantire che i procedimenti civili riguardanti i minori si svolgano senza indebiti ritardi. Per quanto riguarda i termini processuali, si applicano le norme generali (le medesime applicabili agli adulti): tali norme differiscono a seconda dell'organo giurisdizionale che esamina la causa.
Tale servizio può fornire assistenza al minore nell'accesso ai mezzi di ricorso. Il minore può inoltre essere assistito da un avvocato.
La valutazione di tale interesse del minore è compito dei giudici, i quali possono tenere conto, ai fini della valutazione, di diversi fattori, tra cui il benessere del minore, fattori sociali ecc. Nonostante gli obblighi giuridici in vigore, il tribunale può tenere conto del parere del minore nel valutare il suo interesse superiore. Il minore può esprimere le sue opinioni nel corso di un'audizione in materia civile, ad esempio in merito alla responsabilità genitoriale.
Tutti i giudici rispettano gli strumenti giuridici internazionali, quali la Convenzione europea sull'esercizio dei diritti dei minori, e la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo.
I minori non possono richiedere autonomamente l'esecuzione di una sentenza emessa da un organo giurisdizionale: il loro rappresentante legale esercita tale diritto per loro conto.
Qualora sia stata emessa una decisione nei confronti di un convenuto minorenne, devono essere sottoposti a esecuzione i beni del minore. I convenuti minorenni che non adempiono gli obblighi derivanti da una decisione giudiziaria non possono essere sottoposti a misure coercitive di detenzione.
Il minore rappresentato da un avvocato può richiedere autonomamente l'esecuzione di una sentenza emessa da un organo giurisdizionale nelle cause riguardanti la protezione del minore.
Il minore che voglia presentare un ricorso o un'impugnazione oppure avvalersi dei meccanismi di controllo di legittimità dinanzi a una giurisdizione ordinaria deve essere rappresentato dal suo rappresentante legale, ad eccezione dei minori emancipati, i quali possono agire in giudizio autonomamente.
Poiché assiste il minore e compie ogni atto a suo nome, il rappresentante legale del minore è autorizzato a presentare conclusioni o impugnazioni anche senza il consenso del minore. In casi di conflitto di interesse tra il minore e i suoi genitori, il giudice può nominare un amministratore ad hoc.
Le decisioni pronunciate dal Tribunale per i minorenni possono inoltre essere impugnate dal minore con il sostegno di un avvocato.
L'adozione è aperta a tutti i residenti in Lussemburgo, siano essi cittadini lussemburghesi o no, e ai non residenti che desiderano adottare una persona residente in Lussemburgo.
I requisiti per l'adozione sono disciplinati dalla legge nazionale degli adottanti.
Nel caso di adozione da parte di due coniugi di diversa nazionalità o apolidi, si applica la legge del loro luogo di residenza abituale comune al momento della richiesta.
Per gli adottati si applica la legge del loro paese di origine, a meno che l'adozione prevista non conferisca loro la cittadinanza dell'adottante. In caso di conflitto di norme giurisdizionali, si applica la legge del paese in cui l´adozione è validamente conclusa.
Chiunque intenda adottare un minore deve prima contattare il ministero della Pubblica istruzione, dei minori e dei giovani (MENJE) per presentare una domanda di adozione. La valutazione dell'idoneità all'adozione dei richiedenti è preceduta dal "corso di preparazione all'adozione".
Il Centro per l'adozione (Maison de l'Adoption) è un servizio di consulenza sull'adozione per le persone interessate (futuri adottanti e adottati, famiglie adottive, professionisti coinvolti nelle adozioni).
Il servizio presta sostegno durante e dopo la procedura di adozione tramite consulenze personalizzate.
La procedura di adozione in Lussemburgo si compone di diverse fasi.
Giustizia a misura di minore in Lussemburgo (in inglese e in francese) (989 Kb)
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Esistono varie definizioni di ciò che la legge intende per "minore" (ad esempio nell'ambito della capacità giuridica del minore) nel quadro giuridico maltese.
L'età minima per l'imputabilità penale a Malta è pari a 14 anni. L'età minima alla quale è possibile agire in giudizio autonomamente è pari a 18 anni per qualsiasi genere di procedimento.
In ambito penale, l'organo giurisdizionale specializzato che si occupa dei minori autori di reato è il Tribunale per i minorenni. Le audizioni di vittime minorenni sono condotte mediante collegamenti video. Procedimenti civili: i minori di età inferiore ai diciotto anni non possono agire o resistere in giudizio se non attraverso un genitore, tutore o curatore. Ciononostante, nei casi di separazione personale o di divorzio il giudice deve sempre tenere in considerazione l'interesse superiore del minore nel corso del procedimento. Sono procedimenti giudiziari amministrativi riguardanti i minori quelli aventi ad oggetto: la protezione dei minori, le adozioni, l'affidamento, i richiedenti asilo non accompagnati e i minori nel contesto delle procedure d'asilo.
Le misure giuridiche e politiche in vigore al fine di evitare indebiti ritardi nel trattamento delle cause riguardanti i minori variano in base alle circostanze: nelle cause penali tali misure variano a seconda che il minore sia vittima o autore di un reato. Nelle cause civili che riguardano il diritto di famiglia è tenuto in considerazione l'interesse superiore del minore. Nelle cause di diritto amministrativo riguardanti i minori, le misure di affidamento sono esaminate dal Tribunale per i minorenni, che è un organo giurisdizionale specializzato.
Nel diritto maltese non esiste una norma generale che stabilisca le condizioni per le audizioni dei minori vulnerabili durante i diversi procedimenti penali o amministrativi esistenti. Esistono norme contenute nella legislazione e nelle varie procedure applicate dagli organi giurisdizionali e quasi giurisdizionali al fine di rendere tali procedimenti penali e amministrativi conformi all'articolo 12 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. A Malta i minori possono partecipare a un procedimento in qualità di testimoni; è tuttavia essenziale per il giudice accertarsi che il testimone minorenne comprenda che non si devono fornire false testimonianze.
Il monitoraggio e l'esecuzione delle decisioni nei processi riguardanti i minori dipendono dal tipo di procedimento. Il diritto maltese prevede le seguenti misure penali: la condanna, le misure di affidamento, le decisioni di sospensione condizionale della pena e la libertà condizionale. Le decisioni nelle cause civili in cui il minore è parte attrice o convenuta sono eseguite allo stesso modo delle decisioni riguardanti una parte attrice o convenuta maggiorenne. Nell'ambito dei procedimenti amministrativi, ai sensi del diritto maltese il minore non può agire né resistere in giudizio se non tramite un genitore che ne eserciti la responsabilità genitoriale o, in sua assenza, un tutore o un curatore. I procedimenti riguardanti la protezione dei minori possono essere avviati dal servizio giuridico dell'Agenzija Appogg o da un avvocato privato.
L'ordinamento maltese non prevede diritti specifici per le vittime minorenni nei procedimenti penali: tali diritti sono infatti previsti dalla legge e si applicano a tutte le vittime, siano esse minorenni o maggiorenni. Per quanto riguarda i procedimenti civili o amministrativi, i minori possono agire in giudizio, presentare impugnazioni o avvalersi dei meccanismi per il controllo di legittimità tramite un genitore, un tutore o un curatore. Nell'ambito di procedimenti contenziosi tra i titolari della responsabilità genitoriale dinanzi a un tribunale per la famiglia, è possibile nominare un avvocato che rappresenti l'interesse del minore.
La procedura di adozione a Malta si compone di diverse fasi.
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Il codice di procedura civile austriaco stabilisce i principi generali per le audizioni di minori, ossia di persone di età inferiore a 18 anni, nei procedimenti civili. Tali principi mirano a soddisfare il particolare bisogno di protezione dei minori in situazioni di interrogatorio particolarmente difficili. Nel caso dei minori è possibile rinunciare all'audizione, del tutto o in parte, su richiesta o d'ufficio, qualora l'esame possa di per sé mettere a repentaglio il benessere del minore, tenendo conto della maturità mentale, dell'oggetto dell'esame e dello stretto rapporto del minore con le parti in causa nel procedimento, e qualora non vi sia altro modo per proteggere il minore stesso. Nel caso in cui l'audizione possa mettere a repentaglio il benessere del minore solo se tenuta in presenza delle parti o dei loro rappresentanti, è possibile tenere un'audizione separata (ossia in una sede differente) condotta se necessario da esperti adeguatamente qualificati. Nel corso dell'audizione il minore può essere accompagnato da una persona di sua fiducia, se ciò è nell'interesse del minore. Se l'oggetto dell'azione civile ha un legame materiale con un procedimento penale, e la vittima in tale procedimento penale (che sia un minore di età inferiore a 14 anni) dev'essere sentita nel procedimento civile, normalmente occorre nominare un esperto adeguatamente qualificato per condurre l'interrogatorio. Nell'ambito di un'udienza pubblica l'interrogatorio, se necessario, può svolgersi a porte chiuse.
Si definisce reato minorile un atto commesso da una persona di età compresa fra i 14 e i 18 anni (articolo 1, commi 1, 2 e 3, della legge sul Tribunale per i minorenni [Jugendgerichtsgesetz, JGG]).
I reati commessi da minori di età inferiore a 14 anni non sono perseguibili per legge. In risposta a tali reati il tribunale tutelare/tribunale della famiglia può soltanto adottare misure per tutelare e promuovere lo sviluppo personale del minore (articolo 4, comma 1, JGG).
Inoltre il minore (di età compresa fra 14 e 18 anni) che commette un reato non è punibile se:
1. non è, per motivi particolari, sufficientemente maturo per riconoscere l'illiceità dell'atto o per agire di conseguenza, oppure
2. commette il reato prima di aver compiuto 16 anni di età, non commette colpa grave e non vi sono motivi specifici che esigano l'applicazione della giustizia minorile per dissuaderlo dal commettere reati.
Il principio ispiratore della giustizia minorile, sancito in primo luogo dalla JGG, è quello della prevenzione, e intende impedire che l'autore del reato commetta altri reati, aiutandolo a diventare un cittadino responsabile e rispettoso delle leggi (articolo 5, comma 1). Alcune disposizioni procedurali della JGG e talune limitazioni alla severità delle sanzioni si applicano anche alle persone di età compresa tra 18 e 21 anni, che sono considerate "giovani adulti" (articolo 1, comma 5, e articolo 19 JGG).
Di norma nei procedimenti contro minori autori di reati, e in gran parte dei casi contro giovani adulti, il periodo massimo di reclusione e l'ammenda giornaliera massima sono dimezzati. Non esiste una sanzione minima. Le ammende calcolate in base al valore, al beneficio o al danno, compreso l'indennizzo per il valore e la confisca, si possono imporre soltanto nella misura in cui non mettano a repentaglio l'ulteriore sviluppo dell'imputato (articolo 5, commi 4, 5 e 6, JGG).
I minori e i giovani adulti autori di reati non possono essere condannati all'ergastolo. I reati punibili con la reclusione a vita e i reati punibili con la reclusione a vita da 10 a 20 anni comportano una pena detentiva compresa tra uno e 15 anni qualora il reato sia stato commesso da un minore di età pari o superiore a 16 anni, e nel resto dei casi una pena detentiva compresa tra uno e 10 anni (articolo 5, comma 2, JGG). Un reato punibile con una pena detentiva da 10 a 20 anni è punibile con una pena detentiva da sei mesi a 10 anni (articolo 5, comma 3, JGG).
Il procedimento penale minorile austriaco, che si potrebbe definire con il termine "depenalizzazione processuale", prevede la possibilità di desistere dall'azione penale o di rinunciarvi. La procura deve desistere dall'azione penale nei confronti di un minore autore di un reato se il reato commesso è punibile soltanto con un'ammenda o con una pena detentiva fino a cinque anni, e non sembrano necessarie altre misure per dissuadere il giovane autore di un reato dal commettere altri reati. Il presunto responsabile però deve essere sempre perseguito se l'atto commesso ha provocato la morte di un essere umano (articolo 6, comma 1, JGG). Alle stesse condizioni il giudice, dopo aver avviato il procedimento preliminare o aver presentato i capi d'imputazione, deve interrompere il procedimento relativo a un reato con un'ordinanza fino alla conclusione del procedimento principale (articolo 6, comma 3, JGG).
Qualora si ritenga necessario informare formalmente il presunto responsabile della natura illecita di taluni atti come quello denunciato e delle possibili conseguenze, il tribunale tutelare deve agire in questo senso su richiesta della procura (articolo 6, comma 2, JGG).
Inoltre, a condizione che il reato commesso non si debba considerare grave, non abbia provocato la morte di una persona e la pena non sembri necessaria per dissuadere l'imputato dal commettere altri reati, la procura è tenuta a offrire all'imputato misure alternative.
Ci sono quattro tipi di misure alternative: pagamento di un'ammenda (articolo 200 del codice di procedura penale (Strafprozessordnung, StPO), lavoro a favore della collettività (articoli 201 e 202 StPO), periodo di prova con il sostegno di un funzionario addetto alla sorveglianza e a determinate condizioni (articolo 203 StPO), e infine mediazione vittima-autore del reato (articolo 204 StPO). Alle stesse condizioni, il giudice può anche porre fine al procedimento penale e ordinare misure alternative.
Un'altra risposta possibile è la dichiarazione di colpevolezza senza comminare una sanzione (articolo 12 JGG) oppure con riserva di sanzione (articolo 13 JGG). Delle condizioni possono far parte istruzioni, assistenza durante la libertà provvisoria e ordinanze del giudice.
A norma dell'articolo 12 JGG il giudice dovrebbe rinunciare alla condanna qualora si debba imporre una pena lieve a un minore autore di un reato, e si possa presumere che la condanna sia sufficiente di per sé a dissuadere l'autore del reato dal commettere altri reati.
A norma dell'articolo 13 JGG non è possibile irrogare una sanzione per un reato commesso da un minore durante un periodo di prova compreso fra uno e tre anni, qualora si possa presumere che la condanna e la minaccia della sanzione, di per sé o unite ad altre misure, siano suscettibili di dissuadere il responsabile dal commettere ulteriori reati.
La possibilità di condanna con o senza sospensione condizionale completa l'elenco delle risposte giudiziarie alla delinquenza minorile.
Qualora si ritenga necessario informare formalmente il presunto responsabile della natura illecita di taluni atti come quello denunciato e delle possibili conseguenze, il tribunale tutelare deve agire in questo senso su richiesta della procura (articolo 6, comma 2, JGG).
Per evitare le conseguenze negative, in particolare di pene detentive brevi, la custodia cautelare si dovrebbe imporre soltanto in caso di necessità e qualora non siano possibili altre risposte. Non è possibile imporre la custodia cautelare per reati minori.
I pubblici ministeri e i giudici sono tenuti a valutare costantemente se la custodia cautelare sia necessaria. Pertanto, oltre che per esplorare altre possibilità procedurali, è necessario organizzare incontri con la partecipazione della rete sociale del minore autore di un reato (Sozialnetzkonferenz) in modo da evitare la custodia cautelare.
In quasi tutti i casi occorre poi svolgere una valutazione individuale ("studio sui trascorsi del minore") che dovrebbe tener conto, in particolare, della personalità e della maturità, del contesto economico, sociale e familiare - compreso l'ambiente di vita - e della particolare vulnerabilità del minore autore del reato.
Ultimo ma non meno importante aspetto, ai sensi del diritto penale minorile austriaco i giudici e i pubblici ministeri che partecipano a procedimenti penali nei confronti di minori devono possedere competenze specifiche in questo settore e possono accedere a una formazione ad hoc.
In conclusione gli "strumenti" della legge austriaca sul Tribunale per i minorenni consentono a pubblici ministeri e giudici di adottare le migliori decisioni possibili nei procedimenti penali contro i minori autori di un reato e assicurano il massimo livello di misure di giustizia riparativa.
Il recepimento nel diritto nazionale della direttiva sui procedimenti penali minorili (direttiva (UE) 2016/800 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell'11 maggio 2016, sulle garanzie procedurali per i minori indagati o imputati nei procedimenti penali, GU L 132 dell'11.5.2016, pag. 1) garantisce inoltre che i minori siano rappresentati attivamente da un difensore nel corso del primo interrogatorio condotto dalla polizia (garanzia in ogni caso già prevista in tutti i procedimenti penali senza eccezione). Gli interrogatori disposti dalla polizia o da altre autorità di contrasto devono essere oggetto di registrazione audiovisiva ove ciò risulti proporzionato (in particolare se non è presente un difensore); i diritti all'informazione dei minori indagati sono stati ampliati conformemente alle disposizioni della direttiva sui procedimenti penali minorili. Le rimanenti disposizioni della direttiva prevedono diritti già contemplati nella JGG.
I procedimenti penali austriaci, oltre ai diritti generali delle vittime (articoli 66 e segg. StPO) prevedono un'ampia gamma di misure e diritti specifici per la protezione delle vittime minorenni, ad esempio:
L'assistenza psicosociale e giudiziaria è concessa:
Il sostegno alle vittime, che è necessario per tutelare i diritti delle vittima, dev'essere assicurato dall'istituzione di sostegno alle vittime.
L'assistenza psicosociale consiste nel preparare la vittima al procedimento penale e alla connessa pressione emotiva, nonché nell'accompagnarla negli interrogatori in qualità di testimone, offrendo assistenza giudiziaria e consulenza legale, oltre che la rappresentanza legale della vittima nel procedimento penale da parte di un avvocato (articolo 66 ter StPO). Alle persone la cui integrità sessuale può essere stata violata e che non hanno ancora raggiunto i 14 anni di età si concede di norma il sostegno psicosociale.
Il ministro federale della Giustizia è autorizzato a stipulare contratti con istituzioni idonee di lunga tradizione per offrire sostegno alle persone di cui al paragrafo 1, dopo aver verificato i requisiti legali (articolo 66 ter, comma 3, prima parte della frase, StPO). Il ministero federale della Giustizia ha stipulato contratti con un notevole numero di istituzioni idonee di lunga tradizione per offrire assistenza psicosociale e/o giudiziaria; molte di queste, come i centri di protezione dei minori, i centri di prevenzione della violenza e i centri d'intervento, sono specializzate nel lavoro con i minori.
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Secondo il codice civile (Código Civil), i minori, cioè le persone che non hanno ancora compiuto 18 anni, di norma non hanno capacità giuridica e sono dunque rappresentati dai genitori, che esercitano la responsabilità genitoriale, e anche dai tutori. Sono, queste, forme di rappresentanza legale in cui determinate persone agiscono per conto e nell'interesse del minore.
I minori al di sotto dei 18 anni, di norma, non godono di capacità giuridica. Possono essere rappresentati in giudizio dai loro rappresentanti, salvo per atti che possono compiere personalmente e liberamente. I minori la cui responsabilità genitoriale è condivisa da entrambi i genitori, sono rappresentati in giudizio da questi ultimi e per avviare un'azione legale è necessario il consenso di entrambi.
Le conseguenze per minori che commettono atti considerati reato dal diritto penale dipendono dalla fascia d'età, la quale a sua volta deriva dall'applicazione di diversi regimi giuridici. Pertanto, se tali atti vengono commessi:
La struttura giudiziaria portoghese comprende tribunali specializzati per i minori, che si occupano di materie quali la disciplina delle responsabilità genitoriali, gli obblighi di mantenimento, l'adozione, l'applicazione di misure di protezione e altre materie. I casi in materia di asilo, immigrazione e relativi ai rifugiati che coinvolgono i minori sono esaminati dai tribunali amministrativi.
I punti 3 e 4 riguardano esempi di adattamento dei procedimenti giudiziari che coinvolgono i minori. Un altro esempio riguarda le modifiche al codice di procedura penale derivanti dal recepimento della direttiva (UE) 2016/800:
In materia civile:
In materia penale:
Nei procedimenti giudiziari civili e in materie relative alla disciplina dell'esercizio della responsabilità genitoriale, il minore che ha più di 12 anni o, se ne ha meno, che ha la capacità di comprendere le questioni in discussione, considerata la sua età e maturità, deve essere sentito. Il principio secondo cui i minori devono poter partecipare ed essere sentiti è uno dei principi guida della procedura di tutela civile disciplinata dal quadro giuridico della procedura di tutela civile. L'articolo 5, primo comma, di tale quadro giuridico stabilisce che il minore ha diritto di essere sentito e che la sua opinione sia tenuta in considerazione dalle autorità giudiziarie nel determinare il suo interesse superiore.
Se un minore è vittima di un reato, vige lo statuto di vittima di reato (Estatuto da Vítima), approvato con la legge n. 130/2015 del 4 settembre 2015 che recepisce la direttiva 2012/29/UE, che in particolare sancisce
i) il diritto del minore di essere sentito nel procedimento penale tenendo in considerazione la sua età e maturità;
ii) l'obbligo di nominare un avvocato qualora sussista un conflitto di interessi tra il minore e i genitori, il rappresentante legale o il tutore di fatto, e il minore, la cui maturità è adeguata, ne abbia fatto richiesta all'organo giurisdizionale; e
iii) la possibilità di eseguire registrazioni audiovisive delle audizioni effettuate nel corso delle indagini penali affinché possano essere utilizzate come elemento di prova nel processo. A tal fine le audizioni avvengono in un contesto informale e privato per garantire, in particolare, la spontaneità e la sincerità delle risposte.
Il diritto dei minori a partecipare e a essere sentiti è sancito dalla legge sulla protezione dei minori in pericolo in quattro tipi di disposizioni:
a) le disposizioni riguardanti i minori dai 12 anni in su;
b) le disposizioni riguardanti i minori di età inferiore ai 12 anni,
c) le disposizioni riguardanti i minori senza riferimento all'età e
d) le disposizioni contenenti solo il criterio della maturità.
Uno dei principi generali che caratterizza la procedura di tutela prevista dalla legge sulla tutela educativa è l'audizione dei minori (articolo 47). Tale legge stabilisce anche il diritto del minore di partecipare a ogni fase del procedimento, anche se si trova in stato di detenzione o di custodia; la partecipazione deve avvenire in modo tale che il minore si senta libero e il più possibile a suo agio (articolo 45).
Di norma, le decisioni pronunciate nei procedimenti civili che coinvolgono minori come attori o convenuti sono eseguite allo stesso modo di quelle che coinvolgono adulti nelle stesse condizioni.
Tuttavia ci sono materie e circostanze che giustificano l'esistenza di un quadro giuridico specifico. Ad esempio, per quanto riguarda la disciplina dell'esercizio della responsabilità genitoriale, nei casi in cui vi sia il rischio che la decisione non sia rispettata, il giudice può ordinare che l'esecuzione di quanto disposto dai servizi di consulenza tecnica sia monitorata per un periodo di tempo determinato (quadro giuridico sui procedimenti di tutela civile). Nel caso dell'obbligo al mantenimento, l'omissione del versamento dell'assegno è punibile per legge, anche se è necessaria una denuncia per avviare un procedimento penale (articolo 250 del codice penale (Código Penal)).
In virtù del diritto penale, le tre misure cautelari previste dalla legge sulla tutela educativa (ritorno del minore presso i genitori, il rappresentante legale, la famiglia affidataria, il tutore di fatto o un'altra persona idonea, con obblighi a carico del minore; la custodia del minore in un istituto pubblico o privato; la custodia del minore in un centro di detenzione), adottate d'ufficio o su istanza, sono sostituite se il giudice conclude che la misura non porta agli esiti previsti. In ogni caso sono riesaminate d'ufficio dal giudice ogni due mesi.
Nella sua decisione, il giudice designa l'organismo responsabile di monitorare e garantire l'esecuzione della misura. Salvo nei casi in cui la legge stabilisce l'organismo responsabile dell'esecuzione della misura e del relativo monitoraggio, il giudice può affidarne l'esecuzione a un servizio pubblico, a un istituto assistenziale, a un'organizzazione non governativa, a un'associazione, a un club sportivo o a qualsiasi altro soggetto pubblico o privato ritenuto adeguato. L'organismo designato deve informare il giudice, alle condizioni e alle scadenze previste dalla legge o, qualora la legge non preveda nulla in proposito, alle scadenze stabilite dal giudice, circa l'esecuzione della misura e i progressi nel processo educativo del minore, come pure circa ogni circostanza che possa giustificare una revisione delle misure.
L'adozione è una forma di instaurazione di un rapporto di parentela tra un minore privo di famiglia e una persona o una coppia e deve essere pronunciata mediante sentenza. La decisione dell'organo giurisdizionale in merito all'adozione è emanata solo se esistono motivi legittimi per l'adozione; se la decisione comporta benefici reali per il minore; se non impone sacrifici ingiusti agli altri figli del o degli adottanti e se si può ragionevolmente prevedere che il legame tra l'adottante o gli adottanti e il minore sarà identico a quello di consanguineità.
Con la sentenza di adozione, il minore adottato:
In virtù del codice civile, possono adottare un minore:
Si osservi che, in linea di massima:
L'adottato di età superiore ai 12 anni deve acconsentire all'adozione. L'adottato deve essere sentito dal giudice in presenza del pubblico ministero, alle condizioni e secondo le norme previste per l'audizione dei minori nei procedimenti di tutela civile.
In virtù della legge n. 143/2015 dell'8 settembre 2015, gli adottati di età inferiore ai 16 anni non possono richiedere l'accesso alle informazioni sulle loro origini. Dopo il compimento dei 16 anni, l'adottato può richiedere esplicitamente tale accesso; tuttavia, fino al compimento dei 18 anni, è sempre necessario il consenso dei genitori adottivi o del rappresentante legale. Se la richiesta di accesso alle informazioni è basata su gravi motivi, in particolare se è a rischio la salute del minore adottato, il giudice può, su richiesta dei genitori o del pubblico ministero, autorizzare l'accesso alle informazioni sulla storia personale del minore adottato.
La legge n. 143/2015 dell'8 settembre 2015 disciplina le procedure di adozione nazionale e internazionale e l'intervento delle autorità competenti in tali procedure.
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La capacità giuridica (capacitatea de folosinţă) è la capacità della persona di essere titolare di diritti e obblighi civili. Ogni persona acquisisce la capacità giuridica alla nascita e la perde alla sua morte.
La capacità di agire (capacitatea de exerciţiu) è la capacità della persona di compiere atti giuridici civili in modo indipendente. La piena capacità di agire si acquisisce al compimento del diciottesimo anno di età.
Attraverso il matrimonio anche i minori acquisiscono la piena capacità di agire.
Sulla base di motivi ragionevoli, il giudice tutelare (instanţa de tutelă) può riconoscere la piena capacità di agire di minori che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età. A tal fine saranno ascoltati anche i genitori o i tutori del minore, tenendo conto, se del caso, anche del parere del consiglio di famiglia.
I minori che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età dispongono di una limitata capacità di agire.
Gli atti giuridici compiuti da una persona dotata di limitata capacità di agire sono conclusi da tale persona con il consenso dei genitori o, se del caso, del tutore e, nei casi previsti dalla legge, tenendo conto anche del parere dell'eventuale consiglio di famiglia e con l'autorizzazione del giudice tutelare.
Le persone fisiche che non dispongono della capacità di agire (minori di età inferiore a 14 anni, persone soggette a speciali misure di tutela) saranno rappresentate da un rappresentante legale.
In ambito penale, i minori di età inferiore a 14 anni non sono penalmente responsabili. I minori di età compresa tra 14 e 16 anni sono penalmente responsabili solo se viene dimostrato che hanno commesso l'atto con discernimento, mentre i minori che hanno compiuto 16 anni sono penalmente responsabili a norma di legge.
Nei confronti di un minore che aveva un'età compresa tra 14 e 18 anni quando è stato commesso il reato viene adottata una misura educativa non detentiva. Nei confronti di un minore di età compresa tra 14 e 18 anni può essere adottata una misura educativa detentiva nei casi seguenti:
Il Tribunale di Brașov per i minori e le famiglie (Tribunalul pentru Minori şi Familie Braşov) è l'unico tribunale specializzato di questo tipo presente in Romania.
Il tribunale specializzato è competente sia per i procedimenti penali (in cui almeno uno degli imputati o una delle persone lese/parti civili è minorenne) sia per i procedimenti civili (controversie in materia di collocamento e adozione).
Per quanto riguarda la competenza territoriale, il tribunale dei minori e delle famiglie di Brașov è competente nel distretto di Brașov, mentre gli altri procedimenti riguardanti minori si svolgono dinanzi ai tribunali ordinari.
In caso di vittime minorenni, la valutazione e la fornitura di servizi di sostegno e protezione sono di competenza dei servizi specializzati in seno alle direzioni generali per l'assistenza sociale e la protezione dei minori (Direcțiile Generale de Asistență Socială și Protecție a Copilului). Tali servizi sono responsabili dell'intervento in casi di abuso, abbandono, tratta, migrazione e rimpatrio ai sensi della legge n. 272/2004 sulla protezione e promozione dei diritti dei minori e della decisione governativa n. 49/2011 che approva la metodologia quadro per la prevenzione e l'intervento di squadre multidisciplinari e reti in caso di violenza infantile e domestica e la metodologia di intervento multidisciplinare e interistituzionale nei casi riguardanti minori sfruttati e minori a rischio di sfruttamento lavorativo, minori vittime della tratta di esseri umani e minori migranti rumeni che sono vittime di altre forme di violenza in altri Stati.
Nel 2020 è stato istituito presso il ministero della Giustizia (Ministerul Justiției) un gruppo di lavoro dedicato alle questioni relative alle vittime. Tra gli obiettivi più importanti perseguiti dal gruppo di lavoro figurano i seguenti: creazione di sale specifiche per l'audizione dei minori, erogazione di formazione specialistica ai professionisti per quanto riguarda la gestione di diversi tipi di reati e di vittime, creazione di una rete informale di professionisti responsabile di interagire con le vittime di reati sessuali e miglioramento dei servizi forensi a disposizione delle vittime di reato.
Save the Children Romania (Salvaţi Copiii România), in collaborazione con il settore 6 della direzione generale per l'assistenza sociale e la protezione dei minori (Direcţia Generală de Asistenţă Socială şi Protecţia Copilului Sector 6) a Bucarest, ha aperto il primo centro pilota Barnahus per i minori vittime di abusi sessuali e di violenza domestica estrema. Il centro si basa sul modello Barnahus che integra servizi complessi, valutazione psicologica e medica, ascolto e protezione dei minori vittime di abusi sessuali e di violenza domestica estrema.
All'inizio del 2022 la procura presso l'Alta corte di cassazione e di giustizia (Înalta Curte de Casație și Justiție), in collaborazione con l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), il ministero della Giustizia e le direzioni generali per l'assistenza sociale e la protezione dei minori, ha dato inizio all'attuazione di un progetto con l'obiettivo generale di garantire un sistema di giustizia penale efficiente, accessibile e di qualità per i minori vittime di reato e vittime di reati generati dall'odio. Il progetto prevede la ristrutturazione, l'organizzazione e l'allestimento di 35 sale per l'audizione dei minori, l'elaborazione di due analisi tematiche sulla situazione relativa ai reati generati dall'odio e sulla situazione dei minori in quanto vittime di reato, la redazione di guide (individuazione e perseguimento dei reati generati dall'odio/audizione delle vittime minorenni e perseguimento dei reati commessi nei loro confronti) e l'erogazione di formazione specialistica ai pubblici ministeri e ad altre categorie professionali al fine di migliorare la conoscenza e la consapevolezza delle esigenze delle vittime di reati generati dall'odio e dei minori vittime di reato, compresi quelli appartenenti alla minoranza rom.
Nell'ambito dell'attuazione del progetto predefinito di formazione giudiziaria professionale e sviluppo di capacità, il Consiglio superiore della magistratura (Consiliul Superior al Magistraturii) mette attualmente a disposizione 47 sale per l'audizione dei minori dislocate nei tribunali di tutto il paese, in linea con le norme internazionali in materia di audizione dei minori.
Allo stesso tempo il codice di procedura penale (Codul de procedură penală) prevede che, al fine di tutelare la vita privata o la dignità della persona lesa, o qualora il rilascio o la fuga dell'autore del reato possa mettere in pericolo la vita privata o la dignità della persona lesa o causarle un danno, a prescindere dalla sua natura e dalla sua entità, il pubblico ministero può disporre che siano adottate le misure di protezione previste dalla legge nei confronti della persona lesa. Sono considerati vulnerabili i minori, le vittime che dipendono dall'autore del reato, le vittime di terrorismo, criminalità organizzata, tratta di esseri umani, violenze che si verificano nell'ambito di una relazione stretta, nonché violenze e sfruttamento di natura sessuale, le vittime di reati generati dall'odio, discriminazione e pregiudizi che possono riguardare in particolare caratteristiche personali, le persone con disabilità e le vittime che hanno subito danni considerevoli a causa della gravità del reato.
Il codice di procedura penale contiene anche disposizioni sull'audizione dei minori.
Il codice di procedura penale stabilisce infatti che l'audizione delle persone lese e dei testimoni di età inferiore a 14 anni deve svolgersi in presenza di uno dei genitori, di un tutore o della persona o del rappresentante dell'istituto cui sia stato conferito l'incarico di allevare ed educare il minore, nonché in presenza di uno psicologo scelto dall'organo giudiziario. Lo psicologo fornirà consulenza specialistica al minore per tutta la durata del procedimento giudiziario.
Nel caso di persone lese cui la legge riconosce specifiche esigenze di protezione, l'organo giudiziario dispone l'adozione di una o più delle misure seguenti, fatto salvo il corretto svolgimento del procedimento e senza alcun pregiudizio per i diritti e gli interessi delle parti:
L'audizione e ogni eventuale riaudizione, da parte delle autorità responsabili delle indagini penali, di persone lese che sono state vittime di reati di maltrattamento di minori, di violenza domestica, di reati connessi alla tratta e allo sfruttamento di persone vulnerabili, di reati contro la libertà e l'integrità sessuale ecc., nonché in altri casi in cui ciò sia ritenuto necessario alla luce delle circostanze del reato, sono effettuate solo da una persona dello stesso sesso della persona lesa. Se ciò non è possibile, fatto salvo il corretto svolgimento del procedimento e senza alcun pregiudizio per i diritti e gli interessi delle parti, l'audizione e ogni eventuale riaudizione delle persone lese possono essere effettuate da una persona di sesso diverso dalla persona lesa, con il consenso dell'avvocato e di uno psicologo o di un altro specialista della consulenza alle vittime.
Secondo il codice di procedura penale, i casi che coinvolgono persone lese minorenni, vittime di reati di maltrattamento di minori, violenza domestica, reati connessi alla tratta e allo sfruttamento di persone vulnerabili, reati contro la libertà e l'integrità sessuale ecc. sono trattati con urgenza e in via prioritaria. Se la persona lesa è un minore di età inferiore a 16 anni che è vittima di reati di maltrattamento di minori, violenza domestica, reati connessi alla tratta e allo sfruttamento di persone vulnerabili, reati contro la libertà e l'integrità sessuale ecc. e se il giudice ritiene che l'esame di determinate prove possa avere un effetto negativo sul minore, ne dispone l'allontanamento dall'aula dell'udienza.
Allo stesso tempo il codice di procedura penale prevede che sia possibile disporre l'arresto e la custodia cautelare di un minore in via eccezionale, solo se gli effetti che la privazione della libertà avrebbe sulla sua personalità e sul suo sviluppo non sono sproporzionati rispetto allo scopo perseguito dalla misura.
La durata della misura di custodia cautelare è determinata tenendo conto dell'età dell'imputato nel giorno in cui la misura è disposta, prorogata o mantenuta.
Il codice civile (Codul civil) stabilisce che, nell'ambito dei procedimenti amministrativi o giudiziari che riguardano un minore, è obbligatorio ascoltare il minore che abbia compiuto il decimo anno di età. Tuttavia anche un minore di età inferiore a 10 anni può essere ascoltato se l'autorità competente lo ritiene necessario per la definizione della causa. Il diritto di essere ascoltato comporta la possibilità per il minore di chiedere e ricevere qualsiasi informazione, tenuto conto della sua età, di esprimere la propria opinione e di essere informato delle conseguenze che il rispetto della sua opinione potrebbe avere e delle conseguenze di qualsiasi decisione che lo riguardi. Le opinioni del minore ascoltato saranno prese in considerazione alla luce della sua età e maturità.
Il Consiglio superiore della magistratura, in qualità di promotore del progetto, in collaborazione con l'Istituto nazionale della magistratura (Institutul Național al Magistraturi), la Scuola nazionale dei cancellieri e l'amministrazione giudiziaria norvegese, attua il progetto predefinito "Formazione giudiziaria e sviluppo di capacità", finanziato dal programma "Giustizia", il meccanismo finanziario norvegese 2014-2021.
Nell'ambito di questo progetto il Consiglio superiore della magistratura e l'Istituto nazionale della magistratura hanno annunciato l'avvio della procedura di selezione di un esperto che avrà il compito di sviluppare un programma di formazione a lungo termine nel settore delle tecniche per l'audizione dei minori (giustizia a misura di minore) – aspetti civili. L'esperto sarà selezionato tra gli esperti selezionati in qualità di personale addetto alla formazione per le attività di formazione dedicate al settore delle tecniche per l'audizione dei minori organizzate nell'ambito del progetto, prestando particolare attenzione alle specificità della popolazione rom.
Il programma che verrà elaborato costituirà uno strumento utile per l'Istituto nazionale della magistratura ai fini della formazione continua a lungo termine di giudici e pubblici ministeri in materia di tecniche di audizione dei minori nell'ambito dei procedimenti giudiziari sia civili che penali e getterà le basi per un approccio coerente dal punto di vista delle prassi nazionali ed europee.
Il programma di formazione a lungo termine (curriculum) in materia di tecniche di audizione dei minori (giustizia a misura di minore) verrà elaborato con l'obiettivo di fornire sostegno pratico al personale addetto alla formazione dell'Istituto nazionale della magistratura e garantire in particolare un approccio coerente all'audizione dei minori, così da promuovere l'importanza della giustizia a misura di minore nell'ambito del sistema giudiziario rumeno attraverso l'assimilazione di tecniche di colloquio con i minori.
Non esistono disposizioni specifiche applicabili ai minori.
In ambito civile, le parti coinvolte nel procedimento che manifestano un interesse motivato e, nei casi previsti dalla legge, altri organi o altre persone che siano insoddisfatti della sentenza possono impugnarla. Il pubblico ministero può presentare ricorso contro la sentenza ove ciò sia necessario per difendere i diritti, le libertà e gli interessi legittimi di minori, di persone che ricevono consulenza legale o sono oggetto di speciali misure di tutela e di persone scomparse, nonché in altri casi espressamente previsti dalla legge.
Nei procedimenti penali il patrocinio a spese dello Stato è obbligatorio quando l'indagato o imputato è un minore. Il patrocinio a spese dello Stato per la persona lesa è obbligatorio quando questa non dispone della capacità di agire o la sua capacità di agire è limitata, come pure quando la persona lesa è vittima di reati di maltrattamento di minori, violenza domestica, reati connessi alla tratta e allo sfruttamento di persone vulnerabili, reati contro la libertà e l'integrità sessuale ecc.
L'adozione è l'atto giuridico che instaura un rapporto di filiazione tra l'adottante e l'adottato, nonché legami familiari tra l'adottato e la famiglia dell'adottante.
L'adozione è soggetta a tutti i principi seguenti: l'interesse superiore del minore, la necessità di garantire la crescita e l'educazione del minore in un contesto familiare, la continuità dell'educazione e dell'istruzione del minore, tenuto conto della sua origine etnica, linguistica, religiosa e culturale, nonché la convenienza dell'esecuzione di qualsiasi atto relativo alla procedura di adozione.
La procedura di adozione è disciplinata dal codice civile (articoli da 451 a 482).
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L'età minima per l'imputabilità penale in Finlandia è pari a 15 anni.
In altri ambiti, l'età minima alla quale è possibile agire in giudizio varia dai 12 anni (per questioni sanitarie o di inserimento presso un istituto di assistenza) ai 15 (per questioni di lavoro, asilo, migrazione, istruzione e sanzioni amministrative) e ai 18 (per questioni familiari).
Per quanto possibile, le indagini riguardanti i minori sono svolte da agenti di polizia adeguatamente formati o con esperienza in questo ambito. Le sezioni di polizia più grandi dispongono di unità o agenti specializzati nelle indagini sui reati a danno dei minori. In tutte le sezioni di polizia tali indagini sono di norma affidate a investigatori che hanno abilità professionali e competenze specifiche per indagare questo tipo di reati.
La procura dispone di un sistema di pubblici ministeri specializzati che garantisce le competenze necessarie in un settore specialistico e consente di mantenere e sviluppare le abilità professionali dei pubblici ministeri. Esiste un gruppo di pubblici ministeri specializzati nel trattamento dei casi di violenza contro i minori e le donne: essi si occupano della formazione degli altri pubblici ministeri in questo ambito di competenza.
Per quanto possibile, le indagini riguardanti i minori sono svolte da agenti di polizia adeguatamente formati o con esperienza in questo ambito.
Il Difensore civico per i diritti del minore promuove gli interessi dei minori e l'attuazione dei loro diritti a livello generale, ma non si occupa di casi specifici.
Dall'inizio del 2016 è possibile ammettere come prova in giudizio anche le registrazioni video di una vittima di età compresa tra i 15 e i 17 anni, se quest'ultima ha specifiche esigenze di protezione.
Ai sensi della legge sulle indagini penali, l'autorità inquirente deve consultare, ove necessario, un medico o un altro esperto in merito alla possibilità di condurre indagini su una persona di età inferiore ai 18 anni.
Di norma, i colloqui con vittime e testimoni minorenni sono svolti da agenti di polizia adeguatamente formati o con esperienza in questo ambito. Il colloquio può anche essere svolto da un operatore sanitario.
Esistono centri specializzati nell'ascolto dei minori vittime di reati, collegati agli ospedali universitari delle città più grandi: la polizia lavora in stretto contatto con questi centri.
Il ministero della Giustizia organizza periodicamente formazioni avanzate per i magistrati, il personale giudiziario e gli operatori abilitati al patrocinio a spese dello Stato in materia di psicologia infantile e legale, diritti delle vittime, diritti umani ed esigenze specifiche delle vittime di abuso sessuale. Anche i pubblici ministeri possono prendere parte a queste formazioni.
La procura generale organizza corsi di formazione per i pubblici ministeri che si occupano di casi di abusi sessuali e fisici perpetrati su minori. Le tematiche trattate includono lo sviluppo del minore, la psicologia infantile e le modalità per svolgere un colloquio con un minore.
La formazione degli agenti di polizia comprende corsi sulla psicologia infantile, sulle abilità comunicative e sulle modalità per svolgere un colloquio con un minore. È attribuita una speciale qualifica di esperto ai professionisti che hanno svolto il corso di formazione specifico erogato dalla direzione nazionale della polizia.
È possibile presentare alla procura generale una richiesta di riesame della decisione del pubblico ministero di non esercitare l'azione penale. La procura generale ha il diritto di avviare un nuovo esame delle accuse.
La prima fase del processo di adozione riguarda i servizi di consulenza per l'adozione prestati dagli organi comunali di assistenza sociale e da Save the Children Finlandia. Tali servizi sono gratuiti per i richiedenti. Ai fini dell'invio di una domanda di autorizzazione all'adozione e di una richiesta di concessione dell'adozione, il prestatore del servizio di consulenza deve presentare una relazione scritta sui servizi prestati. Tale relazione deve contenere le informazioni necessarie sui soggetti interessati e sulla loro situazione.
Sulla base della relazione il consiglio delle adozioni decide se autorizzare o meno l'adozione. Per l'adozione nazionale o internazionale di un minore è necessaria un'autorizzazione rilasciata dal consiglio delle adozioni, che rimane valida per due anni. I richiedenti possono fare domanda per prorogare la validità di tale autorizzazione.
Esiste un solo tipo di adozione. Una volta che l'adozione è stata autorizzata, l'adottato è considerato figlio dei genitori adottivi e non dei genitori precedenti.
Tale autorizzazione non è necessaria se l'adottato è il figlio del coniuge dell'aspirante adottante, o se l'adottato è stato già di fatto allevato e cresciuto dall'adottante richiedente in modo stabile.
Oltre a ricevere consulenza in materia di adozione, coloro che intendono adottare dall'estero devono rivolgersi sempre ai servizi di adozione internazionale. Tali servizi sono prestati dal dipartimento dei servizi sociali della città di Helsinki, da Save the Children Finlandia e da Interpedia.
Al termine della procedura, l'adozione è concessa mediante decisione giudiziaria.
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L'età minima per l'imputabilità penale in Svezia è pari a 15 anni. Possono agire in giudizio autonomamente le persone di almeno 18 anni per le questioni di diritto di famiglia, di lavoro, di migrazione, di asilo e in materia di sanzioni amministrative. Per le questioni relative all'istruzione l'età minima per agire in giudizio autonomamente è pari a 16 anni, mentre per le questioni sanitarie (riguardanti unicamente la detenzione psichiatrica forzata o le cure psichiatriche obbligatorie) e di inserimento in un istituto di assistenza è pari a 15 anni (sebbene in tali casi i minori, invece di essere parte attrice, siano normalmente chiamati a resistere in giudizio).
In Svezia non esistono organi giurisdizionali specializzati per i minori autori di reati. I minori di età inferiore ai 15 anni non possono essere sottoposti a procedimento penale e vengono invece affidati ai servizi sociali. I minori di età compresa tra i 15 e i 18 anni sono invece giudicati dagli organi giurisdizionali ordinari. In Svezia esistono organi giurisdizionali ordinari e amministrativi, il cui lavoro si svolge in parallelo. Il sistema degli organi giurisdizionali amministrativi si occupa delle impugnazioni delle decisioni amministrative.
Le cause civili e quelle in materia di affidamento, residenza e diritto di visita vengono esaminate dagli organi giurisdizionali ordinari. In Svezia non esistono istituzioni specializzate che si occupino dei minori durante i procedimenti giudiziari. La maggior parte delle controversie nell'ambito del diritto di famiglia rientra tra le attribuzioni della giurisdizione ordinaria.
Qualora un minore sia sospettato di un reato, i genitori o la persona responsabile della cura del minore devono essere informati al più presto del reato e del colloquio previsto con il minore: i genitori devono essere presenti durante tale colloquio. Se il reato è grave, devono esserne informati al più presto anche i servizi sociali, i quali devono essere presenti durante il colloquio. Le indagini e i procedimenti giudiziari sono adattati agli indagati minorenni. I procedimenti giudiziari devono essere conclusi in tempi ragionevoli. Esiste inoltre una norma generale che impone, qualora un minore sia coinvolto in cause di affidamento, residenza o diritto di visita, di avviare i procedimenti e prendere le decisioni necessarie senza indebito ritardo.
Alla pari degli adulti, i minori possono essere parti nei procedimenti giudiziari. I minori vittime di reato hanno pertanto lo stesso diritto dei maggiorenni a essere sentiti e a partecipare ai procedimenti. Nei casi in cui il racconto degli eventi da parte del minore sia di particolare importanza (ad esempio nei casi in cui la vittima è un minore), un esperto di psicologia infantile o di tecniche per l'ascolto dei minori deve essere presente durante l'audizione o presentare osservazioni sul valore della deposizione del minore. Il diritto di essere sentiti non si applica ai testimoni, indipendentemente dal fatto che siano minorenni o adulti. I testimoni non sono parti del processo e non hanno alcun ruolo nei procedimenti penali se non quello di fornire, qualora necessario, il loro resoconto dell'accaduto.
Vari soggetti quali la polizia, la pubblica accusa, i servizi sanitari e i servizi sociali sono chiamati a cooperare. Se un minore è vittima di violenza, la responsabilità principale della cooperazione ricade sui servizi sociali. La maggior parte dei comuni dispone dei cosiddetti gruppi consultivi, formati da rappresentanti dei servizi sociali, della pubblica accusa, della polizia, dei servizi di assistenza sanitaria infantile e di psichiatria infantile, i quali decidono in merito al coordinamento e alla programmazione delle attività e stabiliscono l'ordine di intervento dei diversi soggetti interessati in seguito alla presentazione di una denuncia di reato ai danni di un minore. Se il minore è vittima di un reato o è sospettato di esserne l'autore, la polizia e i pubblici ministeri devono sempre cooperare tra loro. Viene inoltre avviata una cooperazione con i servizi sociali e tutti gli altri soggetti interessati.
La legislazione svedese stabilisce che l'interesse superiore del minore deve essere una considerazione preminente per i giudici ordinari, il che significa che il giudice deve tenere conto dell'interesse superiore di ciascun minore. Nei casi di affidamento, residenza e diritto di visita, il giudice decide in base all'interesse superiore del minore. Nel diritto amministrativo svedese invece non esiste alcun principio generale che obblighi le autorità o i giudici amministrativi a tenere conto dell'interesse superiore del minore, o ad attribuire particolare importanza a tale interesse. Il diritto amministrativo differisce pertanto dal diritto civile in questo ambito. Ciononostante, in alcuni settori amministrativi specifici la legislazione settoriale ha introdotto il principio in base al quale occorre tenere conto in misura variabile dell'interesse superiore del minore.
I minori di età inferiore ai 15 anni non possono essere dichiarati penalmente responsabili per i reati che hanno commesso. Il principio fondamentale è che i giovani autori di reati debbano in primo luogo essere affidati ai servizi sociali, piuttosto che essere trasferiti ai servizi penitenziari e di libertà vigilata. Esistono sanzioni speciali applicabili soltanto agli autori di reati di età compresa tra 15 e 21 anni. Gli autori di reati di età compresa tra i 18 e i 21 anni sono spesso condannati alle stesse pene previste per gli adulti. Se l'autore ha commesso il reato prima del compimento del ventunesimo anno di età, al momento di determinare la pena deve essere tenuta in particolare considerazione la sua giovane età. Le disposizioni relative all'esecuzione delle sentenze civili sono le stesse per minorenni e maggiorenni. Se una parte non adempie gli obblighi che ad essa incombono in forza di una sentenza o di una decisione, la controparte può richiedere l'esecuzione di tale sentenza o decisione ad opera dell'autorità svedese preposta all'esecuzione. La legge sulle relazioni tra genitori e figli contiene disposizioni sull'esecuzione delle sentenze e delle decisioni in materia di affidamento, residenza e diritto di visita, nonché di tutte le altre decisioni nell'ambito delle materie ivi disciplinate. L'interesse superiore del minore deve essere considerato preminente in fase di esecuzione di tali decisioni o sentenze.
È riconosciuto a tutte le vittime, ossia non solo alle vittime minorenni, il diritto di chiedere il riesame di una decisione di non esercitare l'azione penale. Tuttavia, solo le parti interessate possono presentare tale richiesta. Le vittime minorenni, alla pari degli adulti, possono richiedere all'autore del reato il risarcimento dei danni subiti. Nell'ambito del diritto civile, poiché generalmente non dispongono della capacità processuale, i minori possono presentare ricorsi e impugnazioni o avvalersi dei meccanismi di controllo di legittimità solo tramite il loro rappresentante legale.
Le decisioni in materia di adozione sono prese dal giudice. La persona o le persone che desiderano adottare presentano una domanda; il giudice valuta se l'adozione possa avere luogo nei modi appropriati. L'autorizzazione dell'adozione di un minore può essere concessa solo se l'adozione è nell'interesse del minore.
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